Otto generazioni di sarti per un’eccellenza italiana che rende vivo il nostro territorio
Fondata a Napoli nel 1780, la Maison Cilento è tra le sartorie più antiche d’Europa. Oggi, con l’ottava generazione guidata da Ugo Cilento, archivi storici, collezioni di famiglia e i negozi-musei trasformano l’eleganza in racconto culturale: ogni cravatta, ogni capo, diventa un pezzo di identità italiana.
Dottor Cilento, cultura e identità sono i nostri temi fondanti. Come si traduce questa idea nell’anima della Maison Cilento 1780 e nel suo lavoro quotidiano?
La cultura e l’identità sono il cuore del nostro lavoro. Ogni giorno cerco di trasmettere attraverso la Maison Cilento 1780 la passione per l’artigianato, la storia e le radici italiane. La mia è una visione che unisce il rispetto per la tradizione sartoriale con la capacità di raccontare storie e valori, creando un ponte tra passato e presente.
Collezionismo, artigianato e mecenatismo si intrecciano nella sua visione. In che modo una maison come la sua può diventare custode e attiva interprete della cultura italiana?
La Maison Cilento non è solo una sartoria. Ogni cravatta, ogni abito, ogni oggetto che collezioniamo racconta storie di maestri, di famiglie, di territori. Attraverso progetti e collaborazioni con istituzioni culturali, la nostra impresa diventa veicolo di cultura, conservando e reinterpretando l’eccellenza italiana.
«CulturaIdentità» valorizza le Città Identitarie, ovvero luoghi radicati nella loro storia e memoria. Che ruolo possono avere le imprese culturali italiane, come la Maison Cilento, nella vivacizzazione delle identità locali?
Le imprese culturali hanno il compito di raccontare il territorio valorizzando le storie, le tradizioni e la maestranza. Questo è ciò che cerco di fare ogni giorno con la Maison Cilento: attraverso eventi, mostre e progetti, mettiamo in luce il legame profondo tra patrimonio locale e artigianato. Così l’impresa diventa veicolo di cultura e memoria, contribuendo a far vivere e comprendere l’identità dei luoghi.
Quale consiglio darebbe a un giovane imprenditore che vuole coniugare artigianato, identità e cultura contemporanea?
È fondamentale essere curiosi: conoscere la storia del proprio territorio, appassionarsi all’artigianato e al patrimonio culturale. Solo così si può innovare con rispetto e creare un legame autentico tra tradizione e contemporaneità.
Le cravatte sette pieghe – quelle Cilento considerate tra le più celebri del mondo – sono un simbolo della tradizione sartoriale napoletana. Come si coniuga oggi questo accessorio con l’eleganza contemporanea?
La cravatta sette pieghe è un lavoro di tecnica e pazienza: ogni cravatta è piegata per l’appunto sette volte, senza alcuna fodera, e richiede ore di lavoro e grande esperienza. Questo metodo tradizionale garantisce una resa perfetta. Coniugare questa arte con l’eleganza contemporanea significa rispettare la tecnica, la storia e il carattere del tessuto, adattandolo ai gusti moderni senza perdere l’autenticità.
Cilento collabora con musei e istituzioni storiche: quanto è importante per voi che la sartoria diventi anche veicolo di valorizzazione del patrimonio italiano?
Collaborare con musei e istituzioni ci permette di raccontare l’artigianato come parte integrante del patrimonio italiano, un esempio tra tutti è la collaborazione con il Teatro San Carlo. Attraverso mostre e progetti con le istituzioni culturali, possiamo far conoscere il valore delle nostre creazioni e il legame tra arte, storia e sociètà.
L’assenza di e-commerce e l’attenzione alla vendita diretta sono scelte deliberate: quale ruolo gioca secondo lei il contatto umano nella trasmissione della cultura sartoriale?
Il contatto umano è fondamentale. La vendita diretta permette di raccontare la storia di ogni pezzo, spiegare la lavorazione, trasmettere la passione che sta dietro ogni creazione. È un’esperienza che arricchisce sia chi crea sia chi acquista: la cultura sartoriale si trasmette attraverso il dialogo, la conoscenza e la relazione diretta.
Lei è Presidente dell’Associazione I Centenari, che riunisce le imprese familiari italiane ultracentenarie. In che modo questa esperienza arricchisce la sua visione dell’identità e della cultura d’impresa italiana?
Essere parte di I Centenari è un’opportunità unica per confrontarsi con realtà che condividono la stessa storia e passione per la tradizione. L’esperienza mi permette di capire come l’identità e la cultura d’impresa si costruiscono nel tempo, attraverso valori condivisi, resilienza e attenzione alla qualità, elementi che porto ogni giorno nella Maison Cilento.
I punti vendita della Maison Cilento, a Napoli e Milano, sono più di semplici negozi: come nasce la scelta dei luoghi e quale valore storico e culturale assumono nella vostra visione?
Ogni nostro negozio è pensato come un piccolo museo. A Napoli e Milano i locali ospitano le nostre collezioni di cimeli di famiglia e raccontano la storia dei luoghi stessi: Milano, ad esempio, è il sito dell’antica Spezieria di Brera, fondata nel 1591, e della farmacia di Carlo Erba. Seleziono ogni luogo in virtù della sua storia, dell’arte e del patrimonio, così ogni negozio diventa un’esperienza culturale, non solo commerciale. Proprio per questo, la Maison Cilento fa parte del circuito Musei Impresa, che unisce le imprese italiane che sono veri e propri musei.
 
             
		


