Radio Rai 2025-2026, il Servizio Pubblico cresce e si rinnova

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La nuova stagione 2025-2026 di Rai Radio si apre all’insegna di un’offerta sempre più estesa e articolata, pensata per intercettare un pubblico ampio e differenziato. A presentare i nuovi palinsesti, durante l’evento all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stato il direttore di Rai Radio: Marco Caputo, che ha definito la proposta come “l’offerta più completa del panorama radiofonico italiano”.

La struttura dell’intero sistema Rai si conferma complessa e fortemente specializzata, con canali generalisti come Radio1, Radio2, Radio3 e Isoradio affiancati da emittenti tematiche quali Radio1 Sport, GR Parlamento, Radio3 Classica, Radio Kids, Radio Tutta Italiana, Radio Live Napoli, Radio Techetè e No Name Radio. Tutto questo si integra in un’unica piattaforma digitale, RaiPlay Sound, che continua ad arricchirsi grazie a un catalogo in espansione di podcast originali e contenuti esclusivi, in sinergia con la produzione più ampia del servizio pubblico e con una visione chiaramente crossmediale. Un ruolo centrale è affidato all’informazione, con Radio1 che mantiene la sua identità di punto di riferimento per l’attualità: come ha sottolineato il direttore Nicola Rao, il canale “ruota attorno alle edizioni del Giornale Radio, che ogni ora accompagnano gli ascoltatori con il racconto della giornata”.

Ma la sua natura non si esaurisce nelle news: Radio1 si propone anche come osservatorio sul Paese, capace di restituire punti di vista diversi sulla realtà. La solidità del progetto Rai trova riscontro anche nei numeri dell’ultima rilevazione Audiradio, che certifica il ritorno della Rai nel sistema ufficiale di rilevazione degli ascolti. Nel confronto con il primo semestre 2023, la platea complessiva di Rai Radio cresce del 12,5% nel quarto d’ora medio, superando l’incremento generale del mezzo radiofonico, che si ferma al 10,3%. In particolare, Radio1 rafforza la sua presenza nella top ten grazie a una crescita del 4,1%, mentre Radio2 risale di due posizioni con un aumento del 6,5%.

Spicca il dato di Radio3, che segna un +30,1% nel quarto d’ora medio, guadagnando una posizione, ma il balzo più sorprendente è quello di Isoradio, che registra un incremento del 61,3%, il miglior risultato degli ultimi cinque anni. Si tratta di dati che confermano la capacità della radio pubblica di restare centrale nel panorama mediatico italiano, con un’offerta ricca, in evoluzione e coerente con la missione di servizio pubblico.

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