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Nasce il nuovo Governo, Giorgia Meloni è il 31esimo Presidente del Consiglio dei Ministri e la prima donna a capo del Governo nella storia della Repubblica. Domani Consiglio dei Ministri e anche questo è un buon inizio. Cerimonia emozionante con tanti dettagli che dicono molto delle personalità, al di là della cronaca di colore. Da Andrea Abodi che ha detto a memoria la formula di rito alla calorosa stretta di mano fra Guido Crosetto e Giorgia Meloni, dall’emozione di Adolfo Urso alla cravatta verde di Giorgetti, dallo sguardo d’intesa fra il neo Ministro della Saluta Orazio Squillaci con la neo premier al deciso incedere di Sangiuliano neo ministro della Cultura.
A RaiNews 24 Edoardo Sylos Labini editore e direttore di CulturaIdentità ha sottolineato l’importanza della presenza toccante ed emozionante della piccola Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni e del suo compagno Andrea Giambruno: è l’immagine più forte, la più tenera di questo nuovo inizio e rimarrà nella storia del Governo che nasce oggi, perché Giorgia Meloni è la ragazza che a 15 anni bussò alla porta del Fronte della Gioventù della Garbatella a Roma e ora è qui con la figlia in prima fila: una premier col suo uomo accanto, non ci sarà più un first lady, una nota di colore nuova. Un nuovo immaginario italiano.
I nomi dei Ministeri sono familiari e sono significativi, come il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, il Ministero del Made in Italy (al di là dell’inglesismo parola che ci fa conoscere a livello internazionale) e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica indicano una sterzata politica precisa e non solo nominale.
Con la sovranità si rafforza il legame con l’Europa, perché sovranità dei popoli significa interesse delle singole nazioni (e quindi anche dell’Italia): nel recupero della propria sovranità si potenzia la relazione con un’Europa dei popoli e della cultura, vecchio sogno della destra sociale, che è più a sinistra della sinistra: del resto l’apertura di credito di Landini al nuovo Governo dice molto.
E si rafforza anche il rapporto con i nostri “cugini” francesi, alla luce di un rinnovato rapporto con il Mediterraneo: Nello Musumeci al Ministero del Mare e del Sud è un fatto in questo senso decisivo, perché il rapporto con la UE passa anche di qui.
E per quanto riguarda la Cultura, da sempre campo di battaglia di CulturaIdentità: “spacchettare” il Ministero fra Beni Culturale e Nuovo Immaginario, Speriamo che un Ministero così importante come il Ministero della Cultura vada verso questo Nuovo Immaginario italiano, lanciato da CulturaIdentità alla Sala Umberto di Roma una settimana prima delle elezioni, incentrato sul cinema e sulle nuove piattaforme, per una nuova visione dell’Italia. Il neo Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è un grande intellettuale controcorrente che viene da un’area culturale ben precisa: questo è un governo politico, quindi niente di strano se alla Cultura c’è un intellettuale di destra. Del resto se Saviano fa un tweet contro di lui vuol dire che siamo sulla strada giusta.
L’immagine più forte, la più bella, la più tenera è quella della figlia e del compagno di @GiorgiaMeloni che racchiude in un passaggio generazionale il coraggio di quella ragazza che bussò alla porta del Fronte della Gioventù della Garbatella. Nuovo immaginario italiano🇮🇹 pic.twitter.com/Uvhf7wL6dO
— edoardo sylos labini (@edosyloslabini) October 22, 2022
Il domani è iniziato. Mentre l’ieri si spera di archiviarlo quanto prima. Intanto, la Murgia e Saviano, l’Alfa e l’Omega di una confusione mentale che solo l’asservimento alla più potente delle droghe distillate dalla pianta ideologia può dare, sotto i cui rami, peraltro, poco ospitali i due hanno da lustri innalzato la tenda della propria convenienza, non si smentiscono mai. Fa quasi tenerezza la mamma della schwa, tanto si è dimostrata preoccupata e afflitta, ma anche imbestialita nel rivivere il disagio che il suo Rebertino ha dovuto patire «quando è stato costretto a presentarsi davanti a un tribunale per rispondere del fatto di aver detto “bastardi”, nel corso di una trasmissione televisiva, a Meloni e Salvini». Davvero un gran cuore di mamma! Viene proprio un nodo alla gola. Un moto di commozione. Di simpatia. Un afflato inarrestabile. D’abbracciarla. Ce ne fossero tante come lei! Il mondo sarebbe certamente migliore. Mentre l’esangue ciao, c’è da esserne certi, verrebbe sradicato dalla quotidiana consuetudine, per essere sostituito dall’oggi al domani con il sanguigno ‘bastardo’. Un saluto da intellettuali e tra intellettuali, insomma. A patto di assumersene, ciascuno, qualora richiesto, chessò… anche in tribunale… la paternità.