La moka di Alfonso Bialetti, l’oggetto futurista più usato del mondo

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Foto CC 2.0 Michael Camilleri

Alfonso Bialetti, (1888-1970), operaio di origini piemontesi, emigra in Francia giovanissimo e apprende i rudimenti della lavorazione del metallo in particolare dell’alluminio. Rientrato in Italia l’esperienza acquisita lo porta al salto di qualità e fonda la fabbrica Alfonso Bialetti & C. Negli anni ’30 l’alluminio era un materiale molto utilizzato per le caratteristiche di leggerezza, duttilità, resistenza all’uso. Quando crea la celeberrima “Moka Express” pensa che il caffè debba essere portato in tutte le case in modo semplice, superando il metodo della caffettiera espressa.

Alfonso Bialetti

Alcune sue citazioni sull’invenzione: “fare il caffè senza una macchina da caffè espresso e portare il caffè nelle case di tutti; praticità, ergonomia, abbattimento di costi, contenimento di spazi”. Interamente in alluminio con manico in bachelite è stato un oggetto molto amato dai futuristi ed è esposto alla collezione permanente del Moma di NY e della Triennale Design Museum di Milano.
Essenzialità, razionalità, semplicità, purezza dello stile, tutti temi molto cari ai principi teorico-filosofici sui quali si fondava il movimento nato nel 1909 a Parigi con il poeta F.T. Marinetti. E’ stato prodotto in oltre 300 milioni di esemplari ed ancora oggi conserva quelle linee, ancorché lievemente modificate, che hanno fatto della Moka uno dei più famosi oggetti del design italiano nel mondo e che vanta migliaia di imitazioni, ma l’estetica dell’originale rimane irraggiungibile.

Il nome deriva dalla località Mokka nello Yemen dove veniva prodotto ed esportato il pregiato caffè di qualità arabica esportato in tutta l’Europa. La genialità e la creatività di Bialetti esprime una forma composta da due corpi opposti a sezione ottagonale per garantire un’ottima presa alla base che si raccordano con un elemento centrale. Bialetti, oltre al disegno di cui si conservano i bozzetti originari, progetta il sistema per scaldare l’acqua, la quale compressa evapora sino al filtro con la miscela di caffè e produce il liquido sino al beccuccio. La simmetria tra la parte superiore e quella inferiore è quanto di più elementare e razionale dell’oggetto che fa parte della nostra quotidianità e della nostra storia. Nel mondo latino assume il nome di cafetera italiana o cafetera de fuego ed è una delle eccellenze del nostro patrimonio artistico, quantunque si tratti di design, e della nostra tradizione.
E’ un’icona inconfondibile, immediatamente riconoscibile, unica, inimitabile.

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