Sovranità energetica dell’Italia per tornare a contare

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Per Gian Piero Joime è in corso un conflitto globale che vede contrapporsi due fronti assai determinati: il mondo del fossile e quello delle energie rinnovabili. L’ha chiamata appunto la Guerra dell’energia e a lei ha dedicato un saggio per i tipi di Altaforte (Roma, 2020). Il sottotitolo è volutamente polemico: Tutto ciò che Greta Thumberg non ti racconta. «Chi ha più materia prima e tecnologia – spiega il docente di economia dell’ambiente e del territorio alla Guglielmo Marconi – controllerà l’erogazione di energia nel mondo. In questo momento il predominio è del mondo asiatico, di Cina e Giappone in particolare, e degli Stati Uniti».

Professore, quando è esplosa questa guerra?

«Mettiamola così: la si combatte da quando esiste il potere. Da quando cioè vi è la necessità di affermare un’egemonia. In atto c’è una grande trasformazione. La guerra tra l’oligopolio che controlla petrolio, gas e carbone, e il mondo delle rinnovabili. Ma non finisce qui».

Cosa intende?

«Che la guerra in atto sta attraversando internamente entrambe le fazioni. All’interno del settore fossile, c’è la guerra tra petrolio e gas. La crisi petrolifera di quest’anno ci ha fatto assistere al conflitto permanente tra Stati Uniti, Russia e Arabia Saudita».

E l’Italia dove sta?

«Sul fronte del fossile siamo parecchio dipendenti dai paesi esteri. Nelle rinnovabili, invece, siamo la quinta potenza mondiale per l’installato del fotovoltaico e la seconda, se non la prima, in Europa».

Un dato incoraggiante.

«Guardi, abbiamo una forza enorme anche nell’idroelettrico. Dalle nostre università vengono fuori tanti brevetti e tanta innovazione. Peccato però questi saperi finiscano quasi sempre in aziende straniere. Quando invece si potrebbe aprire per l’Italia una grande opportunità di sovranità energetica».

Parafrasando Carl Schmitt, sovrano è chi decide sulle risorse energetiche?

«Certamente e ce lo insegna Enrico Mattei. Ma sovrano non è soltanto colui che ha il predominio dei sistemi energetici, sebbene sia un presupposto determinante. Chi ha il controllo sulla produzione e l’utilizzo dell’energia può godere di una forte autonomia rispetto al sistema internazionale».

L’Italia lo ha capito?

«Se non ci svegliamo, passeremo da una dipendenza a un’altra».

Come s’inverte la rotta?

«Si deve investire nella creazione di filiere volte alla produzione di tutte quelle componenti che servono alle rinnovabili».

Tornando a Greta Thumberg, cos’è che l’attivista svedese non racconterebbe?

«Greta ci consegna una semplificazione da decrescita felice, una ricetta assolutamente impensabile dal punto di vista della sostenibilità mondiale. Non ci dice invece che sotto le manifestazioni sul cambiamento climatico ci sono probabilmente delle forze che vogliono spostare il predominio energetico dall’oligarchia del fossile all’oligarchia delle rinnovabili».

Professore, 5G sì o 5G no?

«Ogni forma d’innovazione può rappresentare un’opportunità. Anzi, lo è sicuramente. A patto però che il sistema paese lo sappia accogliere».

Che vuol dire?

«Che se avessimo mantenuto il controllo della Tim allo stesso modo dei francesi su Orange o dei tedeschi su Deutsche Telekom, sarebbe stato più semplice guidare il processo di cambiamento che porta al 5G, ma che oggi è fortemente in mano cinese».

