CARI MAGISTRATI, ALLONTANATE CHI USA LA TOGA PER FARE POLITICA

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Quale giustizia per l’Italia? È la domanda che si fa ogni cittadino italiano, quando per un motivo o per un altro il giudizio della Legge irrompe nella sua vita. È come se da quel momento un fardello pesantissimo rallentasse ogni suo passo, è come se un soffio caldo spirasse continuamente sul suo collo. Da quel momento una data, un orario, una firma diventano un’immagine ossessiva pronta a turbare il sonno di chi è accusato, ma anche quello di chi accusa. Quell’incubo kafkiano è ben rappresentato nell’opera di copertina di Aleandro Roncarà, che trasforma la Dea Bendata Themis, simbolo dell’ordine, della giustizia e del diritto, in un Joker, pronto a giocare col destino di chi ha la disavventura di iniziare una qualunque causa. Come se l’imparzialità non pesasse più allo stesso modo sulla bilancia.

Certo, al di là dei casi personali e delle esperienze di ognuno di noi, questo universo simbolico è così ben dipinto e rappresentato anche per colpa dell’uso strumentale che certa politica ha fatto della magistratura, soprattutto negli ultimi 30 anni. A partire dallo scandalo di Mani Pulite, quando alcuni giudici per un chiaro disegno politico, che ben racconteremo nelle prossime pagine, hanno voluto dividere il nostro Paese in buoni e cattivi. Così i piatti della bilancia hanno subito quel tragico contraccolpo chiamato doppiopesismo, che ha fatto traballare il giudizio dei cittadini nei confronti del giudizio dei giudici. Quelle bombe ad orologeria che ieri su Berlusconi hanno cercato di interferire sul volere del popolo e che oggi riprendono a “brillare” su Salvini come una spada di Damocle e non di Themis sulla democrazia, non avvicinano di certo ai cittadini un mestiere così nobile e nello stesso tempo complicato come quello dei magistrati. Forse sta proprio a loro, alla parte sana che è la maggioranza del sistema giudiziario italiano, isolare chi ha usato la toga per far carriera politica. Perché, se Themis in greco vuol dire irremovibile, un giudice lo sia per tutelare la libertà di ognuno di noi e ci faccia finalmente credere nella Giustizia.