Oggi più di prima l’urgenza di tutelare il settore artistico-culturale e della comunicazione è realtà. È pacifico che la salute abbia la priorità e già il sistema nazionale sanitario, pur rappresentato da eccellenti professionalità medico-scientifiche (che andrebbero ringraziate rinforzando i loro stipendi), resta deficitario e la vicenda di questi giorni ci rende ancora più consapevoli che su tutto il territorio da nord a sud le strutture non sono sufficienti e/o non adeguate.
Con questa premessa la riflessione nasce anche dalla forzata ma necessaria permanenza a casa e dalle effettive perdite che evidenziano le nostre fragilità. Lo stop obbligato colpisce in particolar modo il settore delle arti dello spettacolo e della comunicazione con i relativi lavoratori per lo più autonomi, liberi professioni con partita iva, già di per sè penalizzati da esigue retribuzioni e precariato,(basti pensare ai giornalisti che si occupano di Spettacolo e arti varie come: Cinema,musica,Teatro,intrattenimento tv,Arti visive e tutto quello che ruota intorno a questo vastissimo comparto).
Cosa fare? Un processo virtuoso di sensibilizzazione e azione è partito proprio nell’ambito del progetto Con Il sole sul viso, da me promosso insieme ad alcuni attivisti come la dott.ssa Federica De Pasquale ed in qualità di giornalista pubblicista,membro del direttivo del Gispe e artista sono testimone diretta della realtà sia dello spettacolo che dei colleghi giornalisti, con la proposta di legge dedicata al nostro mondo che consiste in un fondo apposito e di sostegno temporaneo e d’incentivo inquadrato in una formula non assistenziale (numero 1268: per chi volesse leggerne il testo, è visibile sul sito del Senato) che ha avuto un iter preciso: idea discussa negli ultimi mesi del 2018, dibattuta e perfezionata da chi si occupa di legislativo e poi presentata nel maggio del 2019 e di conseguenza posta all’attenzione della Commissione Cultura del Senato, sperando che presto venga calendarizzata come richiesto il 3 Marzo scorso dal senatore Maurizio Gasparri (già ministro delle Comunicazioni), che ha sostenuto l’iniziativa come primo firmatario, comprendendo bene la necessità di un intervento sia da giornalista che politico di lungo corso;l’iniziativa legislativa e’stata condivisa da Francesco Maria Giro (già sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali), Isabella Rauti, Adriano Galliani ed altri cofirmatari della proposta.
Non vi è l’intenzione di puntare il dito contro nessuno, né voler uno ius primae noctis su prossime iniziative che si possono solo accogliere come positive: magari si prendesse spunto dalla nostra proposta! La soluzione per il vasto comparto del mondo delle arti è proprio un fondo a parte!
Si accorgeranno di noi Artisti, Comunicatori, Creativi? Avremo finalmente gli stessi diritti e le stesse opportunità? Abbiamo studiato e abbiamo pagato per questo e continuiamo a pagare, senza mai essere totalmente riconosciuti. Ci sarebbero dei modelli di tutela e sostegno da emulare validi, sia in Europa che fuori.
La nostra è un industria che produce economia (PIL), crea occupazione declinata in molteplici ruoli, profonde sentimenti, sogni, emozioni, porta leggerezza e ci ricorda la nostra matrice culturale, la nostra storia, che da sempre è modello nel mondo.
Senza l’ispirazione la società è in ostaggio! In questi giorni la voce degli artisti e di tutte le figure operanti del settore, dalle associazioni alle imprese di categoria, si è fatta più forte e stanno circolando numerose petizioni su tutti i media per chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica e del Ministro Franceschini.
Un ringraziamento speciale a tutti gli artisti e comunicatori che confermano con le loro belle performance musicali, artistiche, solidali e d’ intrattenimento il nostro valore sociale, abbracciando idealmente le persone, esprimendo solo in parte il grande potenziale che però andrebbe disciplinato sul web, da regole di copyright e piattaforme che tutelino la propria dignità professionale, le trasmissioni in streaming e sui social network, consentendo così di poter percepire un congruo riconoscimento economico a chi offre la propria creatività.















