Giorgio Ceccarelli: “Tutelare i diritti di tutti i membri d’una famiglia separata”

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«Un cuore di padre è il capolavoro della natura». Così recita la frase dello storico francese Antoine François Prévost. Un cuore di padre che non manca certo a Giorgio Ceccarelli, presidente delle associazioni “Figli negati” e “I Love Papà”, nonché del “Movimento pacifista Armata dei Padri”.

Un uomo, un padre, che da quasi 30 anni, tra iniziative, eventi e proposte, porta avanti la battaglia in difesa del diritto alla bigenitorialità, del diritto dei figli ad avere quattro nonni, dei diritti dei genitori separati ed in particolare della figura paterna. Tra gli eventi di maggior importanza c’è il Daddy’s Pride il cui ventennale è stato celebrato lo scorso 23 marzo.

Dottor Ceccarelli, cosa l’ha spinta a lottare per la difesa del ruolo paterno e per il diritto del minore a vivere entrambe le figure genitoriali?

“Tutto ha avuto inizio nell’agosto del 96. Fui arrestato perché la Polizia di Frosinone mi trovò nella mia auto cento milioni di vecchie lire di cocaina pura. La mia colpa era stata quella di aver tolto il passaporto a mia figlia impedendole il trasferimento in Grecia con la madre e il suo nuovo compagno greco. Fui scarcerato dopo 8 giorni di sciopero della fame, perché vittima di un complotto ordito contro di me dalla mia ex suocera, un detective e un maresciallo della G.di F. Nessuno di loro finì in galera e non mi pagarono il risarcimento dei danni subiti. Per questo motivo, ogni anno, celebro il funerale della giustizia. Ho trasformato il male in bene, la sconfitta in vittoria e mi sono impegnato negli anni a unire i padri separati come me e lottare per le riforme del diritto di Famiglia. Per vincere mi sono ispirato a personaggi più famosi di me come Martin Luther King, Nelson Mandela e Marco Pannella. Portare le persone in strada con marce e sit in di protesta. Loro hanno vinto così. Io ho solo copiato la loro storia. Ho fatto marciare i padri di mezza Europa portando la mia marcia del Daddy’s Pride in Austria, Francia, Svizzera. Germania, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacchia. Ho fatto marciare i padri per difendere il diritto dei figli di amare due genitori e quattro nonni. Il 23 marzo abbiamo festeggiato il ventennale 2005 – 2025 premiando i due papà dell’anno Rubens Gardelli (figlia sottratta in Guatemala) ed Emilio Vincioni (figlia sottratta in Grecia). Pregheremo per la salute del Papa. Per la prima volta nella storia del Vaticano il Papa Bergoglio ha risposto a una mia lettera sul numero 1 del magazine del Vaticano denominato Piazza San Pietro. In due pagine mi ha risposto con affetto e solidarietà per quello che ho fatto per i figli dei separati. Mi ha invitato anche al Summit mondiale sui diritti dei bambini. L’ho ringraziato personalmente e ho purtroppo notato il suo precario stato fisico. Raccoglieremo le firme per una proposta di legge presentata poco tempo fa in Cassazione”.

Giorgio Ceccarelli

Secondo Lei, ad oggi, come e quanto è tutelata la figura del padre?

“La figura paterna è stata demolita per almeno un ventennio. L’informazione si occupa in gran parte delle donne, della comunità Lgbt e degli extracomunitari, gettando nel limbo la figura paterna, soprattutto del padre separato”.

Quali sono le riforme del diritto di famiglia che condivide?

“L’Affido condiviso ottenuto nel 2006 rappresentò un salto nel futuro rispetto alle leggi sui separati. Venne garantito l’affidamento dei figli minori ad entrambi i genitori ed il diritto del minore, anche in caso di separazione personale dei genitori, di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore. Per descrivere i benefici di questa riforma ci vorrebbe un’enciclopedia”.

Quali sono invece le falle giuridiche ma anche culturali su cui bisogna lavorare?

