In questi giorni è forte il dibattito legato alla ripartenza nazionale: in Italia siamo entrati in quella che i tecnici chiamano ‘Fase 2’, ma la situazione non sembra molto cambiata o meglio non sembra cambiata per molti professionisti che si interrogano sul loro futuro. In tutto questo via vai di decreti, atti, tavoli tecnici, soluzioni, eccezioni e di nuovo decreti di certo c’è che gli eventi, almeno per il momento, riprenderanno a data da destinarsi: va bene, ma quando?
Molto spesso, infatti, si incappa nell’errore di considerare un evento un mero momento di evasione dalla realtà, assistendo a uno spettacolo improvvisato fatto da volontari o, come li considerano, ‘italioti’ affamati di cultura. Quello che non si prende in esame è che dietro a un evento quali per esempio mostre, spettacoli teatrali e rievocazioni storiche c’è una macchina organizzativa fatta di professionisti, che svolgono questo impegno come loro lavoro quotidiano, con il quale mandare avanti la propria famiglia e la propria vita.
Ma per loro la soluzione non ha neanche una data ipotetica. Cosa fare? Ne abbiamo parlato con Susanna Tartari, da anni impegnata nell’organizzazione di eventi culturali, specializzata in rievocazioni storiche, arti performative e contemporanee.
“Credo che il silenzio assordante che ruota attorno al mondo dell’arte, da intendersi in tutte le sue forme, sia davvero allarmante. Comprendo bene le difficoltà del momento così come le difficoltà della ripartenza, ma è anche vero che il danno che ogni giorno si arreca a questo settore è tale da rischiare di causarne una non ripartenza. Il pubblico ha, oggi più che mai, bisogno di tornare ad emozionarsi, bisogno di tornare a sognare, a divertisti a vivere appieno la propria vita. Possiamo apportare tutte le attenzioni igienico-sanitarie senza problemi. Anzi, all’aperto queste potranno più facilmente essere garantite: penso a una piazza dove far esibire artisti di strada, organizzare mostre all’aperto, concerti, rappresentazioni teatrali, rievocazioni storiche. In uno spazio delimitato ma aperto, mantenendo distante il pubblico, è possibile ammirare di nuovo la nostra storia sfrecciarci davanti. Vorrà dire che per accontentare tutti si faranno più repliche: l’importante è ripartire e ripartire adesso, magari sfruttando anche la bella stagione estiva che si avvicina. Consultando chi ogni giorno lavora sul campo in questo ambito sarà più facile trovare una soluzione efficace”.
Nella confusione generale che domina nel settore la certezza dei professionisti è quella di stare a casa e sperare in qualche fondo di sostentamento, ma di speranza non si vive, almeno non si vive solo di quella.