Lo scorso 30 novembre, la nascita dell’associazione Unirai aveva palesato, pubblicamente e con voci autorevoli, l’esistenza di un problema con una rappresentanza sindacale, quella di Usigrai, monolitica e a direzione unica (a sinistra).
La conferma che le rivendicazioni sindacali siano costantemente colorate di rosso arriva dall’iniziativa del cdr di Rainews, in mobilitazione, dopo un videocomunicato in cui si annunciavano le motivazioni (scarso pluralismo e presunte ingerenze politiche) con l’unico scopo di sferrare un attacco al cuore del suo direttore, Paolo Petrecca.
La solita strumentalizzazione di pochi che vogliono passare per essere la voce della maggioranza. Poco importa che sia il canale all news che il sito abbiano inanellato, nei due anni della gestione Petrecca, numeri incontrovertibili, distinguendosi per un’informazione di qualità, in grado di coprire in tempi brevissimi ogni emergenza, dal maltempo, ai disastri fino alla cronaca, con il recente caso di Giulia Cecchettin coperto e approfondito da ogni angolazione.
Poco importa che in ogni rubrica vengano invitati ospiti politici nel più rigoroso rispetto di ogni forza politica, anche le più piccole e marginali, che nel canale vi sia una delle più ampie presente femminili, in ruoli chiave e che le leve siano in mano a professionisti non certo ascrivibili alla destra.
Per il cdr Paolo Petrecca è l’“uomo nero” da colpire, gettando un’ombra non solo su di lui ma sul quotidiano lavoro di giornalisti che mandano avanti le redazioni fornendo un prodotto in grado di intercettare il favore del pubblico, certificato da risultati di ascolto in costante crescita. Il direttore ha registrato una replica video in cui spiega le sue ragioni parlando di “tesi strumentali e offensive”.
“Nessuno, dico nessuno – ha proseguito Petrecca – può parlare di ingerenze politiche, di sudditanza politica per quanto riguarda questa direzione, che non arretrerà. Le richieste sindacali nascono per legittime delusioni o per rivendicazioni non corrisposte. Le tre redazioni che dirigo (all news, sito e televideo) rappresentano un’eccellenza del servizio pubblico”.
Usigrai, nemmeno a dirlo, si è schierata dalla parte del cdr, ribadendo, ove mai ce ne fosse bisogno, che la direzione delle iniziative da sostenere è a senso unico. Per queste ragioni in tanti stanno revocando la propria iscrizione dal sindacato.