ABBONATI A CULTURAIDENTITA’
Oggi nella sala stampa della Camera dei Deputati la presentazione del quarto numero dell’Annuario Artisti, edito da Art Now: a cura dell’ICAS – Intergruppo Parlamentare Cultura Arte Sport, rappresentanza trasversale di tutte le forze politiche che patrocina iniziative culturali di qualità, la presentazione dell’edizione 2022 dell’Annuario Internazionale di Arte Contemporanea ha visto come relatori l’editore di Artnow Sandro Serradifalco, il direttore di CulturaIdentità Edoardo Sylos Labini, l’onorevole Federico Mollicone e Angelo Crespi. La sinergia tra Artisti e CulturaIdentità dura da 4 anni, tanti quanti sono gli anni di CulturaIdentità, che non è solo un mensile cartaceo distribuito in tutte le edicola italiane ma anche un movimento culturale di intellettuali, giornalisti, imprenditori e artisti: una sinergia che ha reso possibile fare di CulturaIdentità la “casa” degli artisti italiani.
Artisti che nelle pagine dell’Annuario Internazionale di Arte Contemporanea hanno la possibilità di farsi conoscere a un vasto pubblico di collezionisti, galleristi, critici, giornalisti e curatori, attraverso una attenta selezione ad opera delle più importanti firme del settore come Vittorio Sgarbi, Luca Beatrice, Angelo Crespi. Mentre Sylos Labini ha sottolineato la straordinarietà di un ponderoso prodotto editoriale in carta, distribuito in tutta Italia da Mondadori Store e pubblicato in un periodo storico dove l’informazione è dominata dal web, Sandro Serradifalco ha rimarcato quanto emerga chiaramente dalle pagine di questa ponderosa edizione 2022 dell’Annuario (sono più di 500 gli artisti presenti) il valore del lavoro di un artista, fatto di fatica e sacrifici (perché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di ore sottratte al riposo): un vero e proprio valore educativo, come ha sottolineato Angelo Crespi (che in questa edizione cura una sezione denominata “Il museo immaginario”), perché permette all’artista di fare i conti con il giudizio della critica e quindi anche con il suo stesso lavoro: un conto è postare le immagini su Instagram, un altro conto è imparare a operare nel mondo dell’arte . E sempre Crespi, a pochissimi giorni dall’inaugurazione della Biennale di Venezia, di questa Biennale così declinata nella creatività al femminile, rimarca che se da un lato non possiamo non apprezzare l’impegno della curatrice Cecilia Alemani, dall’altro non possiamo non registrare quella sensazione di nichilismo e abbandono che traspare dal Padiglione Italia curato da Eugenio Viola con l’artista Gian Maria Tosatti, un Padiglione tetro e cupo, con un’enorme installazione di difficile interpretazione rispetto a quella Bellezza che la creatività italiana ha invece sempre prodotto. Giudizio condiviso dall’onorevole Mollicone, che plaude alla scelta curatoriale di Cecilia Alemani ma non lesina critiche proprio al Padiglione Italia e alla “trasformazione” cui sembra essere andato incontro l’artista Gian Maria Tosatti, scelto da Eugenio Viola a rappresentare l’Italia: da curatore della Quadriennale Tosatti ha aperto le porte agli artisti non mainstream, ma da artista ha ceduto al narcisismo. E dedicare il Padiglione Italia a un solo artista è una contraddizione in termini: dov’è la scena artistica di una nazione, in questo caso l’Italia, se a rappresentarla è uno solo? Allora l’Annuario Artisti lo possiamo considerare una sorta di “anti Padiglione Italia”, perché rispecchia proprio il lavoro fatto da Cecilia Alemani in questa Biennale, la proposizione cioè di un vero e proprio diorama della creatività nazionale e internazionale.
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