A Monza fra palazzi e corone c’è la storia d’Europa

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Il capoluogo brianzolo è legato a re e imperatori fin dall’età medievale

Sulle sponde del fiume Lambro per primi furono i Celti ad abitare il territorio dell’attuale Monza, terza città più popolosa della Lombardia e capoluogo della provincia brianzola. Conquistata da Roma, nonostante le dimensioni ridotte, Modicia –nome originario della città – rivestì un gran ruolo nel sistema viario che da Milano conduceva al Lago di Como. Questa importanza infrastrutturale è dimostrata ancora oggi dal Ponte dei Leoni, rifacimento austriaco di un ben più grande ponte romano, che con sette arcate e 75m di lunghezza permetteva di attraversare il Lambro su due carreggiate. Alla disgregazione dell’impero sotto le spinte barbariche, la città ebbe comunque una certa rilevanza. Già eletta a sede di palazzo dal re goto Teoderico, la sua centralità venne confermata anche sotto i Longobardi: la regina Teodolinda costruì qui un nuovo palazzo, una cui torre è fra i pochi resti architettonici longobardi ancora visibili in Lombardia, e il nucleo dell’attuale Duomo. Tra gli incredibili reperti qui conservati, spicca soprattutto la Corona Ferrea, manufatto di primissima età altomedievale pregno di significato per la storia occidentale. Realizzata – secondo la tradizione – con un chiodo della Croce di Cristo, con essa vennero incoronati re e imperatori del calibro di Napoleone, che proprio in occasione del conferimento della corona avrebbe pronunciato la frase “Dio me l’ha data, guai ai chi la tocca!”, Carlo V e Federico Barbarossa, sotto cui la città iniziò a fiorire. Durante l’età comunale, infatti, con uno sviluppo dell’attività tessile e di lavorazione dei panni di lana – che ha caratterizzato la città fino ai nostri giorni, specie nella produzione di cappelli – Monza prosperò, e prova tangibile della felicità del periodo è il bellissimo edificio dell’Arengario, sorto come sede delle attività politiche comunali. Sempre al centro delle attenzioni dei sovrani, sotto la dominazione asburgica di fine ‘700, fu Maria Teresa d’Austria a promuovere la costruzione della Reggia di Monza, affidata al Piermarini. Divenuta poi residenza del figliastro di Napoleone, Viceré d’Italia, come miglioria si promosse la costruzione del vasto parco recintato circostante, il Parco di Monza, fra i più grandi d’Europa e oggi sede del Tempio della Velocità, l’Autodormo Nazionale.
Francesca Giarmoleo, responsabile regionale di CulturaIdentità, non nasconde le sue emozioni nel parlare di questa città: “Nonostante le mie origini calabresi, Monza mi ha accolto fin dall’età di due anni. Qui, in ogni via e piazza, sento scorrere una storia millenaria, legata ad eventi cruciali per l’Europa e l’Italia. Città manzoniana con la sua monaca e nota anche per essere stata luogo del regicidio di Umberto I, a memoria di cui è stata eretta la splendida Cappella Espiatoria, Monza è uno scrigno di storia e bellezza tutta da scoprire.”

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