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«In mostra anche le mie emozioni nel creare queste opere. Questa cosa mi ha toccato nel profondo»
Sergio Brambillasca (Vimercate, 1963; vive e lavora in provincia di Milano) è l’artista che dà l’impronta di sé alla mostra itinerante Sui passi della violenza, a cura di UNAVI – Associazione Nazionale Vittime, mostra che abbiamo visto esordire lo scorso 17 maggio 2022 nella Sala Gonfalone della Regione Lombardia del Grattacielo Pirelli con l’obiettivo di scuotere le coscienze per contrastare il fenomeno della violenza che al giorno d’oggi si esercita su tutti i livelli. Da lì in avanti sono seguite numerose altre tappe del progetto espositivo, con altrettante città italiane che hanno voluto ospitare all’interno di prestigiosi spazi questa impresa sia artistica che educativa di così ampio respiro. Del resto, proprio il mensile CulturaIdentità in edicola il prossimo 7 aprile parlerà, nel suo consueto numero monografico intitolato LA VIA CRUCIS DELLE VITTIME, delle vittime innocenti di reati violenti, con un approfondimento di questo progetto espositivo che, “sui passi della violenza”, si colloca tra arte e conoscenza: 14 opere d’arte di Sergio Brambillasca con cui l’osservatore ripercorre, come in una Via Crucis, 14 stazioni / racconti di dolore, il cammino di sofferenza vissuto dalle persone che sono state vittime di episodi di violenza di genere e in genere. Come ci racconta Sergio Brambillasca, «Non ho voluto fare questa mostra per ottenere dei riscontri commerciali o di pubblico. Quando Paola (Radaelli, n.d.r.) mi ha proposto di partecipare a questo progetto mi sono subito messo in moto: c’è assolutamente bisogno di situazioni come questa, servono s sensibilizzare le coscienze di fronte a un problema così importante. Il progetto sta andando molto bene. Povera Paola! E’ subissata da richieste di Comuni che vogliono ospitare questa mostra! La porteremo avanti toccando altre città e regioni. In particolare mi è molto piaciuto il riscontro da parte delle scuole: sa cosa le dico? Vedere gli alunni così attenti di fronte a questa tematica mi riempie di gioia. Vuol dire che passano anche le emozioni che io stesso ho provato nel creare queste opere. Questa cosa mi ha toccato nel profondo».