Chiara Valcepina: “Mi candido in Regione per portare il modello Meloni”

1

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

L’avvocato milanese dopo il Comune di Milano punta dritto alla Lombardia

Chiara Valcepina sa cosa vuol dire impegno e coraggio. È quello che ha dimostrato dalla sua elezione in Consiglio comunale a Milano dove ha dovuto sopportare l’indegna macchina del fango messa in campo dalla sinistra per cercare di diffamarla. Lei avvocato milanese, grintosa com’è, oggi che è venuto finalmente fuori che l’inchiestucola di Fanpage era una falsità, si presenta alle elezioni della Regione Lombardia più forte che mai.

Da cosa nasce questa candidatura?

Dopo un anno e mezzo al servizio dei cittadini milanesi, come terza più votata in città per Fratelli d’Italia, ho deciso di accettare la sfida e la proposta di candidatura nel mio Partito. Alle Comunali portavo con me decenni di esperienza professionale come avvocato, particolarmente sensibile al tema della crisi d’impresa e del sovraindebitamento delle famiglie, di politica forense e di militanza sempre dalla stessa parte. Oggi, a quel bagaglio ho aggiunto le tante sfide che sto combattendo a Palazzo Marino contro una Giunta sempre più ideologizzata e lontana dai cittadini. Ho imparato a conoscerli e ad ascoltarli, a mettermi a disposizione di ognuno di loro con le competenze, il pragmatismo e la passione che mi contraddistingue. In Regione lo scenario è ben diverso: veniamo da tanti anni di buongoverno del centrodestra, ma c’è ancora tantissimo che possiamo migliorare.

Ad esempio?

Mi candido per fare in Lombardia quello che Giorgia Meloni sta provando a fare all’Italia: liberare le nostre migliori energie. Partendo ad esempio dalla scuola, su cui il lavoro del Governo – rappresentato anche dall’amica di una vita Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione – ha bisogno di essere recepito sui territori a partire da maggiori investimenti per il sistema degli Istituti Tecnici Superiori, importante catena di congiunzione tra il diploma e il mondo del lavoro, e per i trasporti scolastici e universitari, rafforzando i collegamenti ferroviari e stradali tra la Città Metropolitana e Milano come chiedono da anni i pendolari. C’è poi il grande tema della Sanità, per cui è necessario mettere a terra nuove risorse e realizzare nuove strutture per i medici di base e gli Ospedali e assumere in via straordinaria nuovi operatori, favorendo nello stesso momento l’enorme impegno delle associazioni di volontariato. Ma penso anche ad una questione che mi sta particolarmente a cuore: la difesa della famiglia, che significa mettere ogni madre e ogni padre nelle condizioni migliori di poter svolgere la propria missione. E infine non possiamo tralasciare certo il sociale e la sicurezza, che spesso vanno di pari passo: serve aiutare al massimo le amministrazioni locali a costruire veri progetti di coesione sociale e metterli nelle condizioni di tutelare i propri cittadini, dalle periferie ai centri città.

E se vincesse la sinistra, che ne sarebbe di questi progetti?

Lo abbiamo visto in tutta Italia negli ultimi dieci anni, quando ha Governato la sinistra anche senza aver vinto le elezioni: la Nazione è sprofondata in un baratro da cui stiamo risalendo con enormi sforzi e alla Lombardia, che oggi è tra le prime regioni d’Italia, accadrebbe lo stesso. Anche perché non è vero che tra destra e sinistra non cambia niente: chi dice così o è un qualunquista o mente sapendo di mentire. A destra ci sono dei valori che per la sinistra contano meno: la difesa della nostra identità, la valorizzazione delle nostre radici, la forza dirompente della famiglia nella società, la libertà. La Lombardia che abbiamo conosciuto fino ad oggi può e deve essere migliorata, ma la ricetta non sono i Majorino. Né tantomeno le Moratti.

Qual è il valore aggiunto per i cittadini lombardi di votare un avvocato in Consiglio Regionale?

Non sembra, ma è enorme. Non soltanto per una questione di categoria, anche se come sto facendo a Milano sono pronta a dare voce alle professioni su questioni fondamentali come una necessaria maggiore disponibilità di fondi europei e a lavorare per integrare e rafforzare le interazioni tra Regione e professionisti, ma anche e soprattutto perché la prima caratteristica di un avvocato è, appunto, saper ascoltare e avere a cuore la causa (e le persone) che si rappresentano. È questa la mia missione.

Quale obiettivo ti poni per queste elezioni?

Non uno ma tre: che il centrodestra possa continuare a guidare la nostra Regione, che Fratelli d’Italia sia in una posizione di rilievo anche in Lombardia e che i cittadini della Provincia e della città di Milano mi diano la fiducia e la forza per rappresentarli. Per la nostra famiglia, quella della destra guidata da Giorgia Meloni, è la prima volta che possiamo arrivare ad essere il primo partito anche in Lombardia e non è una questione marginale: siamo pronti, insieme agli alleati e con la lealtà di sempre, a portare anche qui la nostra visione e le nostre idee, le stesse che gli italiani hanno già premiato a settembre e che, sono certa, verranno premiate anche dai lombardi a febbraio

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

quattro × 2 =