Un attore e i patrioti che difendono la propria terra

4

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

Un numero su Giuseppe Mazzini, in occasione dei 150 anni dalla sua morte, e sui patrioti italiani delle Barricate di Milano e della Repubblica Romana che cercarono in quell’eroico 1848 di liberare il suolo italiano dall’oppressore austro-ungarico e da quello francese ed unire finalmente l’Italia intera.

Un numero di CulturaIdentità che uscirà in edicola (venerdì 4 marzo) proprio nel pieno del conflitto in Ucraina, dove altri patrioti cercano di difendere la propria terra dall’invasione russa. Certo le motivazioni sono diverse, la situazione geopolitica di oggi in Europa non è quella del Risorgimento, ma comunque la si pensi la popolazione ucraina che ora difende le proprie case con fucili e molotov artigianali contro i tank russi assomiglia a quella che si riversò per la strade di Milano e al Gianicolo a Roma appunto in quel lontano 1848.

Anche gli attori sono diversi. Allora a guidare la rivolta c’erano Giuseppe Mazzini tornato dall’esilio, Garibaldi e tanti giovani come Mameli, Bixio, Morosini che immolarono la propria vita per la santa causa italiana, per la libertà di una terra che non era ancora nazione. Oggi invece c’è un vero attore, Zelensky presidente dell’Ucraina, lasciato solo dalla viltà occidentale, tutta sanzioni e tweet, e dagli americani attenti forse più alle aziende energetiche di quel territorio che all’incolumità dei civili che combattono eroicamente. Lui diventato famoso con una serie tv “Servitore del Popolo” dove interpretava un professore liceale che si candidava per sconfiggere i terribili oligarchi sta diventando il simbolo di questa strenua resistenza che ci riporta indietro nei secoli.

L’assetto mondiale ma soprattutto europeo rischia di cambiare definitivamente, in un continente lobotomizzato prima dal covid e comandato poi a bacchetta da media e interessi economici sovranazionali. Ma l’invasione di una capitale europea, città di arte e cultura, non può essere giustificata in nessun modo. In una guerra di difesa, le piccole storie, le improvvise situazioni che i cittadini inermi devono affrontare sono il vero racconto di un conflitto combattuto come sempre tra poveri per gli interessi dei ricchi. Per questo essere patriota vuol dire difendere gli interessi e la sovranità del proprio popolo.

Certo c’è da domandarsi se gli ucraini lo fossero veramente sotto la guida della NATO che avanzava pericolosamente verso la Russia di Putin. Ma ora tra i Golia pronti a distruggere ed occupare e i Davide che si difendono con poche armi e tanto coraggio non si può che essere con questi ultimi. Loro, come un tempo i nostri patrioti del Risorgimento, sono lì a difendere le proprie famiglie, la propria terra e in tanti daranno eroicamente la vita per non lasciarsi sopraffare dall’invasore. L’Europa dei popoli sovrani, quel continente che non è mai esistito, rimasto sempre schiacciato da quell’Europa dei burocrati dovrà guardare all’Ucraina come un nuovo baluardo per ricostruire un’idea nuova di vera unità, perché la sovranità territoriale ed economica di ogni stato europeo siano le fondamenta su cui ricostruire il nostro vecchio continente.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

4 Commenti

  1. Attore? Era un comico che suonava il pianoforte letteralmente con suo cazzo!! Cercate il video!
    La gente lo aveva votato perché era il meno peggio, non ne poteva più di Poroshenko. Invece sono caduti dalla padella alla brace e tutto questo perché si sono fatti infinocchiare dalle brame espansive dell’America.

  2. La sua esperienza e il suo network cinematografico gli sta tornando molto utile per costruire narrative che potrebbero spronare una resistenza pro-NATO, narrativa presto riacchiappata dai fatti, sull’isola dei serpenti sembra che si siano arresi tutti gli 85 militari, ma 13 di loro avevano il telefono scarico e, non rispondendo piu’, sono stati immediatamente promossi al rango di martire simil-risorgimentale . Chi avra ragione? Difficile saperlo quando le armi si mettono a parlare. In ogni caso si vede subito che la verita si ha ancora da saperla.

