Amelia, culla dal fascino antico e moderno

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Dai Pelasgi ai Romani, è considerata una delle più antiche comunità di tutta l’Umbria

Amelia, un tempo nota come Ameria, è una delle città più antiche di tutta l’Umbria. Posta a sud dei monti Amerini, risale infatti al 1134 a.C., anno in cui un re di comunità Aborigene noto come Amiro od Ameroe la scelse come terra per il suo popolo. La parte più antica della città giunta a noi sono però le sue mura poligonali, risalenti al VII – VI a.C. e prova inconfutabile del passaggio della civiltà preellenica dei Pelasgi. Durante il Medioevo Amelia si trova più volte in contrasto con la vicina Todi, conoscendo un periodo di lento declino fino al Rinascimento, dove il centro diventa dimora di numerose famiglie nobili. Agni inizi del Cinquecento la città si riempie di ville nobiliari, trasformandosi in un luogo di riposo per cardinali e vescovi. Alcuni di loro, dediti più degli altri ai piaceri dell’arte e del collezionismo antiquario, trasformano le loro abitazioni in veri musei decorativi, allineandosi alla tecnica umbro-laziale del fregio decorativo. Un notevole esempio di questa architettura nobiliare è il Palazzo Petrignani. Sito nella suggestiva Piazza Marconi, il palazzo fu commissionato dal monsignor Fantino Petrignani, arcivescovo di Cosenza e Maggiordomo del pontefice Gregorio XII. La facciata dell’edificio è caratterizzata da una muratura in laterizi a cortina e articolata su quattro livelli orizzontali e dal maestoso portone d’ingresso. Gli interni sono decorati con affreschi riconducibili alla scuola di Federico Zuccari, data la loro somiglianza con gli affreschi di Palazzo Farnese a Caprarola. L’opera più importante è la raffigurazione dell’incontro di Attila, re degli Unni, con il papa Leone I. Uno dei monumenti più imponenti della città sono le Cisterne romane, tipica del progetto di “romanizzazione” di Amelia, che ha portato alla costruzione inoltre dell’impianto viario, del foro cittadino e di alcuni edifici pubblici e privati. Questo sistema di approvvigionamento idrico è costituito da dieci grandi ambienti adibiti alla raccolta e alla conservazione dell’acqua da usare per bagni termali, per fini potabili, per la fornitura idrica delle fontane. La raccolta dell’acqua nelle Cisterne avveniva attraverso pozzetti in cui era convogliata l’acqua piovana accumulata nella sovrastante piazza. Parlando invece di architettura più moderna balza sicuramente all’occhio il Teatro Sociale costruito nel 1783 da parte del conte Stefano Cansacchi. È costruito interamente in legno ed il Ministero dei Beni Culturali lo ha dichiarato “monumento di particolare interesse storico ed artistico“. Retaggio invece dell’epoca comunale è la Torre Civica a pianta dodecagonale, adibita nel 1050 a difesa della città. In Via Cavour è presente la scuola delle Maestre Pie, tristemente nota per il bombardamento alleato del 25 gennaio 1944, che ha contato 17 vittime. Amelia è una città che già da un primo impatto rimanda al susseguirsi di secoli di storia, che hanno visto la fusione di tradizione umbra, fiorentina e romana, dando al comune amerino un tocco eterogeneo che la rendono una delle perle della regione del Centro Italia.

Foto CC BY-SA 4.0 Arcanma 

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