Con le installazioni e le sculture di Qiu Yi vediamo la luce in fondo al tunnel

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Parlare di morte significa anche delineare una rinascita. Sembra volerci dire questo il Maestro cinese Qiu Yi, che vive ormai stabilmente a Firenze, lavorando tra Italia e Cina. Partecipando al progetto Arte nei cimiteri, l’artista si fa protagonista, presso il cimitero di Chiesanuova a Prato, di una mostra curata da Riccardo Farinelli e che sarà visitabile fino al 14 novembre dal titolo Il sogno della farfalla di Zhuangzi, che ricorda un racconto cinese, dove Zhuang Zi, dopo la morte della moglie, sogna di divenire una farfalla, vista come segno di bellezza e di rinascita. Il significato dell’installazione, che vede una serie di letti bianchi, creati con tubi Innocenti, è proprio questo: che dalla morte può esserci una risurrezione e dall’ombra può nascere una luce. Non a caso ci si trova davanti a queste impalcature bianche, simbolo del lavoro e della costruzione, fattori che possono dare vita alla nascita di un nuovo bello. Altro luogo dedicato alla mostra è una cappellina comunale, dove viene presentata una scultura trasparente, su cui sta scritto: “spazio occupato”, come se qualcuno, benché non possiamo vederlo, si sia già impossessato di quel posto, trattandosi forse del sogno di rinascita prossimo a venire. La mostra, patrocinata dal Comune di Prato, dal Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese e l’Accademia delle Arti del Disegno, è un un ponte invisibile tra una fine e un inizio, perché ogni tragedia, grazie all’impegno concreto dell’uomo, può assumere delle prospettive positive. Qiu Yi ci dona così una lettura della realtà che stiamo vivendo attualmente.

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