Oggi ci stiamo chiedendo quali siano le modalità di intervento diplomatico che la Nostra Italia intende avanzare per la risoluzione del conflitto Est Europeo .
Mi pare di ravvisare una fenomenologia tendente alla sola affermazione dei principi aleatori e poco attuativi , sembra che il Governo ponga la mano verso l’ occidente confermando risoluzioni ONU o Nato utili solo al partner Americano per il soddisfacimento dei propri interessi .
L’ Italia non sembra avere ruoli , anzi rimane una delle tante pedine Europee che alimentano la voce del concerto Pro Atlantista ma senza comprendere le basi e la genesi del conflitto che trova il proprio termine all’ interno di un continente ,nel quale rileviamo due nazioni antagoniste , due realtà Sovietiche legate da un connubio territoriale e governate da due forze contrapposte ,la prima fondata da una rivalsa Ucraina nata da una delibera di aderire ad un Patto Nato contrastata ,dalla seconda ,ovvero dal forte interesse Russo di bloccare ogni pretesa a favore di un legame tendente alla pianificazione di una Confederazione di Stampo Leninista .
A questo punto dovremmo indagare analiticamente sulle motivazioni che spingono l’ Ucraina ad aderire ad un patto di stampo geopolitoco Occidentale ; la corsa agli attacchi e le continue dispute verbali dei leader opposti non hanno centrato il vero problema volto alla comprensione del motivo sopra esposto .
Quali possono essere i vantaggi di uno Stato di stampo Sovietco che seppur nella propria Indipendenza ha vissuto sotto dettami ed influenze di natura bolscevico – dittatoriale progressista a cominciare dalla lingua e da una mancata apertura all’ installazione di centri formativi di lignaggio occidentale .
Qualora la risposta venisse a galla , forse comprenderemo le motivazioni che spinge l’America ad un azione ad oltranza velata da un apparente ma tanto reale interesse, un interesse che a tut’ oggi non risulta ancora ben definito
