Grande successo per il Festival del genio femminile

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Alla kermesse protagoniste assolute le “donne di carta”,  scrittrici vissute in Calabria e Sicilia fra medioevo e XXI secolo

Si è concluso il Festival La Sicilia e la Calabria delle donne. Festival del genio femminileche si tiene ogni anno nel mese di marzo. La kermesse ha avuto come protagonista le “donne di carta”, figure dal multiforme ingegno, con lo scopo di divulgare e radicare nei territori le tante figure di scrittrici vissute in Calabria e Sicilia fra Medioevo e XXI secolo, cancellando l’assenza e colmando le lacune di un ingiusto “vuoto di memoria”. La forza del Festival è stata la sua formula ibrida: sia nei territori che in rete. Istituzioni, comuni, scuole, enti, fondazioni, associazioni, singoli studiosi e appassionati sono stati coinvolti nel progetto, curando la realizzazione di un evento in loco. Ciò spesso si è tradotto in video che raccontano storie, monografie, iniziative sia pubbliche che pertinenti la pagina Facebook della rassegna. Si è trattato dunque di scoprire e raccontare queste personalità e i luoghi dove hanno espresso il loro talento, realizzando una mappa reale e ideale delle regioni  (un itinerario delle “Strade del genio femminile di Sicilia e Calabria”). In Sicilia si sono svolti 72 eventi per 85 figure di donne in Calabria, con protagoniste 42 figure femminili raccontate per 26 incontri. Il cartellone generale delle due rassegne è stato presentato presso la Sala per le Conferenze Stampa della Camera dei Deputati il 7 marzo insieme alla Presidente della Commissione Cultura Vittoria Casa, con il patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Calabria e dell’Assessorato ai Beni Culturali e Identità della Regione Siciliana. Direttrici artistiche di questo importante appuntamento sono state l’Archeologa Mariangela Preta, la professoressa Fulvia Toscano e la giornalista Marinelle Fiume. Tra le storie raccontate Nina da Messina, scrittrice dimenticata all’origine della lingua e della letteratura italiana; Mariannina Coffa, poetessa ottocentesca di Noto che si curava con l’omeopatia e scriveva in stato di ipnosi; Nella Mancusio Mirabile (Caronia), prima donna patentata d’Italia che a settant’anni guidò sino ai limiti estremi dell’Europa del Nord con la sua Appia e il suo gatto (lasciando un reportage); Adele Gloria, catanese,  pittrice, giornalista, poetessa futurista siciliana battezzata da Marinetti; Lucrezia della Valle  tra le prime donne letterate della Cosenza del sedicesimo secolo; Alba Florio, di Scilla (RC), classe 1910, poetessa che iniziò a scrivere ad appena 14 anni e che ruppe con gli schemi del classicismo attraverso versi nei quali si intravedono i legami con Pascoli; Eleonora Morelli classe 1897, di Vibo Valentia, che sotto lo pseudonimo “Bruzia” scrisse anche per il Giornale d’Italia; Fida Stinchi, madre di Aldo Moro figura culturalmente vivace nel panorama di inizio ‘900 in Calabria, convinta sostenitrice dell’impegno intellettuale delle donne, della loro emancipazione e dell’opportunità di averle come classe lavoratrice attiva, tutte idee che – insieme a temi quali l’educazione e il ruolo della scuola nel Mezzogiorno – propose con passione all’attenzione dei lettori della rivista Cronaca di Calabria. Il 31 marzo, a conclusione del festival, è stato lanciato un appello per estendere la manifestazione a  tutte le regioni d’Italia  ed è stato annunciato il tema dell’edizione 2023, che vedrà come protagoniste le donne tra Storia, Politica e Istituzioni.

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