La globalizzazione e l’economizzazione limitano l’arte, causando una crisi creativa
La musica, cosi come ogni forma d’arte riflette le proprie caratteristiche nella condizione societaria in cui prende forma. La stessa non può non prescindere dall’influenza della contemporaneità, che in qualsiasi modo, anche minimo si accinge ad operare con un’operazione/azione di erosione e formazione della cognizione creativa dell’artista. La musica stessa quindi presenta un “essere profondo” paragonabile all’anima della persona, che viene bilanciato da caratteristiche intrinseche ed estrinseche.
Le caratteristiche intrinseche, schematizzabili come una forza antropocentrifuga dell’arte, sono le vie primarie che la fantasia dell’autore assolve per arrivare alla bellezza più assoluta. Gli stili di ogni tempo, nonché le ispirazioni emozionali e sentimentali tengono a proporre una formattazione profonda dell’entità stratificata della creazione, nonché un’influenza quasi divisionale, che arriva all’identificazione finale della proiezione creativa dell’artista. È fondamentale evidenziare, come i cambiamenti intrinsechi dell’arte si collegano agli aspetti estrinsechi della stessa, ovvero la sua fruizione, il suo ruolo e l’audience a cui la stessa è rivolta. L’interiorità e l’esteriorità vivono quindi un rapporto di amore/odio; l’arte difatti nasce come libera forma d’espressione seconda un’idea creativa, mentre l’ambiente esterno tende sempre a categorizzare e delineare anche i flussi d’ispirazioni antropici più profondi. Da questo conflitto, che si manifesta in maniera sempre più accesa nella contemporaneità, grazie alla globalizzazione e all’economizzazione più totale, nasce probabilmente “la crisi dell’io” della creazione artistica nell’età moderna.
Difatti una sempre più dipendenza dal mercato, nonché l’inserimento delle forme d’arte in una prospettiva di interscambio e canalizzazione reticolare, porta ad una dipendenza totale della prospettiva intrinseca da quella estrinseca, con una mancanza di bilanciamento, che può solo delineare ad una sempre maggior aridità di nuove proposte artistiche. La dinamica quindi tende ad essere propulsivamente limitante al fine dell’ispirazione diretta, ma si propone come una struttura che si regge secondo format ben prestabiliti. La connessione culturale apre orizzonti ed idee, ma è fondamentale che non assuma concetti preponderanti in termini di limitazione dell’io, come funzione sentimentale da contenere. Ogni opera d’arte è ricca di amore, di sentimento, un riassunto di momenti di vita vissuta o forse sognata, un’immagine mentale retrospettiva e retroattiva che viaggia nell’anima dell’artista per arrivare direttamente ad illuminare con la sua unicità l’essere di ogni spettatore.