La lettera di Marina Berlusconi contro la gogna del Sistema

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

Lettera aperta di Marina Berlusconi al direttore del Giornale: la “guerra dei trent’anni” scatenata dal circuito mediatico giudiziario in Italia non si è fermata nemmeno dopo la dipartita del Cav.

C’è qualcosa di patologico in una Giustizia ad personam messa in moto da una piccolissima parte della Magistratura che è una magistratura militante: giorni, mesi e anni durante i quali inchieste «chiuse su richiesta degli stessi pubblici ministeri perché non c’era – non poteva esserci – alcun elemento di prova e subito riaperte in modo da dilatare strumentalmente qualsiasi termine di scadenza» denotano un sistema malato che a stento qualunque riforma della Giustizia cerca di raddrizzare.

Oltre che civile, la lettera di Marina Berlusconi è la testimonianza di una figlia, meglio ancora la denuncia di una figlia: «se qualcuno non si accontenta del buon senso o di quel che sostiene una figlia, mi spieghi perché, dopo oltre un quarto di secolo in cui decine di pm hanno dedicato le loro giornate a mio padre, non è emerso nulla, nulla di nulla».

Una aberrazione che si spinge fino agli ultimi rumors dalla DIA di Firenze, che riprende «imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante», quella di complicità nelle stragi del ’93.

E che il sistema sia malato lo vediamo dal canaio di questi giorni scatenato dalle opposizioni sulla riforma del Ministro Nordio dei reati di abuso d’ufficio e del non-reato del concorso esterno in associazione mafiosa, un non-reato che non esiste, non è una legge, essendo il risultato del combinato disposto di due articoli del codice penale, cioè il 110 e il 416 -bis.

Due reati che interessano nel caso un’esigua minoranza della popolazione, altro che rischio per la democrazia come gridano l’ANM e le opposizioni.

Purtroppo questa lettera aperta di Marina Berlusconi oltre a denunciare il dolore filiale esprime uno stato di cose che noi di CulturaIdentità denunciamo da anni, un sistema giustizia patologico e tuttavia ben oliato, al punto da funzionare come Sistema.

Lo spiegammo nell’articolo sulla cosiddetta “regola del tre“:

LEGGI: L’infallibile Regola del tre del Sistema

Un Sistema in funzione da tre decenni, al punto di parlare di “guerra dei trent’anni”, come scrivemmo in questo articolo:

LEGGI: Quei maledetti 30 anni di gogna giudiziaria contro il Cavaliere

Tanto che tornare oggi a discutere equivale a vedere un film già visto, perché, come scrive Marina Berlusconi, «la guerra dei trent’anni non è finita con Silvio Berlusconi. E non riguarda di certo soltanto lui. Perché un Paese in cui la giustizia non funziona è un Paese che non può funzionare».

Ce lo disse anche lo stesso Luca Palamara in questa intervista:

LEGGI: “L’attacco del Sistema al governo di centrodestra è un film visto e rivisto”

Ecco perchè noi crediamo che una riforma della Giustizia sia più urgente che mai e pensiamo anche che dovrebbe avere il sostegno di tutte le forze in Parlamento, cosa che purtroppo non sta accadendo.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

3 + 12 =