“Russiafobia”: i veri europeisti dicono no

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ilgiornale.it

Negli ultimi decenni, in Europa, i media hanno fabbricato vere e proprie fake news per portare avanti un sentimento, un atteggiamento volto a demonizzare in tutto e per tutto la Russia. Le ragioni di questa “Russiafobia” sono diverse ma possiamo sintetizzarle in quella che è la sua grande “colpa”: la Terza Roma, ovvero Mosca, è un’alternativa al pensiero unico e a un mondo monocolore. Diversi i tentativi di demonizzare questa grande Nazione che con il suo ricco patrimonio storico, culturale e tradizionale ha dato un forte contributo alla civiltà europea, un mosaico di identità caratterizzato – proprio come l’Aquila bipenne- da elementi culturali orientali e occidentali.

Nel nostro vecchio continente abbiamo un grosso problema riguardante l’informazione, i media mainstream confezionano ad arte delle vere e proprie notizie false ed errate che basterebbe una ricerca attenta e oggettiva per poter capire di essere stati vittime della macchina della disinformazione e della propaganda. Un esempio? Il recente caso dell’arresto del blogger russo Alexey Navalny, incoronato come un paladino della libertà e dei diritti civili che lotta contro uno stato tiranno e oscurantista; peccato che la stessa organizzazione internazionale Amnesty International ha ritirato la qualifica di “prigioniero di coscienza” al blogger. Questo appellativo, Amnesty, lo utilizza per promuovere campagne per richiedere la liberazione di coloro che si trovano ingiustamente incarcerate per difendere i diritti umani e combattere ogni forma di discriminazione: razziale, religiosa, orientamento sessuale, lingua e politica. In realtà Navalny è una personalità molto ambigua, nella prima metà degli anni 2000 militava in una organizzazione xenofoba e ha rilasciato delle dichiarazioni mediante le quali incitava all’odio e alla discriminazione razziale; in un video da lui prodotto apostrofava i migranti come musulmani e scarafaggi. In una intervista rilasciata qualche mese fa al quotidiano DerSpiegel non ha mostrato nessuna forma di pentimento per quelle assurde dichiarazioni, anzi ha affermato di avere le stessi posizioni di quando è entrato nella scena politica.

Il caso Navalny utilizzato per tenere sempre alta l’attenzione sulla politica delle sanzioni contro la Russia si infittisce di un ulteriore mistero dove in questo caso sembrerebbe che la Gran Bretagna giochi un ruolo principale per indebolire Mosca. Gli hacker del gruppo Anonymus sono riusciti a trovare dei file riservati che dimostrerebbero il tentativo di Londra di portare avanti l’operazione di cambiare il regime russo attraverso i casi internazionali di Navalny e Skripal. Ci sarebbe addirittura una missiva del Ministro degli Esteri britannico che contiene un programma per contrastare la presunta propaganda del Cremlino sia all’interno della Russia che nei paesi vicini. Sempre secondo gli scomodi Anonymus: “le aziende britanniche ammettono nelle loro offerte di essere dietro le recenti proteste organizzate tramite Telegram”. Non solo una regia dietro le manifestazioni di piazza ma un poderoso investimento da parte degli inglesi su organi di stampa russi come Meduza che ha lo scopo di portare avanti un’informazione così tanto “indipendente” da essere sul libro paga dei britannici. Se dovessero essere confermate tali inquietanti manovre siamo di fronte a una “guerra” senza l’uso degli eserciti ma che ha come vittime non solo la verità dei fatti ma la stessa opinione pubblica.

Tornando al tema dell’arresto del blogger e attivista Nalvy sono molti gli interrogativi che ci poniamo, come mai la stessa UE che si batte per difendere un feroce xenofobo e razzista, appartenente a un piccolo movimento (che raggiunge il 4% dei consensi), non ha la stessa premura e attenzione per il rapper catalano, Pablo Hasal, finito in carcere per i testi delle sue canzoni? Ecco la “Russofobia”, ogni pretesto viene utilizzato per applicare le illogiche e illegali sanzioni contro Mosca.

Del resto questo sentimento di odio verso la Russia non risparmia neanche l’attuale emergenza sanitaria globale, il noto vaccino russo Sputnik- commercializzato in 40 paesi- con una funzionalità ed efficacia del 91% non viene utilizzato in Europa. Anche sulla delicata questione dei vaccini la UE si dimostra ancora una volta periferia del mondo e subalterna alle altre potenze. Un’altra Europa è possibile, un’Europa autonoma e indipendente che nel costruire il proprio destino possa perseguire i suoi interessi geopolitici scegliendo con cura i suoi alleati. Proprio per questo le sanzioni contro Mosca, come i sentimenti anti-russi, non sono da veri europei.

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12 Commenti

  1. Articolo inqualificabile, qualunque sia il pensiero del signor Navalny il trattamento riservatogli è degno di una dittatura. Credo anche che egli non rappresentasse una vera minaccia per l’establishment ma a questi piace ” dare esempi”.

