I professionisti della cultura siano riconosciuti e pagati

0

L’Italia è un Paese ricco di cultura, arte, beni culturali: è un luogo magico che molti definiscono come un vero e proprio “museo a cielo aperto”. Ma allora perché non valorizzarlo e soprattutto perché non riconoscere il ruolo professionale di storici dell’arte, archeologi, conservatori, bibliotecari, archivisti, restauratori e tutti gli altri professionisti del settore? Perché la politica, che dovrebbe guidare la comunità ma spesso la rovina, e i suoi ‘uomini’ dovrebbero avere coscienza dell’importanza di queste figure professionali e non considerarli alla stregua di semplici hobbysti.

Un fulgido esempio ce lo offre la cittadina umbra di Deruta, un luogo magico dove l’arte da sempre è padrona indiscussa, a partire dalla sue ceramiche famose in tutto il mondo. Qui è possibile imbattersi nel Museo Regionale della Ceramica, il più antico museo italiano per la ceramica fondato nel 1898 grazie al notaio derutese Francesco Briganti che ebbe l’idea di istituire un “Museo artistico pei lavoranti in maiolica”. Un Istituto di pregio che oggi è alla ricerca di un nuovo Direttore: sì ma con esperienza, che sappia rilanciare il museo per porlo nuovamente sul tavolo turistico regionale e nazionale. Il tutto senza pagare neanche un centesimo, perché la carica sarà utile “per arricchire il proprio curriculum e per il prestigio che il ruolo ricoperto comporta”. Parola del Sindaco Michele Toniaccini, che afferma come in uno stato emergenziale come questo, legato al Covid-19, i comuni già sofferenti non hanno fatto altro che sprofondare ancor più nel baratro e le priorità sono ora diverse. Comprensibilissimo il punto di vista ma non affatto condivisibile, perché i danni di una insana gestione non possono sempre essere pagati dai cittadini!

Un professionista serio e competente merita di essere trattato come tale: essere chiamato a dirigere un museo, con tutte le responsabilità che ne conseguono, è un lavoro a tempo pieno, soprattutto se si vuole riportare l’Istituzione al centro dell’offerta turistica regionale. Pertanto una persona che si dedica full time a questa missione non solo merita di essere pagata per il lavoro svolto, ma anche per sostenere se stessa e la propria famiglia, evitando così di “pesare” sul bilancio comunale, regionale e nazionale nel sostegno di chi non percepisce reddito. Allora, signor Sindaco, visto il prestigio della carica che “fa curriculum”, perché non rendere la sua carica, quella della sua giunta e dei suoi consiglieri completamente gratuite? D’altronde è un servizio alla comunità quello che fate, che come da lei ben affermato “persegue le finalità dell’Ente”.

Questo è davvero un grosso passo indietro nel riconoscimento dei professionisti dei beni culturali: se a fatica il MiBACT ha finalmente deciso di aprire un “albo” del settore, sebbene esserci o meno faccia ancora poca differenza, pretendere un direttore di alto profilo gratuitamente distrugge tutto.

Speriamo davvero che la situazione cambi, che il governo regionale e nazionale intervengano per sanare questo terribile scempio ottemperato, ancora, ai danni dei professionisti della cultura.