La cultura tessile si fa identità nella storia del popolo sardo

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Quando parliamo di cultura sarda parliamo, non di un evento o di tanti eventi che lentamente si sono costruiti nel tempo, ma di un patrimonio che da millenni si identifica oggi con il nostro DNA di popolo dedito ai valori, alla forza, alla consistenza che hanno costruito e innalzato un edificio immenso di pietre vive che ci ha fatto diventare comunità che risplende nel volto di un’isola, dell’Isola. Proprio qui dentro troviamo le immense ricchezze, i grandi patrimoni che appartengono a una storia che si fa in continuazione nostra storia, riflesso di una sinergia che dipinge i caratteri e i vari temperamenti che arricchiscono un’etnia.

La Sardegna è quell’isola nella quale sono presenti le grandi tradizioni che per un sardo sono fiori che mantengono viva la speranza e offrono aspettativa, desiderio per colui che ne viene a contatto. É un luogo dov’é racchiusa la bellezza che attraverso l’artigianato si fa arte che sfocia nella contemplazione.

E quando si parla di arte, si parla di attività umana e spirituale al tempo stesso, si parla di metodo, di lavoro, di professione che sgorga davvero in quel fascino e in quella attrattiva che ti porta a dire quello che la Scrittura esalta da sempre: Vanto del cielo è il limpido firmamento, spettacolo celeste in una visione di gloria (Sir43,1).

L’artigianato in Sardegna vanta certamente umili origini, viene fuori dalle case dei centri rurali e porta nel mondo il sapore rustico delle cose genuine. É indubbiamente una sintesi di storia, costume, arte, vita concreta e vissuta. Non è altro che la manifestazione artistica di tutta la collettività, è espressione culturale di un popolo, è naturalmente arte popolare.

Qui si vuole esaltare l’arte tessile che attraverso i tappeti, gli arazzi e altri manufatti si mette in evidenza il capolavoro di un artigianato che diventa arte. La tessitura è una delle attività più diffuse in Sardegna e il tappeto sardo nasce inizialmente come elemento ornamentale di quella che era l’austera cassapanca, chiamata coperibanga o cobericascia, depositaria del corredo della sposa, manufatto decorato attraverso le diverse tecniche usate per la creazione di questi prodotti artigianali. Esistono tante tecniche di lavorazione, ma qui ne vogliamo sottolineare quattro: quella cosiddetta della tessitura tipica liscia, quella a grani, chiamati pibiones, quella a punto e quella un’ in dente, effetto di trama, tipica di due paesi della Gallura e del Barigadu, Aggius e Samugheo.

La lavorazione tessile è un’arte antichissima, riservata alla donna e di conseguenza tramandata da madre in figlia per svolgere un’attività che era quotidiana. Gli antichi segreti lasciati in eredità, l’abilità delle mani femminili, l’estro e la creatività propria di un popolo, fanno sì che il prodotto finale, un tappeto, un arazzo o un semplicissimo drappo, sia sempre e comunque un’opera d’arte, frutto di un’antica esperienza e di un lavoro lungo e paziente che mostra una passione e un amore, ingredienti indispensabili per la splendida riuscita del prodotto.

Da secoli accade questo in un paese del centro Sardegna, Samugheo, dove le donne lavorano al telaio. É questa, non solo per il paese, ma per tutta l’Isola, una passione che nasce da una vocazione nata dopo tante crisi economiche, sociali, culturali e spirituali. Una passione che arriva fino ai nostri giorni e continua a farsi storia, nonché cultura, arte e identità.

Arriviamo al 1978 quando proprio a Samugheo nasce il Centro Tessuti Sardi, azienda tessile fondata da Basilio Sanna e arrivata nell’antica terra di Gallura dieci anni più tardi, acquisendo il nome SARTAPP, marchio scovato dal noto pubblicitario Gavino Sanna come sintesi delle parole Sardegna e Tappeti, per mostrare anche ai tanti turisti che arrivavano nell’Isola lo splendore e il fascino rifugiatosi in queste opere.

Oggi questo patrimonio è gestito dai figli Stefania, Carlo e Fabrizio che s’impegnano a portare avanti l’iniziativa del fondatore con tanta tenacia, forza e passione, mostrando ciò che realmente contiene il prodotto artigianale, attraverso il segno, il simbolo, le varie metafore e le allegorie presenti. Tantissimi simboli dicono tutta la nostra storia, cultura e tradizione che rimane viva in quanto tessuta non solo in queste meravigliose opere ma soprattutto nelle trame del cuore di un popolo. Questa grande azienda tessile, si trova anche nel nostro territorio gallurese da oltre 30 anni a Olbia nel centro Commerciale Terranova, a Baia Sardinia e a San Teodoro. San Gregorio Magno, in una sua omelia tenuta a Milano nel 593, in occasione di alcuni episodi spiacevoli del tempo, poneva ai fedeli questa domanda: dove si rifugia oggigiorno la bellezza del mondo? noi oggi più che mai possiamo prontamente rispondere, in circostanze completamente diverse, in modo semplicemente naturale, la bellezza si è rifugiata nelle trame della nostra Oasi. All’interno risuona il rumore della tessitrice che accogliendone i diversi colori, sapori, toni ed espressività si inginocchia di fronte a tutta questa meraviglia, non soltanto per tesserla ma anche per ammirarla e contemplarla.

Tutto questo produce non solo legami umani, ma anche e soprattutto spirituali capaci di tessere ciò che l’Infinito fa emergere dal cuore dell’uomo. E la bellezza di un incontro con l’Eterno che ha generato e continua a generare ancora oggi, la grande storia dell’arte tessile che è mistero perché viene da e appartiene a Colui che entra nelle trame della storia. Nella semplicità e nella genuinità il Signore lavora alla perfezione, lascia la sua impronta in un’estasi profonda catturata dall’opera che la descrive.

Alla fine di tutto, vorrei rendere partecipe il lettore di un progetto che stiamo preparando, in occasione di una nuova collezione di tappeti, “Hasile”, così il suo nome, un progetto comune teso a dare un senso profondo storico, umano e spirituale che rivisita l’opera nel suo insieme. Aspettandovi per ammirare queste opere d’arte, con l’autore del libro dei Demoni vogliamo inginocchiarci di fronte a tutto ciò che c’è stato di bello nella nostra  vita, vogliamo baciarla e ringraziarla.