“Ho avuto e ho il coraggio di vivere come mi piace, non mi è mai importato nulla. Prima di tutto, di quello che gli altri potessero pensare di me e ho sempre fatto tutto quello che desideravo. Sono una che ci mette un secondo a decidere una cosa. Se mi piace la faccio, altrimenti no. Non mi pento mai dopo. Sono molto decisa e questo è stato quello che mi ha sempre aiutato nella vita. Quando ho sbagliato, ho dovuto prendermela solo con me stessa. Ed è la cosa che preferisco. Non voglio dover dire un giorno ‘ah ma se non avessi sentito quella persona’. Io non ascolto nessuno, ascolto solo me stessa”.
Il 27 aprile, di sessantaquattro anni fa, nasceva Moana Pozzi, una delle attrici più rappresentative del cinema erotico italiano. Una personalità forte, determinata, sicura, che ben emerge dalle parole sopraccitate, con cui la giovane attrice hard aveva risposto alla domanda “Cosa intende per vivere sopra le righe?”. Uno dei tanti quesiti che le furono posti nell’intervista fatta da Gigi Marzullo nel programma “Mezzanotte e dintorni”. “Lei è contenta di Moana Pozzi?”.
Una domanda che porta con sé il cuore pulsante dell’intervista: conoscere la persona di Moana Pozzi analizzando il suo personaggio. “Una chiacchierata notturna”, dove la giovane pornostar si definisce contenta della sua professione “a me piace fare spettacolo, ossia essere sempre al centro dell’attenzione, però non a tutti i costi ma solo con ciò che mi piace fare”. Una risposta che sprigiona ancora il carattere determinato che ha sempre contraddistinto Moana. Una sicurezza così granitica da aver portato lo stesso Marzullo a chiederle se le fosse mai capitato di avere dubbi.
Una fermezza emersa anche nell’intervista condotta da Pippo Baudo, quando alla domanda se si fosse pentita di quella scelta lavorativa, la diva del porno rispose con un “No” secco, accompagnato da uno sguardo altrettanto sicuro, quasi marmoreo, ma, allo stesso tempo, addolcito da un sorriso che ammaliava per la sua sensuale dolcezza.
L’essenza di Moana Pozzi, che l’ha resa eterna, è proprio questo continuo contrasto. Un equilibrato mix che racchiude tutto e il suo contrario: dall’essere femmina (quando parla con elegante naturalezza nel mostrarsi senza veli) all’essere bimba (nei tratti in cui affiora la sua timidezza nel rispondere a domande che toccavano le sue fragilità).
“Sono timida soltanto quando mi rendo conto di dover fare una cosa che non sono capace di fare. Per esempio, fare delle interviste, io non sarei capace, perché mi sembrerebbe di scocciare una persona”.
Timidezza e pudore, due parole che sembrano lontane anni luce da un’attrice hard. Eppure, Moana Pozzi, con la schiettezza di una bambina e la sicurezza di una donna, è stata capace di trasmettere questi due aspetti, solo apparentemente distanti da un’icona del porno. Un pudore che Moana riuscì a descrivere stando ancora sopra le righe, allontanandosi da ipocrisia e bigottismo.
Un pudore che va ben oltre la forma e che, per questo motivo, è più difficile da vedere, ascoltare e quindi capire. Quel pudore che, infatti, non è garante di un’immagine virtuosa ma di un’anima pura. Una purezza che difende il tesoro più prezioso di ogni essere umano: i sentimenti. “Per me il pudore è non rivelare i miei sentimenti a persone con le quali non ho un’intimità. Non sono una che va a raccontare gli affari suoi o i suoi sentimenti al primo che incontra o magari anche a un amico o a un’amica superficiali”. Timida e sicura, senza veli e riservata, razionale e sensibile. Aspetti, questi ultimi, che emergono rispettivamente dal suo rapporto coi genitori e con la vita.
“I miei genitori del mio lavoro pensano tutto il male possibile. Non sono felici ma è normale. I genitori cosa potrebbero dire? Se non dispiacersi? Purtroppo, alle volte, nella vita si fanno delle scelte che comportano il dispiacere degli altri”. Una vita che Moana sperava non finisse mai.
Una fame di vita più che tangibile nella risposta della pornostar alla domanda di Marzullo: “la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?” “La vita è un sogno, bello, bellissimo. Vorrei essere eterna. Vorrei non finire mai. Sarebbe una cosa meravigliosa. Preferisco pensare che la vita è un bel sogno e quando finirà, pazienza. Come quando ci si sveglia al mattino e ci si accorge di non avere in mano quella cosa bella che hai sognato e allora dico “che peccato”. “Una cosa bella” durata soli 33 anni ma resa senza fine dalle infinite sfumature di chi ha avuto il coraggio sognare la vita vivendola.