Ferrara dal 29 ottobre all’1 novembre diventa un’arena culturale dove si esprime il pensiero liber
Chi lo critica non accetta le sue prese di posizione sulle arti visive e sulla gestione dei beni culturali, ma tutti gli altri lo amano per la sua capacità di portare l’arte nella casa di chiunque, comunicandola con parole chiare e mai banali. Ha curato centinaia di mostre, scritto altrettanti articoli e libri. Siamo abituati a vederlo di notte, quando decide di visitare qualche museo a orari impossibili e alle inaugurazioni delle mostre circondato da artisti e giornalisti mentre osserva e commenta le opere a parete o le sculture in esposizione. Lo abbiamo sempre seguito mentre analizza le opere dei più grandi artisti e quelle degli artisti marginali, di prossimità, interstiziali e nelle sue scorribande storiche quando ci descrive il lavoro e la vita di un artista in relazione al suo tempo. Ma non abbiamo mai visto, almeno fino ad ora, il suo nome associato a un premio artistico. Lui è Vittorio Sgarbi e il Premio Internazionale Vittorio Sgarbi è la prima edizione che aprirà i battenti il 29 ottobre a Ferrara, la sua Ferrara: duemila metri quadrati, più di seicento opere da tutte le regioni d’Italia e dall’estero, selezionate su oltre settemila richieste di partecipazione. Così ci racconta Sandro Serradifalco di EA EFFETTO ARTE, che ha ideato e cura l’intera manifestazione e che ha accettato di parlare con CulturaIdentità: “A Ferrara dal 29 ottobre al primo novembre si concretizzerà un progetto che ha lo scopo di promuovere e sostenere l’arte contemporanea. Un riconoscimento unico nel suo genere, un autentico rave culturale che comprenderà varie sezioni dedicate alla pittura, alla scultura, alla fotografia e alla videoarte”. Perché Vittorio Sgarbi ce l’ha insegnato: l’arte è sempre contemporanea ed è ovunque, talvolta nei luoghi dove non te l’aspetti. Del resto, qualcosa di simile Vittorio Sgarbi l’aveva suggerita con la curatela del Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, quando erano stati invitati a esporre gli artisti di tutte le regioni d’Italia, selezionati da critici d’arte e scrittori. Ecco che allora il Premio Internazionale Vittorio Sgarbi si presenta da subito come quel riconoscimento fondamentale per tutti gli artisti, compresi quelli fuori da qualunque circuito e da qualunque protezione, senza il bisogno di dover baciare la pantofola all’aristocrazia culturale che pensa di dominare il campo. Il funzionamento del Premio Internazionale Vittorio Sgarbi è semplice: l’artista selezionato partecipa a più categorie presentando al comitato critico, composto da collezionisti e operatori del settore, sei opere per ciascuna categoria. Ogni opera sarà pubblicata su una pagina del volume ufficiale della manifestazione (sei pubblicazioni a cadenza mensile). Alla fine cento opere tra quelle ammesse saranno selezionate da Vittorio Sgarbi per un’importate mostra che inaugurerà a Ferrara nel 2021, con un allestimento curato nei minimi dettagli e pannellature specifiche per offrire agli artisti la visibilità che essi meritano, con in più una videoproiezione di tutte le opere selezionate. Insomma, il Premio Vittorio Sgarbi è l’arena culturale dove si esprime il pensiero libero, come rivela il grande critico: “Un premio dedicato al mio nome, il mio nome per molti è ragione di critiche rispetto a posizioni che possono sembrare dure, per altri invece è il nome di una persona che ha amato l’arte con infinita tenerezza cercando l’arte anche nei luoghi più remoti. Quindi il Premio Vittorio Sgarbi è il premio dedicato a chi condivide questa visione dell’arte come sostegno alla vita. Dovrò incaricarmi di riconoscere quelle personalità che spesso risultano totalmente fuori da qualunque circuito, da qualunque protezione. Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla videoart, tutte le manifestazioni in cui si esprime il pensiero libero”.