50 anni di carriera dai primi dischi con Nanni Ricordi a “Luna Presente” passando attraverso la rivisitazione dei classici anni ’60
Il suo cavallo di battaglia in realtà è una zebra.
Ha scalato le classifiche nei primi anni ottanta sperimentando lo ska sulle canzoni yè yè degli anni sessanta. I due dischi cult (da riscoprire) in perfetto synth pop italian style ’80 sono “2060 Italian Graffiati” e “Bandiera gialla” che hanno percorso il cammino tracciato da “Polisex”, brano inserito nel primo album inciso per la CGD dal titolo “Urlo”. Da segnalare anche l’album del 2005 “Luna presente” che ruota attorno alla Luna e all’emozione che ogni suo mare metafisico rappresenta, prodotto da Roberto Cacciapaglia contiene una prima prova d’arrangiamento di Dardust che negli ultimi anni ha prodotto “Soldi” di Mahmood e “Cenere” di Lazza.
Incontro Ivan Cattaneo a Sanremo, nella città dei Fiori.
E’ vero che hai cominciato da queste parti “inventando” Anna Oxa?
Mamma mia, pensa più di 40 anni fa. Era il ’78 e lanciai Anna Oxa su quel palco. Si arrivava da anni bui, veramente bui, bui, bui. Non si ricorda neanche chi vinceva. L’anno prima Mino Vernaghi, mi pare. Sì, era un festival in bianco e nero.
C’era solo la serata finale. Io mi ricordo che tra le donne c’erano Anna Oxa, che lanciai io e poi Laura Luca. Anna Oxa ebbe un successo clamoroso. Poi c’era Grace Jones, che presentava “La Vie en Rose” e fece un clamore pauroso. Rino Gaetano con “Gianna”. È stato il primo festival colorato, molto più dimesso. Però era una cosa molto particolare, bello.
Tu eri già in auge, da qualche anno, grazie a Nanni Ricordi.
Io facevo già il cantautore, però noi snobbavamo un po’ il Festival. Non c’era ancora la zebra a pois, erano gli anni dell’ Ultima spiaggia.
Ecco si, spieghiamo a quei pochi che non conoscono la storia. Negli anni ’70 c’erano delle etichette alternative come la Cramps di Gianni Sassi, la Bla Bla di Pino Massara che pubblicò i primi dischi sperimentali di Battiato e poi l’Ultima Spiaggia di Nanni Ricordi dove c’eri anche tu e la figata, lasciatemi passare questo termine, non erano soltanto le canzoni o l’originalità, ma anche la grafica.
E’ vero, erano bellissime. Gianni Sassi faceva delle cose pazzesche. Io lo dico sempre agli Area, che sono dei grandissimi musicisti, però se non c’era Gianni Sassi dietro, loro sarebbero rimasti dei grandi musicisti, ma non sarebbero diventati gli Area. Così io, perchè Nanni Ricordi ci credeva veramente. Lui aveva inventato i cantautori, da De André, Paoli, Bindi, Vanoni, etc. Con me voleva creare il cantapittore, perché io dipingevo, io ero ancora indeciso se fare il pittore, se fare il cantante, non sapevo cosa fare. Ma avevo 19 anni e la cosa bella è che c’erano queste grandi collaborazioni proprio tra artisti.
Infatti con Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi all’Ultima Spiaggia faceste il famigerato Disco dell’Angoscia.
Ma tu sei preparatissimo, conoscere il Disco dell’Angoscia è una cosa da raffinatissimo proprio. Lucio Battisti lo conosceva però e conosceva anche il mio primo album “UOAEI” che era un album quasi inascoltabile, tanto era strano, poi Lucio con “Anima Latina” eravamo più o meno su quel livello con la sperimentazione.
E poi sei scivolato con la zebra a pois…
Poi sono scivolato, si è fatta una scivolata clamorosa ed è partita una nuova avventura. Però sono stato il primo a fare quelle cose, poi anche in senso demenziale, un po’ garbata, però era quella cosa lì.
Oltre alla Oxa hai lanciato anche Diana Est. Ti ricordi “Tenax”?
L’ho lanciata nell’81 perchè Mario Lavezzi mi ha detto che sua nipote voleva fare qualcosa, gli ho detto di portamela e poi è diventata ballerina in Mr. Fantasy, il programma della Rai di Carlo Massarini.
“Tenax” l’hai interpretata anche tu per l’album “Ottanta e Basta”, giusto?
Sì, è vero, ho cantato la sua canzone, che poi era di Enrico Ruggeri e Stefano Previsti, il mio amico che faceva il tastierista. Insieme avevano scritto anche “Le Louvre” e relativa b-side. Tra l’altro “Una Zebra a pois” è la b-side di “Tintarella di Luna” ma non ebbe un grande successo cantato da Mina. Ha avuto più successo “Tintarella di Luna” che poi io le ho cantate insieme, sono uguali senza spostare gli accordi, perché è la stessa cosa. Infatti Elio e le Storie Tese, quando hanno fatto “La canzone mononota” ad un certo punto hanno citato la “Zebra a pois” .
