Fermiamo la guerra: l’appello degli avvocati russi

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Bisogna lavorare in tutti modi per fermare la guerra: occorre che il conflitto non si allarghi, pertanto i nostri governi, invece che per gli armamenti, si muovano attraverso la diplomazia. Si prenda esempio dalla società civile russa e in particolar modo dal diritto internazionale difeso dalla categoria degli avvocati russi con un appello contro l’operazione militare sul territorio dell’Ucraina. Redatto da Konstantin Dobrynin (nato a San Pietroburgo, vive e lavora a Londra) della Camera federale degli avvocati della Federazione Russa e pubblicato sulla sua pagina FB, l’appello è stato firmato da più di duemila professionisti russi. Ve ne riportiamo la traduzione:

Lettera aperta di avvocati russi contro l’operazione militare sul territorio dell’Ucraina.

Noi, avvocati russi, avvocati, notai, giudici, insegnanti di discipline giuridiche, dipendenti delle forze dell’ordine e delle agenzie investigative, dipendenti della procura e della magistratura, guidati dalle norme del diritto internazionale e dei valori universali, siamo categoricamente contrari alle operazioni militari delle forze armate russe sul territorio dello stato indipendente dell’Ucraina.

Consideriamo ingiustificata questa apertura di un conflitto armato interstatale. La negoziazione e l’ulteriore adempimento degli obblighi assunti nell’ambito degli accordi raggiunti è l’unico scenario possibile per un vicinato civile tra i due Paesi. Altrimenti diventa impossibile evitare vittime umane, ma nessuna posizione politica vale almeno una vita umana.

Nell’ambito delle nostre attività professionali, applichiamo ogni giorno la legge e tuteliamo gli interessi dei cittadini e delle persone giuridiche affinché prevalga la giustizia. Ma tuteliamo questi diritti, guidati da regole e procedure scritte, li proteggiamo in modo civile, basato sulla legge. Non dobbiamo permettere che i conflitti si risolvano con l’uso della forza: chi è più forte ha ragione. Ciò porterebbe alla violenza a tutti i livelli della nostra società. Ci sarebbe caos e distruzione. Nessuno lo vorrebbe nel proprio paese. Con le relazioni internazionali – la stessa cosa e non si può pretendere un modello dal comportamento della sua popolazione, e dello Stato – per mostrarne un altro.

Lo sviluppo di una società sana e civile è impossibile in condizioni di guerra e di minaccia alla vita delle persone. Tale società deve essere costruita in condizioni di applicazione stabile e prevedibile delle norme di diritto (comprese quelle internazionali e umanitarie). E una tale applicazione non consente l’inizio di ostilità sul territorio di un altro stato indipendente.

Facciamo appello alla leadership del nostro Paese con un appello a fermare immediatamente l’operazione militare russa sul territorio dell’Ucraina e trovare il modo di risolvere pacificamente questa situazione.

Konstantin Dobrynin, London Office presso Pen & Paper, Camera Federale degli Avvocati della Federazione Russa

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