Marco Giorgetti nuovo direttore del Teatro Stabile di Catania

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Marco Giorgetti_ ph. Filippo Manzini

Una bella notizia per Catania e per il teatro italiano: Marco Giorgetti è il nuovo direttore del Teatro Stabile. Giorgetti è un grande professionista che dopo una lunga esperienza all’Eti e dopo aver rilanciato negli anni il Teatro della Pergola di Firenze contribuendo a farlo diventare Teatro Nazionale, status che oggi la sala fiorentina ha perso, sbarca in Sicilia per dare nuova linfa culturale all’importante teatro catanese.

“Il Consiglio di amministrazione del Teatro Stabile di Catania, presieduto da Rita Gari Cinquegrana, ha deliberato all’unanimità dei presenti la nomina di Marco Giorgetti quale nuovo direttore dell’ente”, lo annuncia con una nota lo Stabile. 

Figura di comprovata e pluriennale esperienza nel campo della direzione di Teatri Nazionali, Giorgetti assume l’incarico con l’obiettivo di proseguire e rafforzare il percorso di crescita e di apertura culturale dello Stabile, valorizzando la tradizione e al tempo stesso guardando alle nuove sfide artistiche e gestionali”, aggiungono dal Teatro. 

La presidente Gari Cinquegrana a nome dei membri del CdA ha dichiarato: “Riteniamo che l’esperienza e la visione internazionale di Marco Giorgetti rappresentino un valore aggiunto per il nostro Ente, chiamato a coniugare la tradizione con le sfide contemporanee. Siamo certi che, sotto la sua direzione, lo Stabile potrà rafforzare il ruolo di presidio culturale nel territorio e di punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale. A lui va il nostro augurio di buon lavoro certi che saprà guidare con competenza e passione questa nuova fase della vita del Teatro Stabile”.

Il neo direttore Marco Giorgetti ha aggiunto: “Sono felice e onorato di assumere la direzione del Teatro Stabile di Catania, un’Istituzione che non solo rappresenta una parte fondamentale della storia del teatro italiano, ma che da sempre è motore di ricerca e innovazione, punto di riferimento per l’intero Paese. Metterò tutto il mio impegno per definire e attuare un piano di lavoro e di attività che possa essere stimolante per la città e per la sua comunità, riaffermando il ruolo centrale dello Stabile nella vita culturale catanese. La città deve avere nel suo Teatro un presidio vivo, riconosciuto e condiviso”.

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