Ma oggi se veniamo a vedere uno spettacolo di Ivan Cattaneo che cosa andiamo a vedere?
Intanto vedete me che non è poco (ride) dal vivo faccio tutto quello che appartiene alla mia discografia. Anche i pezzi di ” Luna Presente”, a Genova ho fatto “L’Aria” e “Amare l’assente”, poi “Polisex” ma il problema è che vogliono quelle più famose, quelle degli anni sessanta.
Che ricordi hai del Parco Lambro e di quei caotici festivals?
Mamma che storia. Io al Parco Lambro quando sono salito a cantare, c’erano 100 mila persone e mi hanno fatto esibire subito dopo Bennato e prima della Premiata Forneria Marconi, lì in mezzo, era il 1974. Un delirio.
La Premiata Forneria Marconi ha suonato in tuo disco, se non erro.
Esatto, abbiamo fatto un disco insieme che si chiama “Super Ivan”, arrangiato da Roberto Colombo. Poi dopo il mio disco, la PFM e Roberto Colombo sono partiti in Tour con Fabrizio De Andrè. Comunque dal vivo faccio soprattutto i brani di successo perché comunque sai che io nasco come cantautore negli anni ’70, ma ho avuto successo negli anni ’80 con i pezzi degli anni ’60, schizofrenico totalmente.
Mi fai venire in mente “Quando tramonta il sol” e “Dancin’ number”. Che ricordi hai del Festivalbar?
“Quando tramonta il sol” fu un pezzo di grande successo, però io non l’ho mai amato molto, perché parte da una storia un po’ strana. Caterina Caselli mi fece sentire il provino, allora io avevo rifiutato tante canzoni perché volevo fare le mie da cantautore. Rifiutai “Le ragazze dell’Havana” che diceva “Le ragazze dell’Havana vanno in giro con la sottana” (canta) e poi la cantò Mina, rifiutai “Marinero” e la cantò Milva, poi rifiutai “Savoir faire” di Ruggeri e la cantò Loredana Bertè, poi rifiutai “Nel silenzio splende” di Bigazzi e la cantò Gianni Morandi, insomma ho rifiutato tutte queste canzoni, che però grazie a Dio non hanno avuto un grande successo, sennò mi mangiavo le palle (ridiamo) e poi alla fine un giorno si presentano con questo provino di Celentano e mi dicono “Lo canti tu, lo rubiamo a Celentano” e nel provino mi ricordava “Azzurro”, io ho detto cavolo è bellissima, gliela rubiamo, però poi cantata da me era un’altra cosa, era più anni ’80, così mi piaceva, non ricordo gli autori, forse Maurizio Piccoli, ho rimosso tutto, sai quelle canzoni che poi non ami alla fine le dimentichi, comunque penso sia la canzone con cui ho fatto più promozione nella mia vita, credo di aver fatto almeno una cinquantina di televisioni quell’anno. Il Festivalbar era molto bello, anche Saint Vincent Estate però quella è una canzone che non amo. Ma ci sono tanti artisti che non amano le proprie canzoni, per esempio Ornella Vannoni non ama “L’appuntamento”, lo odia a morte. Comunque durante le mie serate è sempre una grande festa, la festa la fanno le persone, io dico sempre che l’artista mette il 60%, poi la partecipazione, la gente, la piazza, il posto, creano l’atmosfera per cui si stabilisce la magia, questa è la cosa principale, il grande segreto, la gente, come i quadri, io sono anche pittore, io metto il 60%, poi il rimanente lo mette la gente che ci vede quello che magari io non pensavo nemmeno.
Quando sei riuscito a sfuggire da quelle regole discografiche che ti volevano solo come interprete?
Ma io vorrei sfuggire al tempo, all’età ahimè! Per il resto chi se ne frega, sono tutte palestre di vita, nel frattempo il mondo è molto cambiato, in meglio anche. Però nella musica per adesso vedo solo del déjà vu, delle ripetizioni con i vari Achille Lauro o Rosa Chemical.
Sai come dicono a Genova? Emmo za daeto!
Abbiamo già dato? …e anche preso! (ridiamo)
Dopo “Luna presente” è uscito un album tributo dal titolo “Un tipo atipico” realizzato da tanti artisti tra cui Garbo, Gianni Leone e la Banda Osiris. Poi nel 2021 è stata la volta di “Polisex (40th Anniversary)”. Adesso cosa bolle in pentola?
Scrivo tanto, ma per adesso sono solo provini. “Luna presente” è stato un grande disco e molti non se ne sono accorti, è stata anche la prima prova di arrangiamento di Dardust che oggi è il Re Mida della musica, che lavora con Mahmood, Madame e tanti altri. Io non faccio molti dischi e forse faccio male ma quando li faccio sono veramente belli. Non faccio dischi tanto per fare e se non ho niente da dire non faccio niente, è una mia onestà musicale e intellettuale.