Alessandro Meluzzi compie 70 anni: una vita per la libertà e la tradizione

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Oggi Alessandro Meluzzi compie 70 anni. Una vita dedicata alle proprie convinzioni e alle passioni: la medicina, la psichiatria, la criminologia e poi la battaglia per la libertà e la spiritualità. Amico di CulturaIdentità fin dalla nascita di questo giornale, Meluzzi ha scritto e partecipato ai nostri festival, non rinunciando mai a lanciare il suo grido di libertà e a denunciare il pericolo globalista per la nostra libertà e per l’identità del paese.

Nato a Napoli nel 1955, da padre partenopeo e madre romagnola, Meluzzi è cresciuto a Torino e si laurea in Medicina e Chirurgia, specializzandosi in Psichiatria con lode e approfondendo gli studi in Filosofia a Roma. La sua carriera accademica lo porta a Parigi, dove affina il suo approccio alla psichiatria forense. Meluzzi diventa quindi un volto noto in TV, da Uno Mattina a Quarto Grado, dove è stato analista sui casi giudiziari complessi come quelli di Meredith Kercher e Yara Gambirasio. In questi casi ha anche rivestito il ruolo di consulente per la difesa.

Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e 20 monografie, si distingue come criminologo garantista e studioso di antropologia filosofica. In politica, il suo percorso è eclettico: da militante comunista a socialista in epoca Craxi, quindi deputato di Forza Italia (1994) e poi senatore (1996). Dopo la fine della sua esperienza politica nel Polo, si è avvicinato a Francesco Cossiga e poi ha a fondato il Partito Anti-Islamizzazione, con l’obbiettivo di fermare e invertire i flussi migratori che dai paesi islamici portano centinaia di migliaia di persone verso l’Italia. Lo spettro della sostituzione etnica è fra le prime preoccupazioni di Meluzzi, che la denuncia anche nel libro che nel 2019 ha pubblicato assieme a Giorgia Meloni e Valentina Mercurio sulla mafia nigeriana.

La spiritualità segna profondamente la sua vita: diacono greco-melchita in Siria (2007), ha un rapporto burrascoso con il Vaticano e dopo l’abdicazione di Benedetto XVI l’abbandona, diventando presbitero e primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala fino al 2020.

Con l’arrivo del covid e del regime sanitario, Meluzzi ha abbracciato la lotta per la libertà, prima contro le restrizioni e poi contro il green pass e l’obbligo vaccinale. Renitente al siero, l’Ordine dei Medici lo ha espulso nel 2021.

Meluzzi negli ultimi anni ha dovuto subire attacchi d’ogni genere per le sue posizioni libertarie e tradizionaliste. I corifei del regime sanitario lo hanno fatto oggetto di un fuoco di fila per lo più con argomenti ad hominem e guardandosi bene dall’entrare nel merito delle scottanti affermazioni del professore: molto meglio prenderlo in giro per la barba o ridurre le sue tesi a “complottismo” e “cappellini di stagnola in testa”. Nel 2023 due gravi disgrazie lo hanno colpito personalmente: la perdita dell’amata moglie e poi un ictus, lasciando in apprensione colleghi e amici circa le sue condizioni di salute. Neppure questi gravi eventi hanno impedito ai suoi detrattori più fanatici e volgari di insolentirlo nonostante la gravità del suo stato, in particolare per l’associazione fra l’ictus e il fatto che non si fosse vaccinato. Da quel brutto momento, di Meluzzi si sa poco, poiché vive ritirato e lontano dai clamori. Un silenzio che va rispettato.

Auguri, professor Meluzzi, per i tuoi 70 anni: un traguardo che celebra una vita di impegno e libertà.

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