LEGGI ANCHE: L’Energia e…tutto ciò che Greta non dice

15 Commenti

  1. Perché, secondo voi, invece, personaggi viscidi e bugiardi come Silvio Berlusconi ve la raccontano giusta? Uno che, insieme al suo ridicolo partito, Forza Italia, finge di stare all’opposizione quando invece è amico di un governo che finge di essere di centro-sinistra, ma di fatto in Italia, paese neoliberista destroide (diciamo pure fascista), la vera sinistra non è mai esistita: fino a poco tempo fa, l’Italia era l’unico paese occidentale senza un sussidio di disoccupazione, dove persino paesi storicamente di destra come gli USA o la Svizzera, l’avevano già introdotto diverse decine di anni prima. L’Italia è di fatto un paese intollerante, razzista, fascista, dove i cittadini sono poco solidali fra di loro e dove lo Stato è poco solidale verso le fasce più deboli e bisognose. Un paese dove al contempo persino la libera iniziativa in campo imprenditoriale viene segata già da quando sei bambino: in tutti i Paesi occidentali è normale (e legale) che i bambini possano vendere la propria limonata davanti al proprio giardino, o i loro oggetti nel loro garage, senza che come in Italia ti piombino quei coglioni e deficienti di finanzieri che ti appioppano una bella multa (di diverse migliaia di Euro) che poi dovranno pagare i tuoi genitori. Odio l’Italia con tutta me stessa, è un paese marcio, corrotto, pieno di gente egoista, di gente frustrata che non sorride più, di gente che non sa più amare, e di gente veramente illogica e stupida: possibile che gli automobilisti (penso unico caso al mondo) si fermano solamente quando attraversi fuori dalla strisce pedonali ma mai quando attraversi su di esse, dove invece addirittura accelerano (causando incidenti anche mortali più che in qualsiasi altro paese europeo), automobilisti egoisti che parcheggiano in doppia fila e sul marciapiede, gente che tratta la natura (campagna, mare, lago, fiume, montagna) come fosse una discarica abusiva, gettando praticamente di tutto, dalle sigarette alle bottiglie di plastica, dai preservativi agli assorbenti, fino ad interi gabinetti o parti della propria abitazione di cui ci si vuole disfare in modo illecito e stupido. Italiani: meritate l’estinzione e basta! Avete inventato le banche private, la mafia, i lockdown assurdi (italiani anche sani in quarantena per mesi e gli immigrati illegali e clandestini che sono liberi da fuggire dagli hotspot e la mancanza di poliziotti alle frontiere italiane, specialmete di notte), il fascismo, le tasse (beh, in effetti qui si parla di epoca romana…) e persino quando viaggio per il mondo, le persone più rissose e che bisticciano sempre fra di loro (anche per ore, per poi rendersi conto che l’attrazione che volevano visitare ormai sta chiudendo perché già tardi…), quelle che stanno sempre a criticare gli altri (in questo potete darvi la mano con i tedeschi, in particolare i bavaresi) per come sono vestiti, per come camminano e per come parlano: siete un popolo inquinato mentalmente e degli inquinatori ad oltranza: possibile che in Europa la Pianura Padana è l’unico posto in cui tutte le volte che ci atterravo era sempre coperta da una cappa d’inquinamento color ruggine? Mai un cielo veramente terso e limpido (con quelle belle nuvole bianche) come si può vedere in altre nazioni europee, come la Svezia, la Norvegia, l’Olanda, la Germania, la Svizzera, la Serbia, ecc.: no, in Italia il cielo è sempre sporco ed inquinato come la mente degli italiani. Nessuno più vi ama. Un tempo eravate i migliori artisti del mondo, ormai ciò che di artistico è rimasto in Italia è solamente la punta dell’iceberg: a scuola non vi insegnano più l’educazione artistica ed infatti l’Italia non ha più veri pittori, scultori o veri musicisti. Ormai venite battuti non solo dai russi ma persino dagli americani o dagli australiani. Per tanti secoli siete stati il faro d’Europa, ma ora avete raggiunto la decadenza più infima: è giusto che vi estinguiate! Fate schifo e basta. In questi giorni mi trovavo in Sardegna, ad Alghero, e a parte le infinite discariche a cielo aperto nell’area costiera che va da Alghero a Bosa, ho notato un’infinità di scie chimiche. Poi una mia cara amica non può più fare una visita ospedaliera da mesi perché i medici italiani (fannulloni e pigri) con la scusa del Coronavirus non hanno voglia di fare il loro lavoro: in Italia c’è gente che si sta ammalando gravemente (per diversi tipi di malattia) o morendo perché non è più possibile diagnosticare in tempo una malattia e il tutto perché voi medici fannulloni italiani state rimandando ad oltranza le visite dei vostri pazienti: spero che voi siate i primi a morire quando qualcuno vi lancerà qualche bella bomba atomica. Meno male che domani parto e non tornerò mai più in Italia. Addio, popolo di totali deficienti!

    • Se pur con un filo di tristezza per queste dure parole ,devo concordare con lei. anche io italiano di origine ma cittadino Britannico ,non riconosco piu’ l’Italia, una volta detto il Bel Paese, della bellezza e della cultura, come appunto dice lei, e non solo ma e’ diventato un paese una volta democratico a conduzione comunista ……ci resta solo da piangere sperando che un giorno le cose possano cambiare in meglio…..molto triste……..

