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Nel capoluogo marchigiano l’importante mostra che racconta il legame del celebre artista con Parigi
Prosegue fino al 24 settembre, a Macerata, nelle sale dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, la mostra Sante Monachesi tra Macerata e Parigi, che racconta, per la prima volta in Italia, il legame del celebre artista con Parigi. Promossa dal Comune di Macerata, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata con Macerata Musei, l’esposizione, inaugurata il 29 giugno, è curata da Maurizio Faraoni con il supporto scientifico di Donatella Monachesi e attraverso una selezione di oltre 60 opere tra disegni inediti e pitture, ripercorre gli anni in cui l’artista lascia la sua città alla volta della capitale francese.
Tra i documenti d’archivio, foto, lettere, sculture, spiccano i dipinti, alcuni dei quali esposti nella galleria Silvagni nel 1950, che ritraggono i famosi Muri ciechi, opere pittoriche in cui Monachesi trasforma e reinterpreta i profili ciechi delle facciate parigine, chiaro esempio del «minimalismo dell’autore», spiega Faraoni che «guarda con un occhio contemporaneo il lavoro di un artista che ha attraversato diverse epoche in maniera trasversale».
«Con questa mostra si chiude un importante ciclo espositivo triennale dedicato al Secondo Futurismo che ha visto già celebrare l’attività di Tullio Crali e Wladimiro Tulli», commentano il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e Katiuscia Cassetta, assessore alla Cultura del Comune, che sottolineano l’importanza della donazione «fatta all’istituzione museale dalla figlia Donatella di un nucleo di 8 opere a incremento della collezione permanente. Un omaggio che va ad arricchire e completare la raccolta del museo che presenta già numerose opere degli artisti del Gruppo Boccioni».
Il successo di pubblico in appena un mese dimostra l’importanza della mostra anche sul piano nazionale, costituendo un evento attrattivo non solo per i cittadini ma anche per i viaggiatori e contribuendo a diffondere l’immagine della città e della sua offerta culturale.
L’amministrazione comunale del capoluogo marchigiano, con questa straordinaria operazione, che rilancia l’importanza strategica della sussidiarietà per i grandi eventi, rilancia la sua capacità di fare rete con le realtà culturali locali e di valorizzazione del territorio in un’ottica di internazionalizzazione.
Sul tema è intervenuto anche Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, che ha ribadito: «Stiamo lavorando con il Ministro Sangiuliano sul tema dell’estensione dell’art bonus. Riteniamo infatti che debba essere esteso a livello orizzontale, oltre che potenzialmente ad ogni cittadino. A ciascuno dovrebbe essere consentito di sostenere una mostra, un restauro, un’istituzione culturale nel proprio borgo, nella propria città. L’art bonus, che abbiamo sostenuto anche quando eravamo all’opposizione, è una leva fiscale straordinaria come la detrazione del consumo culturale individuale, un altro traguardo che ci siamo dati in questa legislatura e che permetterà la ripartenza e l’attitudine al consumo culturale dei cittadini». E se qualcuno oggi si dovesse chiedere “Ma dov’è Macerata?” Al centro del mondo.