Ambiente, felicità, benessere : un mantra

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di Emanuela Pulimeno

Richard Florida, sociologo americano, nel suo libro “Who’s your city”, sostiene che la città e il quartiere in cui viviamo hanno un forte impatto sul nostro stile e qualità di vita, perché determinano la tipologia di persone che incontriamo, la rete sociale che instauriamo e, di conseguenza, anche il tipo di lavoro a cui avremo accesso.  L’influsso che l’ambiente può avere sul nostro quotidiano e sulla percezione della nostra felicità è oggetto di studio e di interesse sempre più crescente della Psicologia Ambientale, disciplina che studia il benessere e il comportamento umano prendendo in considerazione le transazioni che avvengono tra gli individui e l’ambiente socio-fisico.

Un recente  studio condotto da ricercatori del Department of Housing and Urban Development degli Stati Uniti e pubblicato su Science, evidenzia che felicità e benessere dipendono anche dal luogo in cui viviamo: vivere in un quartiere piuttosto che in un altro può fare la differenza non solo in termini di “soddisfazione residenziale”, ma anche in termini di salute e di percezione della felicità. Il CIRPA, Centro Interuniversitario di Ricerca in Psicologia Ambientale – Roma “La Sapienza”, diretto dalla Prof.ssa Bonnes, ha sviluppato degli indicatori di percezione della qualità dell’ambiente residenziale, come la forma degli edifici, la loro volumetria, la densità abitativa, la vicinanza a negozi, supermercati e servizi, la presenza di aree attrezzate per il gioco dei bambini e di parchi pubblici. Attraverso l’analisi dei dati raccolti su un campione di oltre 420mila persone con un’età media di 40 anni, provenienti da 63 Paesi, sottoposti a test psicologici per misurare diversi segnali di stress: somatizzazioni, ansia e insonnia, disfunzioni sociali e depressione grave, gli psicologi Fischer e Boer della Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda) sono infine giunti alla conclusione che, per raggiungere il vero benessere individuale, a prescindere dalla ricchezza, i fattori più importanti sono l’autonomia decisionale e la possibilità di socializzazione.