Da Palazzo Marino al Pirellone in Lombardia, l’esponente di FDI si racconta con ottimismo e chiarezza
Chiara Valcepina, avvocato, classe 74, milanese, in occasione delle ultime elezioni in Lombardia è passata dal consiglio comunale a quello regionale con 5464 preferenze. Per un partito, FdI, che ha primeggiato alle ultime politiche ed è il primo nella regione. Dove porterà le sue competenze, che non sono solo di natura giuridica. Occupazione, dignità del lavoro, giustizia sociale e merito, politiche per la natalità e famiglia, queste le direttive che vuole portare dal livello nazionale a quello regionale coerentemente con l’indirizzo politico di FdI. Nel pieno della campagna elettorale del 2021 finisce nel tritacarne mediatico della cosiddetta “lobby nera”, pseudo inchiesta di un giornalista infiltrato che fingendosi uomo d’affari riprende in video appuntamenti della campagna elettorale e prova a svelare l’esistenza di finanziamenti illeciti. Viene azionato il ventilatore degli schizzi di fango e la Valcepina insieme ad altri finisce in un’indagine per finanziamento illecito ai partiti, mai partita perché la Procura di Milano ne ha richiesto l’archiviazione.
Chiara Valcepina, dal consiglio comunale a quello regionale con 5464 preferenze: dopo il “dolore e il fango”, per usare le sue stesse parole, cosa ci sarà da adesso per Lei e per i lombardi?
Continuerò in Regione con lo stesso impegno profuso nel consiglio comunale, dove ho dimostrato chi sono veramente. Con le stesse modalità: serietà e competenza. Questo sono e questo contraddistingue il mio modo di fare politica. Fango e menzogne me li lascio alle spalle.
Alcune settimane fa il Ministro Carlo Nordio in Commissione Giustizia del Senato ha denunciato la “porcheria” dell’uso strumentale delle intercettazioni telefoniche “selezionate e diffuse secondo gli interessi di chi le diffonde”: ci vuole un giornalismo diverso?
Ci sono tanti giornalisti seri e competenti. Sicuramente ci vuole più serietà sia in ambito giornalistico (perché le eccezioni esistono), sia in ambito giustizia (perché è vero che le notizie vengono diffuse ma è anche vero che escono dalle stanze delle Procure). Credo che questo discorso debba riguardare non solo il giornalismo ma tutto un sistema, che in Italia secondo me è andato oltre i criteri che dovrebbero contraddistinguere il bilanciamento fra interessi, diritti, presunzioni di innocenza. Per troppi anni questo sistema è talvolta è andato avanti a scoop senza elementi di sostanza. E, ahimè, anche a senso unico, in direzione di una parte politica, il che è ancora peggio.
Settimana prossima Fontana si confronterà con le segreterie dei partiti, per ora di fermo c’è la vicepresidenza che sembra andrà a FdI: quanto ad assessori e assessorati, può anticiparci qualche cosa?
[ride, n.d.r.]. E’ troppo presto, sono sicura che i vertici, confrontandosi col Presidente, sceglieranno in modo da garantire il miglior governo possibile in Regione Lombardia. Credo che i ragionamenti verteranno tutti sulle competenze.
Quali i temi che vuol portare avanti in consiglio?
Intanto vedremo quali saranno i ruoli che mi verranno riservati. Io ho una formazione non solo giuridica: nella precedente vita politica professionale mi sono dedicata a tanti temi che toccavano la Regione Lombardia e quindi spero che verranno valorizzate le mie competenze, fermo restando che chi fa politica ha la capacità di dare indirizzi politici e operare, ma senza la pretesa di essere un “tuttologo”. Poi, se una persona ha delle competenze professionali particolari è bene che queste vengano sfruttate, ma non dimentichiamoci che dobbiamo essere degli organi di indirizzo politico e non possiamo essere dei “tecnici” su tutto. Ovviamente seguendo le linee di FdI a livello di Nazione, quindi una politica coerente e chiara su certe direttive, come occupazione, dignità del lavoro, sviluppo industriale, giustizia sociale e merito, politiche per la natalità e famiglia.
Inchiesta “lobby nera”: archiviata, il fatto non sussiste. Processo Ruby ter: nessun reato, Berlusconi assolto dopo 13 anni. Possiamo dire che “c’è un giudice a Berlino”?
Il pm ha chiesto l’archiviazione: ora aspettiamo il passaggio del decreto di archiviazione del gip. Deciderò dopo il provvedimento formale come procedere, perché è stata una inchiesta giornalistica vergognosa e costruita ad hoc. Nel mio caso e nei miei confronti però la procura è stata puntuale e corretta, l’anomalia sta nel servizio giornalistico strumentale. Certamente Nordio ha toccato le corde giuste: c’è bisogno di una riforma della Giustizia, che è una priorità per il nostro Paese. Non è possibile che, “dimenticando” il basilare principio di innocenza, ci siano persone che rimangono sotto la gogna del sistema Giustizia per anni e vedano le loro vite rovinate sostanzialmente sulla base del nulla.
Secondo Lei in percentuale quanto ha inciso l’ “effetto Meloni” su queste Regionali?
Il Governo ha dato prova di grande coerenza e determinazione. Ha dato messaggi chiari e credo che sia il suo più grande merito di questi 100 giorni. Prima non c’è mai stata una visione a lungo termine, ma una serie di governi di breve durata con interventi privi di visione. Io credo che si sia riusciti a dimostrare che si può governare bene anche in periodi difficili come questo. E avere il consenso degli italiani. Sapendo che tutti saremo chiamati a dei sacrifici, ma orgogliosi di liberare le energie dell’Italia. Questo ottimismo e questa chiarezza li porteremo anche nel governo regionale: lo stesso “modus operandi” nel governo nazionale e nel governo di una Regione importante come la Lombardia.