La Spezia arsenale di navi, idee, identità

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La città ligure cresciuta attorno ai cantieri navali e al Golfo dei Poeti è oggi un centro industriale e culturale

La storia della Spezia affonda le sue radici in epoche lontane, quando, con Simone Boccanegra, il territorio ottenne un primo riconoscimento come Comune. Da allora è iniziato un viaggio guidato da una forte identità legata alla cultura del mare che ha profondamente trasformato la città. Alla fine dell’Ottocento, grazie a una delle prime leggi del Regno d’Italia promosse da Camillo Benso Conte di Cavour, vide la luce l’Arsenale Militare Marittimo: ingegneri, falegnami, carpentieri, maestri d’ascia arrivarono da tutta Italia e persino dalla Francia. In quel crocevia di saperi e lingue, gli operai iniziarono a parlare italiano, abbandonando i propri dialetti: un processo di unificazione non solo produttiva, ma anche culturale. Questo evento non solo ha cambiato l’assetto urbano e demografico della città, ma ha anche forgiato una cultura del lavoro, della tecnica e dell’innovazione che ancora oggi caratterizza il tessuto produttivo locale, dando impulso alla formazione di professionalità e competenze che sono diventate il cuore pulsante dell’industria navale.

La Spezia è stata anche luogo di grande rilievo per l’arte e la scienza. Le sperimentazioni di Guglielmo Marconi nel campo delle telecomunicazioni si affiancarono all’entusiasmo e alla visione dei pittori futuristi, che proprio qui arrivarono a immaginare e raffigurare per la prima volta la prospettiva dall’alto, ispirati dall’audacia degli idrovolanti e dalla modernità nascente.

Il Golfo della Spezia, detto anche «Golfo dei Poeti», ha ispirato generazioni di scrittori e artisti attratti dalla sua luce e dalla sua quiete e la città  ha saputo valorizzare il suo ricco patrimonio artistico con strutture culturali contenenti collezioni di grande valore quali il Museo Lia, il Museo del Castello San Giorgio, il CAMeC, il Museo Etnografico «G. Podenzana», il Museo del Sigillo e il Museo Tecnico Navale che rappresentano spazi vivi in cui si intrecciano arte, scienza, storia e memoria. L’identità della Spezia è anche ben rappresentata dal ruolo che la città ha giocato nel Novecento come luogo di accoglienza e speranza. Conosciuta nelle carte nautiche internazionali come Porta di Sion, per aver fornito supporto e aiuto ai profughi ebrei scampati ai lager nazisti che intendevano raggiungere, via mare, la Terra Promessa. Questo impegno le valse la Medaglia d’Oro al merito Civile. Negli stessi anni, la città aprì le sue braccia anche agli esuli di Istria, Dalmazia e Fiume, restituendo loro dignità e futuro.

Ma dietro la bellezza del paesaggio si cela anche una realtà economica articolata e vitale: dall’agricoltura del mare», vera eccellenza nata da una tradizione secolare di mitilicoltura, all’industria della difesa, sino alla nautica che ha trovato nel «Miglio Blu» il suo punto di massima espressione. Il Miglio Blu è oggi un distretto tecnologico di rilievo internazionale che raccoglie alcune delle aziende leader nella costruzione di yacht e superyacht. È il risultato dell’eredità lasciata dai maestri d’ascia e dall’evoluzione continua delle competenze tecniche, che hanno portato La Spezia a essere riconosciuta oggi come la capitale mondiale della nautica. Un settore che conta oggi oltre 20.000 addetti, con grandi investimenti nella ricerca, nei nuovi combustibili come l’idrogeno, nell’acustica subacquea e nella sostenibilità. Anche la logistica e il commercio marittimo rivestono un ruolo fondamentale, grazie a un porto commerciale strategicamente connesso alle principali vie di comunicazione europee. Il turismo, in costante crescita, beneficia della posizione privilegiata della città, crocevia tra le Cinque Terre, Pisa, Firenze e l’entroterra ligure e toscano. I moderni porti turistici accolgono ogni anno migliaia di visitatori e diportisti, rafforzando la vocazione internazionale della città.

Ma La Spezia guarda al futuro anche attraverso la formazione e la ricerca. Il Campus Universitario spezzino si è affermato come un polo di eccellenza per l’ingegneria navale e il design nautico, con percorsi accademici e di alta specializzazione che alimentano il tessuto produttivo locale. Grazie al Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, la città è diventata anche un laboratorio di tecnologie avanzate per la sicurezza delle infrastrutture marine, dalle dorsali digitali sottomarine ai gasdotti.

La Spezia è una città che si racconta, si apre, si confronta. Una comunità consapevole delle proprie peculiarità, orgogliosa della propria identità e capace di condividere visioni e progettualità. Per questo, raccontare La Spezia oggi significa coglierne la bellezza, la complessità e l’ambizione. È una città che custodisce la memoria del suo passato, valorizza la sua cultura e si proietta con determinazione verso un futuro di innovazione, sostenibilità e crescita. Una città e un Golfo orientati al futuro.

1 commento

  1. Bellissimo racconto di una città che unisce memoria, innovazione e identità. Sarebbe interessante capire come il modello spezzino possa ispirare altri territori italiani con vocazione marittima.

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