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“La nuova scuola spiegherà il legame tra territori e identità nazionale”: così il Presidente del Consiglio ieri a Verona al Vinitaly, pensando ai giovani di oggi quindici anni dopo il suo ruolo di giovanissimo Ministro per la Gioventù nel quarto governo del Cav. Pensando agli esiti professionali degli istituti tecnici e specialmente all’agrario, ha aggiunto che non c’è niente di così profondamente legato alla nostra cultura e la nostra identità, ecco perché al Governo stanno ragionando sul lancio del Liceo Made in Italy di concerto con il Turismo, le Riforme e naturalmente il Made in Italy, che nell’esecutivo ha un ministero ad hoc. Del resto l’idea di fondo è la summa di tutto ciò che promuove il marchio Italia nel mondo, dal vino all’arte, dalla gastronomia alla moda. E proprio queste dovrebbero essere le materie di studio del nuovo liceo: è già tutto pronto in Senato, con una traccia che, oltre alle materie tradizionali, prevede innovazioni disciplinari come economia e gestione delle imprese del Made in Italy e modelli di business nei settori moda, arte e alimentare, per una rete di licei distribuiti nei distretti nazionali del Made in Italy. Sintesi superiore hegeliana di economia, lavoro, cultura, ambiente, salute. E’ la ricetta per mirare al successo, non solo nella vita individuale ma anche nell’economia del sistema Paese: far conoscere in maniera integrata il primato del Made in Italy e, per citare le parole del Ministro della Cultura, fare dell’Italia una superpotenza mondiale della Cultura.
















