Il Futurismo rivive sulla scogliera di Lerici

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C’è stato un tempo in cui La Spezia e il suo Golfo non erano soltanto la casa dei poeti, Byron, Shelley, Dante, Petrarca e tanti altri ancora, ma anche un vero e proprio arsenale della modernità. Le sue fabbriche, fin dall’inizio del secolo scorso, i suoi cantieri, la base navale e l’Arsenale Marittimo, fecero in modo d’ attrarre l’attenzione degli uomini del Dinamismo.

La città in cui Ettore Cozzani, fin dal 1911, aveva dato alle stampe L’Eroica, era un vero e proprio cantiere del fare costantemente in ebollizione tra arte, cultura e macchine. E’ per questo che Marinetti e i Futuristi la scelsero come luogo dell’anima e palcoscenico prediletto per le loro rappresentazioni, al di là di ciò che avveniva nelle grandi città come Milano e nella capitale.

Sono molte le serate futuriste che si susseguono in presenza di Marinetti a partire da quella che, il 16 maggio del 1914, si svolse al Politeama Duca di Genova nel centro della Spezia. E’ in seguito alla mostra “Aeropittura Arte Sacra Futurista”, ospitata dalla Casa d’Arte della Spezia nel novembre del 1932, che proprio Marinetti, l’anno successivo, volle realizzare il Premio di Pittura “Golfo della Spezia”. Fu Gerardo Dottori, con il trittico “Golfo del della Spezia: Portovenere Lerici La Spezia” ad aggiudicarsi il primo premio. Nello stesso anno al Teatro Civico andò in scena lo scontro tra Passatisti e Futuristi proprio dove Marinetti presentò il suo “Aeropoema del Golfo della Spezia”.

Tra i tanti eventi, che in questo breve testo è impossibile menzionare, vi fu una serata futurista svolta nel 1933 nella baia di Lerici, alla Venere Azzurra, dove poesia e pittura si incontrano alla presenza di Marinetti. Proprio questa serata abbiamo voluto rievocare domenica 22 agosto. Dopo una cena servita con piatti realizzati con grande fantasia dallo chef del ristorante Golf Marigola 1918, i partecipanti si sono trasferiti sulla spiaggia e scogliera antistante dello stabilimento 1918 Mare dove, dopo l’introduzione di Francesca Barbi Marinetti, nipote del poeta, Edoardo Sylos Labini ha compiuto una performance declamando alcuni passi dell’Aeropoema dedicati appunto a Lerici e alla sua splendida baia.

Una serata che ha visto grande partecipazione di cultori, appassionati e incuriositi dalla storia futurista, che hanno apprezzato il lavoro compiuto da CulturaIdentità alla Spezia e che hanno deciso di aderire al movimento.

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