“Carla stasera è qui con noi” è stato il leitmotiv di tutte le serate del Festival Internazionale della Danza e delle Danze che si è tenuto dal 1 al 3 luglio nella Rocca dei Borgia a Nepi con la Direzione Artistica di Maria Pia Liotta. Quella che però può sembrare una frase di circostanza in una manifestazione di cui Carla Fracci, recentemente scomparsa, è stata madrina sin dalla prima edizione, è stata in realtà la cifra stilistica di tutte le ricche serate del Festival. La classe, il senso della misura, la sobrietà che hanno sempre contraddistinto la Signora della Danza, si respiravano in ogni esibizione, in ogni intervento, lasciando nel pubblico la netta sensazione che le Fracci fosse veramente lì, col suo fascino discreto, a prenderlo ancora una volta per mano per guidarlo nella immortale Arte di Tersicore. L’iniziativa è tanto più meritoria se si volge lo sguardo ai (pochissimi, ormai) Corpi di Ballo dei Teatri d’Opera italiani, cenerentole di un settore in cui dovrebbero brillare e godere delle giuste tutele e della dovuta valorizzazione. Battaglia, questa, che ha visto appunto Carla Fracci battersi sempre in prima linea come infatti testimonia l’immutato affetto che ancora oggi nutrono per lei i danzatori del Teatro dell’Opera di Roma che hanno potuto avere l’onore di averla come Direttrice.
Il Festival della Danza e delle Danze, dunque, riparte dopo lo stop dovuto alla pandemia e subito trova una nuova spinta vitale: è stata infatti istituzionalizzata, durante la serata di venerdì 2 luglio, una nuova sezione del Premio “Schiaccianoci d’Oro” intitolata “Carla Fracci per i giovani”, destinato al primo classificato del Concorso di Danza Multidisciplinare; il premio è andato al gruppo Classic Junior Scuola Accademia, in gara con la coreografia Masquerade ed è stato consegnato dal regista ed autore Beppe Menegatti, compagno di vita della Fracci, che ha inoltre voluto renderle un tributo con una toccante, simbolica e spirituale creazione dal Titolo: “Dedicato a te Carla – Luce dalla ribalta” con interprete la bravissima Alma Manera, che con la coppia ha condiviso un lungo percorso artistico.
Sempre Alma Manera, è stata protagonista di un concerto nell’ambito del quale, accompagnata dalla Banda dei Carabinieri, ha interpretato in maniera impeccabile musiche di Morricone, Puccini e Gounod. A lei si deve poi un’altra novità di questa edizione del Festival: la sezione del Premio Schiaccianoci d’Oro “Visioni in Movimento”. Ad aggiudicarselo, alla presenza di una giuria prestigiosa presieduta dal produttore Sergio Giussani è stato Marco Camattari con il cortometraggio sceneggiato da Marco Tibaldi I dieci comandamenti. Una menzione speciale della Giuria è andata al giovane Marco Lattucchelli per il suo corto Il luogo e il corpo, una interessante intuizione sulla relazione tra il corpo e l’architettura circostante durante il lungo periodo di reclusione forzata che il mondo ha vissuto nell’ultimo anno.
Degna di nota l’esibizione della Compagnia Nazionale di Danza Storica diretta da Nino Graziano Luca che ha ballato tra le altre cose, la mazurka di Nino Rota della nota scena tratta dal film Il Gattopardo di Luchino Visconti.
Durante l’ultima serata del Festival è stato consegnato il premio “Schiaccianoci d’Oro”, istituzionalizzato nella prima edizione del Festival. A grandi artisti, a esponenti autorevoli del settore, un riconoscimento per la loro fedele dedizione all’Arte della Danza. Il premio è stato creato dall’artista Enrico Manera. Quest’anno i premiati: Miguel Angel Zotto, il Teatro dell’Opera di Magdeburgo con la presenza di Gonzalo Galguera, Direttore del Balletto di Magdeburgo, Premio Schiaccianoci d’oro”La moda che danza-Teatro è Moda a Gianni Versace, la Squadra di Ginnastica ritmica dell’Aeronautica Militare, Sonny Olumati, Giorgia Greco, Antonio Desiderio.
Il Festival Internazionale della Danza e delle Danze ci ha dunque proiettati anche quest’anno in una full immersion di tre giorni nelle Arti Performative, attraversando mondi e culture apparentemente distanti ma legati dal filo invisibile dell’amore per l’arte e per la cultura. Il tutto, come dicevamo in apertura, sempre con grande equilibrio e misura, lasciandoci la sensazione una volta a casa, che, sì…Carla fosse stata lì con noi.