Sanremo: Noemi, ecco i miei segreti prima di salire sul palcoscenico

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La prima serata del Festival di Sanremo 2025 è stata un successo, sotto ogni punto di vista: in termini di ascolti, di qualità musicale, di emozioni. Dopo diverse edizioni consecutive di consensi, tutto questo trionfo non può essere certamente un caso: il Festival è tornato a vivere un’epoca d’oro e quindi, con lui, la canzone italiana. Giusto esserne orgogliosi, tanto più quando non ci sono invasioni politiche e si può davvero parlare di un evento musicale: non succedeva da una trentina d’anni.

L’asticella si alza sempre di più e questa volta, fatta salva qualche eccezione, sembra che davvero su 29 Big sia complicato trovarne uno che non abbia portato un bel brano. Dal cantautorato al pop è chiaro come ci sia un ritorno alla bella musica italiana autentica, quella cantata che pesca qualche ispirazione proprio dal passato: sono cambiati solo i ritmi, ormai molto più vivaci e ballabili come funziona oggi. Laddove viene mantenuta la melodia più pura, in ogni caso, il pubblico dimostra di apprezzare. È il caso di Simone Cristicchi (che oggi ha ricevuto il Premio Lunezia per il miglior testo con Quando sarai piccola, canzone che parla della malattia di Alzheimer e che ha commosso l’Ariston e la sala stampa), ma anche per esempio di Giorgia, Francesca Michielin, Massimo Ranieri, Noemi.

Proprio la rossa romana è stata oggi ospite di Conversazione, il programma in onda ogni giorno in diretta su RaiPlay con la conduzione di Giovanni Benincasa.

Nella finestra telefonica col pubblico che può fare domande senza filtri, sono molti i complimenti nei confronti di Noemi, che si conferma molto simpatica (aggettivo che usa anche lei stessa per la collega Elodie, ammettendo che sia pure una bella donna, come dice uno dei divertenti jingle della trasmissione).

Noemi è in gara con Se t’innamori muori, scritta tra gli altri da Mahmood e Blanco, che racconta l’importanza di vivere senza particolari paure, compresa quella di innamoramento e delle sue conseguenze. È una tipica canzone “da Noemi”, di quelle che probabilmente arriveranno qualche ascolto dopo, in quanto a orecchiabilità, ma dal testo tutto da ascoltare e da apprezzare, perché lei è prima di tutto una straordinaria interprete. Spiega così ai telespettatori di Conversazione il senso della frase Accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere, siamo stanchi di lasciare sempre perdere:

Oggi c’è molta paura di rimanerci male, di essere perfetti. Invece l’importante è solo dare il meglio di se stessi, con la sicurezza che più di così non si possa dare”.

Le viene chiesto quale superpotere vorrebbe per affrontare il palco dell’Ariston, lei non ha esitazioni: “Essere sempre calma”. In realtà quel superpotere sembrerebbe già averla, vista la tranquillità con cui è scesa dalle scale ieri nella prima serata, stando attentissima a non cadere ma guardando sempre avanti con incredibile eleganza. Anche perché, in effetti, non poteva fare altrimenti: “Col vestito lungo non si vedono nemmeno gli scalini. Li scendevo contandoli uno ad uno”. Rivela anche un altro segreto: “La mia abitudine, ma non è un vezzo, è di dire “Buonasera” al microfono, così sono sicura che funzioni. Se viene bene “Buonasera” mi tranquillizzo”.

Guardando alle canzoni portate nelle edizioni precedenti, Noemi confessa di essere particolarmente affezionata a Vuoto a perdere, del 2011: “Ogni volta ci sono frasi di cui colgo un significato nuovo. Mi sembra assurdo che Vasco e Curreri sapessero già cose che mi sarebbero successe, forse merito dell’esperienza. Oggi quel brano lo canto con una consapevolezza diversa, lo sento ancora più mio”. C’è anche un aneddoto curioso circa le sue precedenti edizioni: “Quando finii il mio primo Festival, nel 2010, andai a mangiare un kebab ancora con il vestito della serata tanta era la fame!”.

Oggi che è una veterana dell’Ariston, dove arriva per l’ottava volta, potrebbe dare lei tanti consigli ai debuttanti, ma la curiosità del pubblico di Conversazione è proprio su quale sia stato il miglior consiglio ricevuto nel mondo della musica? “Essere sempre una gran rompiscatole, volitiva: non abbassare mai gli standard ma sempre con gentilezza. È importante non essere scorbutica, ma mantenere anche la propria essenza e la professionalità”.

E di forza di volontà Noemi ne ha certamente da vendere, visto che come le ricorda uno spettatore, è entrata nel Guinness dei Primati per avere fatto il maggior numero di concerti in dodici ore: “Accettai la sfida pensando fosse una cosa tranquilla. Invece venne con me venne il giudice del Guinness, che controllava che tra una tappa e l’altra non si superassero limiti di velocità, si rispettasse ogni regola del codice stradale e non solo. Dovevamo fare 45 minuti di concerto senza mai fermarci tra una canzone e l’altra: alla fine ho fatto 9 concerti uno di fila all’altro. Abbiamo concluso a Roma, all’Eur, partendo da una località a Nord del Lazio. Fu molto divertente”.

Ma se al pubblico è piaciuta la sua esibizione di ieri sera, è così anche per i genitori a cui scritto poco prima della serata: “Mio padre mi ha fatto i complimenti dicendomi che sono stata molto brava. Lui se l’è vista in piedi l’esibizione, era troppo agitato”. L’ultima persona che ha sentito appena prima prima di salire sul palcoscenico, però, è stata un’amica molto famosa: Francesca Fagnani, che con lei condivide il tifo per i giallorossi e infatti le ha scritto un messaggio: “Daje Roma!”. Sul senso della musica, per lei, ricorda i suoi esordi: Due adolescenti chiamano domandando come sia nata la passione per la musica: “Quando ero piccola alle medie c’era una ragazza che cantava benissimo La Sirenetta. Iniziai a cantare alcune canzoni, quindi andai nel coro della chiesa. Quando sono di pessimo umore canto e mi passa”. Stasera Noemi riposa: “Guarderò il Festival dalla camera, con le ciabatte”. E voi siete pronti per questa seconda serata che sembra promettere molto bene, con la gara dei Big e la semifinale dei Giovani?

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