    • Concordo con tutto, dovrebbe solo sostituire la parola fascista con comunista, e badi bene, non si parla del comunismo di Berlinguer, ma del comunismo internazionale di cui ci avviso’ Andreotti, e che oggi i effetti ha conquistato il mondo con gli effetti che lei descrive. Non si faccia incantare con la balla del fascismo, altrimenti anche lei stara’ lavorando per loro.

  2. ho installato dei pannelli solari per una produzione di 200kw. Però gli impianti fotovoltaici producono energia elettrica quando c’è il sole, di notte e d’inverno no. Quindi servono a poco, meglio le centrali atomiche.

  3. Sinteticamente: le rinnovabili, idro a parte, sono fuffa, un’economia energetica insostenibile basata sui sussidi dello stato (e relativi conflitti d’interesse) e sui backup convenzionali. Greta è, nel migliore dei casi, strumentalizzata dalla politica.
    L’effetto della CO2 è largamente sovrastimato (dai modelli) rispetto alla realtà.
    La disinformazione e la continua propaganda tentano di impedire che la gente si formi un’opinione basata sulla realtà, come è successo al nucleare (basta la parola e si perdono le elezioni). Chi non è d’accordo è bollato di negazionismo e di complottismo. In uno slogan: Green is the new Red.

    • Del resto già da decenni si diceva che i “verdi” sono come i cocomeri…
      Interessante anche come sia stato creato il termine “il nucleare”: esso ha evidentemente lo scopo di mettere nello stesso calderone la ricerca scientifica, la produzione energetica e le bombe, con ovvio effetto terroristico. Di queste modifiche al linguaggio, introdotte dalla religione/dittatura politicamentecorretta, in puro stile “1984” (anche “negazionismo”, usato per accomunare qualsiasi espressione di pensiero non asservita all’infame negazione della shoah), ne esistono diverse, e la cosa più sconcertante è che finiscono per usarle anche gruppi di opinione opposti, come accadeva a un’associazione di scienziati anni fa.
      Di fatto, la forza che si manifesta nell’interazione fra nucleoni (detta “forte”) è la possibile fonte energetica di gran lunga più concentrata ed efficiente fra quelle che conosciamo; mettere al bando non solo le centrali esistenti, ma soffocare anche le ricerche su uno sfruttamento migliore (in prospettiva, anche la fusione) è puro oscurantismo, come quando per motivi “religiosi” si impedivano gli studi anatomici sui cadaveri.

  4. Sig.ra Carolin, purtroppo per noi, devo dire, anche se a malincuore, non si può darle torto. La sua amarezza, accompagnata dalla rabbia, io la condivido, e penso che molti italiani siano d’accordo con lei, ma non abbiamo via di scampo, appunto perchè la maggioranza delle persone è fatta così, come dice lei. Un’ultima cosa che vorrei aggiungere io: l’invidia. Siamo un popolo divorato dall’invidia, soltanto perchè qualcuno è più bravo o più fortunato di noi, e fa progressi. Sicchè, a quel punto facciamo di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote, a tutti i livelli e in tutti i campi. Cordiali saluti.

    • In un certo senso non posso che invidiarla la Carolin.
      Sta solo sfruttando una possibilità che, purtroppo, a me non si presenterà mai: quella di lasciare definitivamente questa schifosissima nazione.
      Il mio più sincero: In bocca al lupo !!!

  5. Solo l’ITALIA , fra i Paesi più avanzati in tecnologia, ha abbandonato il nucleare civile utilizzando i “referenda a termine” ! I Paesi ricchi di petrolio, gas e carbone utilizzano e vendono questi prodotti, per arricchirsi finché ne hanno ! Ma nessuno di essi ha rinunciato al nucleare ; anzi i loro programmi di realizzazioni di nuove centrali sono sempre piu’ ricchi di innovazioni tecnologiche migliorative per i costi, una più lunga durata ed ,anche, per ottenere una sempre maggiore sicurezza ( che, già da molto tempo è la più alta di tutte le tecnologie!!) . Quelli sono Paesi che fanno i propri interessi con la vendita di prodotti di più facile rendimento e con un più grande mercato! Il “nostro Paese ” è veramente singolare : non ha risorse di quelle di più facile vendita , ma rinuncia all’unica risorsa che potrebbe metterlo e tenerlo fra i primi del mondo ! C’è anche da chiedersi : I due “referendum italiani” sono ancora validi? E se non lo sono , perchè non se ne parla? Per non mettere in difficoltà i politici che , utilizzando le paure del “popolo sovrano”, sono riusciti a conquistare notorietà e…tutto il resto? Ma il “popolo sovrano” è bene informato sulla energia nucleare prodotta dagli altri Paesi europei, in particolare da quelli più vicini a noi? Che sono tutti nuclearizzati ! E (sempre il “popolo sovrano”!) si chiede mai quale dovrà essere il futuro energetico del mondo futuro ? Quando le risorse di petrolio, ecc. cominceranno a decadere? Faremo “tutto” con “il nostro sole ed il nostro vento”? E perché i nostri mezzi di informazione hanno dimenticato tutto questo?

