Tradizione e innovazione in un’ottica sostenibile e competitiva in Europa
Grosseto è Maremma, e la sua identità è intrisa di cultura di Maremma.
Ma cosa significa oggi identità maremmana, cosa evoca? Il paesaggio della transumanza, delle paludi, del pascolo brado ed estensivo dei bovini con i butteri, della caccia e della lotta umana di fronte alle difficoltà della natura, oppure della Bonifica, della laguna di Orbetello, della costa e delle tante spiagge?
Sì certo, immaginando la Maremma si pensa al suo paesaggio, ai quadri del Fattori, a “Traversando la Maremma Toscana”, di Giosuè Carducci, che ha voluto rappresentare con la Maremma il concetto di paesaggio identitario.
Ma è altrettanto certo che rappresentare Grosseto e la Maremma con il paesaggio ruvido e ventoso, i cavalli e le vacche, sarebbe molto antico e riduttivo, rispetto alle potenzialità delle culture locali; e pericoloso rispetto alla intensa competizione globale, poco incline alla memoria.
La cultura e le produzioni maremmane non possono staticamente ricorrere solo alle bellezze del paesaggio e alle storie del passato, ma, per sopravvivere, in un sistema di progressiva internazionalizzazione e liberalizzazione dei mercati, con forte orientamento all’innovazione e alla modernizzazione tecnologica, ora guidata dai principi della sostenibilità, devono rafforzarsi, modernizzarsi. Se quindi oggi lo standard competitivo è la sostenibilità o ci si adegua, con relative innovazioni di prodotto e di processo, o si rischia di uscire dai mercati. E l’adeguamento dipende dalla base di partenza, finanziaria, tecnologica e culturale. E dalla capacità Politica.
Anche per Grosseto corre l’obbligo di coniugare la tradizione, la forza dei saperi antichi, con le tecnologie innovative. Ed è proprio per le radici storiche e per le caratteristiche geografiche, che Grosseto potrebbe oggi rappresentare un esempio concreto di Identità Sostenibile, fattore chiave di differenziazione competitiva per posizionare la Maremma all’avanguardia mondiale nel filone della cosiddetta green economy.
Nella società maremmana il profondo legame con il territorio e la consapevolezza della sua fondamentale importanza in quanto risorsa chiave per la sopravvivenza, hanno creato un contesto favorevole alla realizzazione, ad esempio nel comparto agroalimentare, di diverse realtà produttive sostenibili. Si può dire che la pratica della sostenibilità sia da sempre, e quasi per vocazione naturale, presente in Maremma; che oggi, ad esempio, è una delle aree italiane con maggior numero di imprese agricole biologiche, rappresentando un valido esempio di come il mondo agroalimentare possa offrire prospettive lavorative e reddituali per le giovani generazioni. Sembra proprio che per evitare il rischio della marginalizzazione delle aree locali, ricche di storia ma spesso impreparate al cambiamento, dovuto alla globalizzazione e alla grande distribuzione, le piccole imprese italiane, abbiano reagito, quasi d’istinto, da tempo e nel tempo con una strategia di differenziazione, basata sul naturale vantaggio competitivo della riconosciuta qualità del prodotto, attraverso un modello di modernizzazione ecologica culturalmente diffuso, basato sul rafforzamento dell’identità locale, ovvero della tipicità: uno sviluppo sostenibile dal basso, autocentrato, imperniato sulla valorizzazione delle risorse immobili (il patrimonio naturale, le tradizioni, la cultura e i saperi locali).
L’alimentazione sostenibile quindi come strumento identitario e competitivo per la crescita economica e sociale di Grosseto. Il territorio grossetano già offre diversi esempi in tal senso, costituiti da imprese che trasformano i prodotti agricoli e zootecnici in alimenti tipici maremmani, conciliando le antiche tradizioni con le moderne tecniche produttive, attente a ridurre i consumi energetici e l’uso di sostanze nocive per l’ambiente e per la salute. Il risultato è rappresentato da una vasta gamma di vere eccellenze alimentari, riconosciute come tipicità o cibi di qualità da apposite certificazioni che attribuiscono loro visibilità e riconoscibilità in un ambito ben più vasto di quello locale e che, allo stesso tempo, garantiscono il rispetto e la conservazione di antiche tradizioni, espressione di un inestimabile patrimonio culturale.
Nell’era globale, la competitività nei mercati internazionali della cultura e dei prodotti maremmani dipende proprio dalla identità locale e dalla differenziazione rispetto agli standard globali. Si può vincere rafforzando le tipicità, le identità; e si può facilmente scomparire svuotando i centri storici di artigiani e piccoli negozi e cercando vanamente di adeguarsi a modelli di produzione e di consumo estranei alle culture locali.