“Alcune Associazioni di genitori separati tra le quali la mia (Figli Negati) hanno organizzato un Comitato Genitori per i Figli e presentato una proposta di legge per iniziativa popolare depositata in Corte di cassazione il 4 febbraio 2025 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale. “Norme in materia di tutela del diritto dei minori alla bigenitorialità”. Occorrono 50.000 firme e il termine scadrà dopo 180 giorni dal deposito in Cassazione. Per votare invito tutti ad entrare nel sito www.comitatogenitoriperifigli.it , dove troverà tutte le informazioni utili. La proposta riguarda in particolare i doveri dei genitori verso i figli adulti, le modalità dell’assegnazione dell’abitazione, la nuova disciplina sulle sottrazioni nazionali ed estere, le false accuse con inasprimento della pena, l’introduzione dello Stalking Genitoriale volto a tutelare i diritti di tutti i componenti della famiglia separata”.

Ad oggi, secondo lei, si può parlare di patriarcato?

“La società è cambiata e le conquiste ottenute in tutti i campi dalle donne rendono fuori luogo un sistema sociale in cui gli uomini detengono il potere e l’autorità domestica, politica e pubblica. L’attuale sistema sociale, politico ed economico mantiene una solida parità tra gli uomini e le donne. Ciò non vuol dire che non ci siano ancora situazioni sociali che danneggiano le donne, ma le considero eccezioni e non la regola di 60 milioni di italiani. A dimostrarlo sono i ruoli importanti, come quello dei Presidente del Consiglio, ricoperti dalla figura femminile”.

In tutti questi anni di lotta a tutela dei papà separati, quali sono state le sue vittorie e quali invece le sue sconfitte?

“Le più grandi vittorie sono state la Circolare Scolastica del Ministro Letizia Moratti (ogni genitore separato può parlare con i professori e può avere la copia della pagella dei loro figli), l’Affido Condiviso del 2006. I due protagonisti, la senatrice Emanuela Baio Dossi e il deputato Maurizio Paniz hanno confermato pubblicamente che senza le nostre manifestazioni la legge non sarebbe mai stata votata. Nel 2010 feci realizzare la prima Casa dei papà separati a Roma dal sindaco Gianni Alemanno. Il mio progetto richiedeva anche un centro di ascolto, una banca dati, una assistenza legale e psichiatrica in linea con la Casa internazionale delle donne. Purtroppo, rimase solo un utile dormitorio per una trentina di padri separati poveri. Dal 2010 chiedo allo Stato italiano l’istituzione della Festa Nazionale dei Figli alla pari di quella dei genitori e dei nonni. Questo perché i figli non sono soprammobili di casa ma membri come il padre , la madre e i nonni. Ad oggi l’hanno votata ben 14 Comuni italiani. C’è un Disegno di Legge presentato dal sen. Andrea De Priamo, una proposta di legge nella Regione Lazio presentata dal consigliere Angelo Tripodi e una Mozione al Comune di Roma presentata dalla consigliera Mariacristina Masi. Sono in attesa di votazione. La mia più grande sconfitta dopo quasi 30 anni di lotte civili è stata quella di non essere riuscito a creare una famiglia allargata per milioni di padri separati. Il fuoco amico è il peggior cancro dei padri separati italiani. Grazie a questa enorme divisione hanno trovato spazio personaggi come l’attrice Angela Finocchiaro che ebbe il coraggio di dire in diretta su Rai 2 che tutti gli uomini e i padri sono “pezzi di merda”. Protestò solo la mia Associazione Figli Negati davanti alla Rai di Roma mentre in tutta Italia ci fu il silenzio o le solite chiacchiere sui pc”.

Quali sono i suoi progetti futuri per portare avanti la sua battaglia?

“Mi auguro che prenda forma la mia richiesta di istituire un programma di protezione per le donne e gli uomini vittime di violenza familiare ed extra familiare da parte degli ex. Bisogna cambiare l’inquilino delle case famiglie, togliere la vittima dalle strutture protette e mettere i violenti o le violente con professionisti che possano disinnescarli e salvarli. Il Codice Rosso ha fallito perché il braccialetto, la distanza e l’inasprimento delle pene buttano solo benzina sul fuoco acceso dentro il violento o la violenta. Le vere denunce sono state fatte per la metà dalle donne ammazzate. Una vera condanna a morte. Nella mia proposta c’è l’inasprimento della pena per le false accuse che rovinano la vita ai figli e alle vere vittime di violenza. Uno dei miei più grandi desideri sarebbe l’istituzione della Festa Nazionale dei Figli. Potrei dimostrare a tutti che una persona semplice con una buona idea può riuscire a fare una legge per 60 milioni di italiani. Parafrasando la canzone di Morandi “uno su 60 milioni ce la fa”.

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