Sala piena ieri alla Joseba-Ragina Produzioni di Roma per la presentazione del nuovo numero di CulturaIdentità. A parlare del nuovo bimestrale uscito nelle edicole lo scorso 6 dicembre, Alma Manera, cantante e firma storica di CulturaIdentità, don Marco Palmerani, ed Emanuele Mastrangelo, neo-caporedattore del periodico.
Il tema della serata non poteva essere che quello di copertina: i Santi Patroni. Un argomento sviscerato da tante angolazioni diverse, quella storica, quella aneddotica e quella spirituale e della vita quotidiana.
“Un pilastro essenziale della nostra identità, come potrete leggere nel numero in edicola – ha spiegato Mastrangelo – che dà forma all’italianità dai nomi delle persone a quelle dei luoghi, dagli usi e costumi alla cucina, fino, ovviamente, alle feste patronali, che rappresentano non solo un momento di collettiva autorappresentazione degli italiani, ma anche un notevole volano per l’economia”.
“Ho toccato con mano l’energia nei luoghi della cristianità, dove ho avuto il privilegio di poter comunicare la mia espressione artistica cantando”, dice Alma Manera poi ricordando la sua interpretazione come Vergine nell’opera-musical “Maria di Nazareth”, incentrato sulla figura della madre di Gesù. Il musical era stato presentato in anteprima mondiale nell’Aula Nervi del Vaticano il 17 giugno 2008. Nato da un’idea di Maria Pia Liotta, che ne ha curato anche la regia ha il libretto della stessa Maria Pia Liotta e di Adele Dorothy Ciampa e le musiche di Stelvio Cipriani. Un lavoro che non è solo spettacolo, ma attenta ricostruzione storica, grazie alla supervisione religiosa di padre Stefano De Fiores, esperto di mariologia, e di don Antonio Tarzia S.S.P.
Molto apprezzato dal pubblico – per il quale non sono state sufficienti le poltrone in sala – è stato l’intervento di don Palmerani, che ha rimarcato l’importanza dei santi come imitatori di Cristo, che con il loro esempio hanno trascinato gli italiani per secoli: un elemento identitario potentissimo sia a livello collettivo che per la crescita individuale delle persone che – ha biasimato don Marco – si sta perdendo negli ultimi decenni, a causa di una società troppo piegata agli imperativi del consumismo, dell’individualismo sfrenato e – in ultima analisi – dell’infelicità programmatica.
La serata è andata avanti anche con stimolanti uno-due col pubblico sui problemi della cultura e dell’identità che l’Italia sta attraversando adesso, dalla cosiddetta “emergenza patriarcato” alla minaccia della cancel culture, dall’importanza della religione come pilastro culturale (anche a prescindere dalla fede) temi molto sentiti dai presenti, sui quali don Marco, la Manera e Mastrangelo hanno potuto discutere e sui quali CulturaIdentità sia sul cartaceo che sul sito internet è sempre attenta e sul pezzo.