  2. ma non scherziamo. i russi hanno bisogno sempre di uno zar (da Pietro il grande a Stalin, da aleksandr nevskij a Putin) che non guarda in faccia a nessuno (sia all’interno, tipo Navalny o Anna Politkovskaja, che all’esterno vedere donbass, Georgia, Armenia). Putin perfetto esempio di democrazia “russa”.

    • Scusa ma il casino in ucraina non mi sembra certo causato dalla Russia,in donbass vivono russi che si sono opposti al colpo di stato promosso da soros e Mac cain. Mentre in Georgia l’esercito russo entro in azione dopo l’attacco alle sue forze di pace e al tentativo di pulizia etnica contro gli osseti. Il tuo commento è un esempio di quella russofobia di cui si accenna nell’articolo.

    • Noi italiani invece non abbiamo bisogno di nessuno zar. Ci basta leggere gli ordini che ci arrivano da Bruxelles.

  3. Finitela con questi articoli del cavolo su Navalny. Lo sanno tutti, forse tranne voi e la UE, che non è un politico progressista radical chic di sinistra, ma è un nazionalista, come il 99% dei Russi (e fanno bene, mica come da noi che abbiamo la Boldry). Che poi l’UE lo erga a paladino di nonsocosa dimostra l’imbecillità della UE che non è capace a fare un piano vaccinale e pretende di fare il duro con la Russia. Io sostengo Navalny in quanto rappresentante di un’opposizione che in ogni paese civile dovrebbe esserci, a prescindere che abbia consenso o meno. A me darebbe fastidio se il partito italiano che sostengo, attualmente all’opposizione, venisse messo al bando e tutti i suoi membri in galera. Tra l’altro anche loro vengono costantemente accusati di xenofobia. Quindi?

  4. Il cittadino medio occidentale NON conosce affatto la vera natura del popolo russo !! Chiedete a chiunque abbia vissuto prima del 1990 in Europa dell’est e vi spiegherà la vera natura di questi individui ! E a tutti quelli che ancora hanno sogni erotici e si dichiarano comunisti, socialisti o simili rivolgo l’invito di fare un giro a Cuba, in china o meglio ancora nella Corea del Nord ! Poi ne riparliamo…

  5. dicono che Navalny sia stato avvelenato a Tomsk, città della Siberia a circa 5 ore di volo da Mosca.
    Come hanno fatto a portarlo in Germania attraversando metà dello spazio aereo russo senza che nessuno dicesse niente.
    Molto strano!

  6. Concordo, caro Barbaro. Navalny conta come il due di picche ed è chiaramente un burattino usato dall’Occidente. Sono militare, Ufficiale, ‘educato’ per anni nella NATO (ben 17 anni) a odiare i Russi, e invece ho conosciuto persone straordinarie dal punto di vista umano, lavorando fianco a fianco con loro anche in IFOR/KFOR, di grande cultura e capacità, con un grande amore ed empatia per l’Italia, mentre gli ‘alleati’ inglesi, francesi e (meno di tutti) i tedeschi ci guardavano con sufficienza.
    So benissimo che la Russia non è una democrazia, ma vorrei tanto avere un Putin a ‘raddrizzare’ gli Italiani per almeno una decina d’anni. Un Uomo capace al comando può fare molto meglio di tante mezze calzette, e Putin ha dimostrato di essere una persona estremamente capace ed equilibrata. I pregi superano di gran lunga i difetti. Parere personale, ovviamente. Per quanto riguarda le sanzioni, posso confermare per esperienza personale che Americani e Inglesi vendono attrezzature alla grande, fregandosene delle sanzioni, anche senza triangolare da Bielorussia e Georgia. Io, invece, perdo oltre 50.000 EUR all’anno di potenziale fatturato.

  7. Articolo condivisibile, all’Europa serve mantenere i rapporti economici e culturali con la Russia. È ai mondialisti che invece giova una frattura tra Europa e Russia. In quanto al caso navalny penso che sia un tentativo di portare rivoluzioni colorate in Russia ,come fu fatto in Ucraina in tanti parti del mondo,ma in Russia è andata male , anche perché il supporto popolare a questo personaggio a libro paga di servizi stranieri è davvero basso. Sicuramente la Russia con la sua visione imperiale e tradizionalista dovrebbe essere uno spunto per costruire una vera Europa.

  8. L’Italia deve restare ancorata all’Europa e all’Occidente. Verso la Russia rispetto e amicizia, senza però alcuna fuga in avanti dettata da personaggi tipo Salvini e company…

    • Non si parla di fughe in avanti,ma di fare i propri interessi egli interessi dell’Italia e dell’Europa sono di avere ottimi rapporti con la Russia che deve essere considerato un partner e non un nemico. Non bisogna sottostare ai diktat di certa politica americana. Le sanzioni alla Russia pesano sulle nostre aziende e non hanno senso.

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