In età antica, ogni città nasceva attorno a tre simboli fondanti: il campanile, che segnava il tempo e la vita collettiva; il cimitero, che custodiva la memoria e le radici; e la chiesa madre, che rappresentava l’anima spirituale e la coesione morale della comunità. Erano questi i punti cardinali dell’identità, le coordinate attraverso cui un popolo si riconosceva, si univa, si proteggeva.
Più si rafforza il legame con questi simboli, più cresce il senso di appartenenza e meno si ha paura della contaminazione. Perché chi ha radici salde non teme il confronto con l’altro: lo accoglie, lo rielabora, ma non si perde. L’identità, quella vera, non esclude. Integra. E resiste.
La tradizione e la storia dei nostri territori rappresentano, ancora oggi, un caposaldo imprescindibile della nostra identità.
Siamo figli di città identitarie, di borghi, di luoghi e comunità che tramandano – di generazione in generazione – un modo unico di essere, di percepire il tempo e di vivere la quotidianità con uno sguardo diverso, profondamente radicato nel passato ma rivolto al futuro.
In questo senso, Castrolibero è uno degli esempi più autentici di coesione sociale e di affinità profonda con il proprio patrimonio culturale, storico e paesaggistico. Un comune che ha saputo custodire la memoria, valorizzarla e farne motore di sviluppo.
È un’identità che unisce, che educa, che protegge.

Non dimentichiamolo: l’Italia è la nazione degli 8.000 campanili, delle eccellenze diffuse, della creatività che nasce nei piccoli centri e cresce fino a diventare esempio per il Paese intero. È l’Italia dei territori che fanno grande la Nazione. E tra questi, Castrolibero ha saputo affermarsi come un modello, coniugando modernità e radici, innovazione e tradizione.
Le città identitarie guardano al futuro facendo leva su ciò che sono sempre state: luoghi in cui il senso di appartenenza non è un concetto astratto, ma una realtà vissuta. Perché le radici fanno crescere alberi forti, e ogni comunità ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa di più grande e duraturo. Qualcosa che la trascenda e al tempo stesso la protegga.
Le nostre vite prendono forma dal modo in cui le viviamo, ma anche dal contesto in cui si sviluppano. Ecco perché un territorio sano, consapevole della propria identità, coeso nel proprio cammino, è parte integrante di ciò che siamo e di ciò che saremo. Investire nei nostri luoghi non è un atto nostalgico, ma una visione politica e culturale di lungo respiro.
Valorizzare l’identità significa difendere il futuro.