Santa Lucia: quella luce che risplende nella notte più lunga

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Una Martire che unisce Nord e Sud Europa con una delle devozioni popolari più diffuse del mondo cristiano

Fin da bambina, quando la vedevo uscire in processione dal portale della cattedrale del mio paese natale, Castrocielo, vestita del suo manto rosso, rimanevo affascinata. Storie e leggende facevano di santa Lucia sicuramente un esempio di vita cristiana ma anche un’eroina moderna. Lucia, una giovane donna che forte dei suoi valori e di una propria visione della vita, così diversa da quella che gli altri intendevano imporle, si rifiutò di rinnegarli e compì l’ultimo sacrificio. Tra le figure più care al mondo cattolico, Lucia, nata a Siracusa (forse nel 283 d.C) da una nobile famiglia cristiana, morì martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all’anno 304).

Dopo aver pronunciato voto di castità, iniziò a donare i suoi averi e dedicarsi alle opere di misericordia. Denunciata al tribunale locale per vendetta dall’uomo che avrebbe dovuto sposare, fu accusata di professare la fede cristiana. Gli atti del suo martirio raccontano delle torture atroci inflitte dal prefetto Pascasio e della morte dopo aver profetizzato la pace per la Chiesa. Il culto di santa Lucia si diffuse molto rapidamente e già nel 384 Ravenna le dedicava una chiesa. Le sue spoglie mortali riposano a Venezia ed il luogo di culto principale è la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro in Siracusa, sorta nel luogo dove fu martirizzata, che ospita la splendida pala d’altare del Caravaggio, il «Seppellimento di Santa Lucia».

Tra i devoti, Dante Alighieri, che nella Divina Commedia rappresenta santa Lucia come la luce della speranza, la grazia illuminante concessa da Dio agli uomini per aiutarli a discernere il bene dal male. I suoi attributi iconografici più comuni sono la lanterna o la candela (che portano luce laddove c’è oscurità), da ricollegarsi all’etimologia del suo nome latino (da lux, luce) e gli occhi sul piatto o sulla coppa, legati alla devozione popolare che l’ha sempre invocata come protettrice della vista, per via probabilmente delle leggende secondo le quali le vennero cavati gli occhi durante il martirio. Il forte simbolismo legato alla figura di santa Lucia, si manifesta anche nel giorno della sua festa, il 13 dicembre, che prima della riforma gregoriana coincideva con il Solstizio d’inverno, ovvero «il giorno più corto che ci sia» in cui la luce della fede portata da santa Lucia veniva a combaciare con la luce solare che tornava ad aumentare progressivamente da quel giorno.

Il culto di santa Lucia unisce Nord Europa (nonostante il Protestantesimo è ancora al centro di riti in Svezia) e Mediterraneo. La canzone «Santa Lucia luntana» di E. A. Mario è una delle più famose nel mondo, simbolo degli italiani emigrati. A Siracusa ed in buona parte dell’Alta Italia (come in Trentino e nelle province di Bergamo, Brescia, Mantova, Verona) ove il rito vuole che santa Lucia, nella notte tra il 12 e 13 dicembre, porti doni a tutti i bambini, che devono andare a letto presto poiché chi rimane sveglio e per caso riesce a vedere la Santa riceve una manciata di cenere negli occhi che gli impedirà non solo di vedere ma anche di ricordare la mattina dopo. A Castrocielo, Città Identitaria della Ciociaria, la devozione per la santa patrona Lucia Vergine e Martire, di cui il paese conserva una reliquia sacra e due splendidi dipinti dell’800 dell’artista Alfonso Simonetti, risale almeno al 1600 e le celebrazioni che culminano con la tradizionale processione per le vie del paese, richiamano credenti di tutto il territorio. Lucia è forse la Santa che nel mondo intero conta il maggior numero di leggende, tradizioni e riti che nel suo nome si rinnovano nelle generazioni. Ha ispirato musicisti, poeti, innumerevoli dipinti, ricette e piatti gastronomici. Il suo culto è legato ai primordi della cristianità ed il tragico epilogo della sua vita terrena parla di una giovane che dona la propria vita per il vangelo dell’Amore.

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Federica Velardo
Presidente della Fondazione Armando Velardo ETS, collezionista, manager dei beni culturali e progettista in ambito culturale e innovazione, avvocato nella giurisdizione inglese specializzata in diritto dell’arte, commerciale, societario e M&A. Laureata in Studi Giuridici presso la London South Bank University di Londra, successivamente ha conseguito un PLC (master di secondo livello) in professioni forensi presso la University of Westminster di Londra, un Master in Politica e Amministrazione delle Arti e Beni culturali presso la Birkbeck University di Londra, ed un Diploma in Diritto dell’ Arte presso il Sotheby’s Institute of Art.

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