Recco ricorda l’avventura più straordinaria della storia dell’aviazione mondiale

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Con la stessa volontà con la quale gli americani celebrano i loro epigoni, trasformandoli in eroi, noi trascuriamo i nostri eroi, relegandoli nell’antro oscuro dell’oblio. Uno di questi casi è quello di Arturo Ferrarin e del suo motorista Gino Cappannini. Centouno anni fa undici equipaggi aerei partirono per una epica avventura: unire con un ideale ponte aereo Roma e Tokyo. Dal volo pindarico di due poeti in trincea, D’Annunzio ed il giapponese Shimoi, al volo reale passò davvero poco. Dall’ippodromo delle Capannelle di Roma all’alba del 14 Febbraio 1920 decollarono undici biplani. L’avventura di questi uomini ha il sapore dei migliori romanzi di Jules Verne.

Recco ricorda l'avventura più straordinaria della storia dell'aviazione mondiale

Di undici, dopo tre mesi di peripezie, problemi e soluzioni, incontri, scontri, feste e onorificenze, solo un equipaggio riuscì a compiere l’impresa arrivando con lo stesso aereo col quale partì e questo fu l’Ansaldo SVA 9. Di questa, che è l’avventura più straordinaria della storia dell’aviazione mondiale, ne parleranno sabato 9 ottobre 2021 dalle ore 17.30 presso la sala Polivalente di Recco, Alimberto Torri, scrittore e pilota, e Marco De Montis, ingegnere aeronautico e giornalista. La narrazione, che vedrà l’impiego di foto e filmati d’epoca, sarà introdotta da Andrea Lombardi, saggista e responsabile di CulturaIdentità Genova.

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