La storia e la cultura d’Italia scolpite nel travertino della città del sindaco Fioravanti
La Città delle Cento Torri, del travertino, della Quintana, dell’oliva ascolana, dell’Anisetta Meletti. Ascoli Piceno contiene nel suo stesso nome la grandezza dei suoi leggendari antenati: una memoria tramandata con caparbietà da un popolo laborioso, munito di una resilienza impossibile da piegare persino per il sisma del 2016.
Unica città delle Marche a possedere due teatri storici (il Teatro Ventidio Basso e il Teatro dei Filarmonici), Ascoli vanta tantissimi luoghi d’interesse culturale.
Fulcro magico della cittadina è la rinascimentale Piazza del Popolo, una delle piazze più belle del Paese, conosciuta come il “Salotto d’Italia”. Qui tre edifici emblematici di altrettanti poteri si incontrano e si osservano quasi con diffidenza: il Palazzo dei Capitani del Popolo, con la sua medievale torre merlata, si staglia in rappresentanza dell’autorità politica; quella religiosa invece si mostra con l’imponente Chiesa di San Francesco e lascia testimoniare le propensioni commerciali alla Loggia dei Mercanti. Col suo inconfondibile stile liberty ed il titolo di “Caffè letterario d’Italia e d’ Europa”, impreziosisce la pittoresca piazza il prestigioso Caffè Meletti.
Basta una passeggiata di tre minuti, poi, per giungere al vero centro civile e religioso della splendida Città Identitaria: Piazza Arringo. In essa locali commerciali perfettamente mimetizzati guardano dal basso la grandezza del Palazzo Comunale, della Cattedrale e dei palazzi dell’Episcopio.
Fra gli eventi più identitari del centro si distinguono il Carnevale cittadino, noto per la sua satira pungente, la festa del Patrono Sant’Emidio e la Quintana, che due volte l’anno riporta Ascoli nel Medioevo, con un’affascinante giostra cavalleresca e sfilate con abiti dell’epoca per le vie della città: una rievocazione unica nel suo genere, alla quale chiunque dovrebbe partecipare almeno una volta.
Inutile dire che per assaggiare la vera oliva ascolana bisogna andare ad Ascoli. Il capoluogo Piceno ed il suo territorio, inoltre, vantano una vasta gamma di vini DOC e DOCG ed il tradizionale vino cotto IGP. Curiosa novità i ravioli incaciati, primo prodotto ascolano ad essere iscritto nel nuovo registro De. Co., un albo voluto dall’Amministrazione Comunale per tutelare e valorizzare le tipicità agroalimentari, straordinaria risorsa e vanto della comunità.
“Ascoli Piceno è un piccolo gioiello, uno scrigno in cui si possono ritrovare quelle tradizioni che sono il motore e il cuore pulsante dei territori dell’entroterra e di tutto il Paese; è la città della bellezza e del vivere bene: chi la conosce se ne innamora e non può più dimenticarla”. Così il Sindaco Marco Fioravanti ci invita a scoprire l’Identità e la Cultura di una delle città più rappresentative della parte più vera e bella della nostra amata Italia.