  6. Dimenticavo una cosa Sig.ra Carolin, un dato di fatto: in Italia, per convinzione, non siamo tutti fascisti, razzisti ed intolleranti. Questo va detto ad onor del vero.

  7. A tutti i fan del nucleare vorrei chiedere se hanno notizie di giacimenti di uranio o di altri combustibili nucleari in Italia. Che io sappia tutti i paesi avanzati stanno disperatamente cercando una via d’uscita al nucleare perchè non ci sono più facili accessi al mercato dei combustibili. La Germania sta smantellando le centrali e la Francia è in grave affanno. Giusto per divertimento andate a cercare in una cartina geografica quali sono i paesi che hanno la maggior parte dei giacimenti dei combustibili nucleari (uranio, torio e via andando…) .

    • Liana, Lei dice “Che io sappia…”
      Quello che Lei non sa (non vuole sapere) è che l’uranio c’è ed è piuttosto comune nella crosta terrestre e persino nell’oceano, ma non c’è solo l’uranio per fare reattori a fissione. Anche il Torio si presta ed è ancora più abbondante dell’uranio. Occorrerebbe cominciare a fare qualche centrale sperimentale a torio, il che richiede investimenti, che non si fanno perchè è impopolare realizzare impianti nucleari civili… I militari invece… I cinesi…
      Parla di paesi avanzati, la Cina non lo è? Lì costruiscono 4 reattori all’anno (più 20 centrali a carbone).
      La Francia è in affanno solo sulle pagine dei giornali dove ogni pretesto è buono per parlare di fughe radioattive.
      La germania (paese famoso per il sole e il vento) si sta sparando nei piedi smantellando il nucleare a favore di eolico e fotovoltaico, sempre per motivi politici, e infatti hanno i costi energetici tra i più alti del mondo…
      In realtà, in occidente, l’opposizione al nucleare civile è solo politica e per nulla scientifica. Dire che c’è poco uranio quando non lo si cerca nemmeno perchè poi è difficile realizzare gli impianti è dire una bugia. La solita bugia che, ripetuta spesso, diventa vera, nella testa degli sprovveduti. Quando andavo a scuola io sui libri di testo c’era scritto che il petrolio sarebbe finito prima del 2000. Già allora scrivevano balle, ma adesso è peggio, adesso sui libri di fisica del liceo c’è santa Greta a snocciolare fesserie, visto coi miei occhi!

    • Liana, in Italia non abbiamo grandi quantita’ di materie prime, ma a livello globale uranio e torio sono ben distribuiti. Cio’ implica un’ampia liberta’ di scelta per chi deve importarne, e bassi prezzi grazie alla concorrenza.

      Qui ci sono dati interessanti: https://web.mit.edu/12.000/www/m2016/finalwebsite/solutions/deposits.html

      Per concludere, ricorrendo al nucleare da fissione, l’umanita’ potrebbe stare tranquilla per i prossimi secoli. Con il nucleare da fusione, saremmo a posto per l’eternita’.

  8. Purtroppo credo che l’Italia non avrà mai una “sovranità energetica” Enrico Mattei è stato tra i primi a provarci ma l’Italia ha sempre avuto, nei vari governi, gruppi di “traditori” che hanno fatto gli interessi propri e di altre nazioni e in prima linea credo si trovino proprio Francia e Germania oltre agli USa e ad altri Paese produttori di petrolio. Una grande verità è che “Dalle nostre università vengono fuori tanti brevetti e tanta innovazione. Peccato però questi saperi finiscano quasi sempre in aziende straniere. Quando invece si potrebbe aprire per l’Italia una grande opportunità di sovranità energetica»”, ecco anche in questo caso dovremmo domandarci perchè, a chi giova tutto questo?.

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