  3. Spettabile Redazione di Cultura Identità
    Prendo la libertà di scrivere poiché da semplice e comune Italiano riscontro nei fatti attuali la stessa concatenazione di eventi che ha prodotto la Seconda Guerra Mondiale.
    Cercherò di essere brevissimo nell’esposizione del mio possibile errato pensiero.
    La crisi di dell’Agosto 1939 portò alla situazione di Danzica.
    Le domande fatte dalla Germania vennero rifiutate dalla Polonia.
    Non ci furono negoziati per risolvere la situazione.
    Il 31 Marzo 1939 Chamberlain annuncia in Parlamento che l’Inghilterra accorda garanzia alla Polonia in caso di aggressione della stessa da Parte della Germania indicando che la Francia si fosse unita in nel rilascio.
    La maggior parte degli storici negano cha la Francia si fosse positivamente espressa in quanto forse ignorava quanto Chamberlan stesse affermando.
    La garanzia accordata alla Polonia fece sì che Jozef Bech Ministro degli Esteri Polacco, conosciuto da tutti come persona non affidabile per disonestà, duplicità e scelleratezza nel vivere di tutti giorni, rifiutasse con sdegno tutte le offerte di trattativa riguardo a Danzica, la quale era non correttamente controllata dalla Polonia poiché sotto la tutela della Lega Delle Nazioni e da questa ultima in teoria gestita.
    Bech arrivò ad affermare, (Considerando la Polonia la quale aveva sconfitto L’Armata Rossa nel 1920 ed imbaldanzito dalla garanzia Inglese, una grande potenza bellica), che in caso di guerra i cavalli Polacchi si sarebbero abbeverati nella fontane di Berlino nel tempo di una settimana.
    Alla fine Chamberlan si accorse dell’errore commesso ma ormai era troppo tardi, tutte le possibili trattative non furono prese in considerazione.

    Evitando di esporre le precedenti situazioni Monaco, I Sudeti etc
    Analizzando il presente svolgimento dei fatti l’analogia è palese.
    Non si cercano trattive ma si incoraggia il Popolo Ucraino alla resistenza quindi alla guerra fornendo armi, danaro, e scontrandosi con la Russia in ogni modo, sembrerebbe che USA ed UE siano in guerra nello stato però di nemici non belligeranti.
    L’Industria Bellica Americana ha ormai venduto qualsiasi tipo di arma a tutti gli stati confinanti con la Russia.
    Condanniamo senza nessuna scusa ed assoluzione la guerra, ma consideriamo che nessuno sforzo reale sia stato compiuto dagli USA ed EU per evitare il conflitto.
    Ricordiamo il Cossovo. Due pesi e due misure come sempre purtroppo.
    Non volendo per brevità continuare, ricordo che molti libri di imparziali autori per conoscere le passate e presenti situazioni sono disponibili, almeno per ora sul mercato.
    Chiedo chi realmente abbia voluto o voglia la guerra, usiamo il normale buon senso.
    Fabio Daniele- Semplice e Comune Italiano.

  4. Aggiungo poche righe il 27 Feb affermavo che l’UE fosse in guerra poichè la fornitura di armi definiva la posizione dell’UE, tutti sorridevano con ironia.
    Oggi TUTTI gli esperti affermano che l’Italia fornedo armi all’Ucraina possa considerarsi in guerra con la Russia e quindi vista come nemico.
    Ripeto la guerra va condannata senza nessuna scusa, ma non si spegne un incendio soffiando sul fuoco. Abbracciamo il popolo Ucraino al quale siamo tutti vicini, bisogna cercare una soluzione dando a Putin, che in modo assoluto non giustifico, una cotropartita.
    Questa è anche una guerra civile poichè gli Ucraini sono considerati dai cittadini Russi come connazionali, la situazione è devastante e noi perpretiamo le follie dei warmorgers dei quali siamo running dogs = lacchè.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

due × tre =