Busto Arsizio celebra i 160 anni del titolo di “città”

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Foto - Diego Bonacina CC BY-SA 4.0

160 anni fa, il 30 ottobre 1864, il re Vittorio Emanuele II firmava il decreto con cui accordava al Comune di Busto Arsizio il titolo di Città.
Per celebrare questi 160 anni di storia, l’Amministrazione comunale, in particolare l’assessorato a Identità e Cultura, ha predisposto un programma di iniziative in collaborazione con alcune realtà culturali del territorio, tra cui la Biblioteca comunale G.B. Roggia, la Famiglia Bustocca, Musikademia, e con il supporto di alcuni sponsor.

“E’ doveroso celebrare questa ricorrenza perché è un tributo alla nostra città e alla nostra comunità, sarà un festeggiamento alla bustocca, sobrio e discreto, con due strumenti culturali, un concerto e un libro che lascerà qualcosa ai cittadini di oggi e ai futuri bustocchi in termini di conoscenza e approfondimento – ha affermato oggi l’assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli -. Sarà un’occasione molto speciale per conoscere aspetti inediti e molto curiosi su Busto Arsizio: invito tutti a partecipare per manifestare il senso di appartenenza alla nostra città, un attaccamento non cieco, ma consapevole. Busto merita di essere riconosciuta sia da chi ci è nato sia da chi l’ha scelta per vivere. E invito anche chi risiede fuori città a venire a fare una visita guidata alla scoperta delle nostre bellezze”.

L’importanza della ricorrenza è stata sottolineata anche dalla presidente del Consiglio comunale Laura Rogora: “160 anni di storia meritano di essere celebrati: invito a tutti a partecipare e a conoscere il passato che ci può offrire uno spunto di riflessione per affrontare il presente e il futuro; dalle radici possiamo sempre imparare. Io sono orgogliosa e mi vanto di essere bustocca, tutti noi dovremmo prendere coscienza di chi siamo e dove siamo diretti”.

Il programma delle celebrazioni

Domenica 24 novembre ore 17.00 Teatro Sociale
Concerto a cura di Musikademia L’Orchestra Du.Ca., diretta dal maestro Davide Bontempo, propone un omaggio a Busto Arsizio, con un programma all’insegna della musica italiana, dal barocco al primo novecento.
Si parte dal Concerto in La maggiore RV 158 del compositore barocco Antonio Vivaldi: concerto per orchestra d’archi – all’epoca tipologia relativamente rara, a differenza dei concerti solistici – in tre movimenti (Allegro molto, Andante molto, Allegro).
Seguirà il Divertimento K. 136 in Re maggiore (Allegro, Andante, Presto) del compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart, che scrisse, quando aveva circa sedici anni, dopo due importanti viaggi in Italia dai quali aveva assimilato le esperienze della scuola barocca e della sinfonia d’opera italiana.
Il concerto si conclude con uno sguardo rivolto al passato: Antiche danze ed arie, Suite n° 3 del compositore italiano Ottorino Respighi. II gusto per le antiche musiche e gli antichi strumenti, che è una delle caratteristiche della personalità di Respighi, è alla base delle tre Suite di Antiche danze ed arie per liuto, rielaborate da lui stesso, con finezza ed equilibrio, per orchestra. La terza Suite, scritta nel 1932 e concepita per la sola orchestra d’archi, si divide in quattro movimenti: l’Italiana è una garbata e composta melodia di autore ignoto; le Arie di corte sono una breve antologia di canzoni francesi, aperta e chiusa dallo stesso brano e con un riflessivo “Lento” in posizione centrale; seguono una Siciliana, anch’essa anonima, dal carattere pastorale, e infine la Passacaglia di Ludovico Roncalli, un tema maestoso e caratteristico arricchito da severe variazioni.

A. Vivaldi
Concerto il La Maggiore RV 158
Allegro molto, Andante molto, Allegro

W. A. Mozart
Divertimento K.136 in Re maggiore
Allegro, Andante, Presto

O. Respighi
Antiche danze ed arie, Suite n°3
Italiana, Arie di corte, Siciliana, Passacaglia

Sabato 30 novembre Sala Tramogge dei Molini Marzoli, Via Molino, 2
ore 16.30 Annullo filatelico col timbro speciale realizzato in esclusiva per l’anniversario della città e cerimonia della bollatura a cura di Poste Italiane SPA.
L’Amministrazione predisporrà delle cartoline ad hoc, con lo spazio per il francobollo e il timbro: quest’ultimo resterà a disposizione per ulteriori annulli per 60 giorni alle Poste centrali.

ore 17.00 presentazione della ristampa del volume di Antonio Crespi Castoldi, De oppido Busti relationes, “Storia di Busto e le relazioni”, a cura di Famiglia Bustocca – ed. Nomos. Testo in latino di Antonio Crespi Castoldi (1614), traduzione di Luigi Belotti (1927).

Tra gli interventi previsti quelli dello storico Franco Bertolli, ex direttore della Biblioteca Capitolare di San Giovanni, e dell’architetto Stefano Castiglioni. Il libro sarà venduto durante la serata a un prezzo promozionale (su richiesta anche con il timbro dell’annullo). Sarà poi disponibile alla libreria Ubik e alla libreria della Basilica.

“La scelta di ristampare il testo del Crespi Castoldi per questa occasione è dovuta al fatto che il volume è esaurito e le poche copie disponibili sono ormai in cattive condizioni. La nuova edizione permetterà a tutti una consultazione più agevole, visto che l’originale era scritto in latino e a mano. Il prof. Belotti impiegò due anni a tradurlo” ha affermato la regiù della Famiglia Bustocca Mariella Toia.

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