Con il nuovo Fesr 1,5 miliardi per dare nuovo impulso al Piemonte

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La Commissione europea ha approvato ufficialmente nei giorni scorsi il Fondo europeo per lo sviluppo regionale del Piemonte (Fesr), che stanzia fino al 2027 quasi 1,5 miliardi di euro, oltre 500 in più rispetto al periodo precedente.

Articolate in quattro obiettivi, le risorse serviranno a sostenere ricerca, sviluppo e innovazione, competitività e transizione digitale per le imprese piemontesi (oltre 800 milioni), la transizione ecologica e la mobilità urbana sostenibile (475) con misure specifiche nel campo dell’energia, i progetti di sviluppo territoriale delle comunità locali (140), il potenziamento delle competenze (20 milioni in sinergia con il Fondo sociale europeo).

Il Piemonte è stata una delle prime Regioni ad avere ottenuto il via libera dell’Europa e così entro gennaio 2023 potranno partire i primi bandi.

Il presidente della Regione Alberto Cirio rileva che “nonostante la grave emergenza che abbiamo dovuto affrontare a causa del Covid, abbiamo lavorato duramente per dare al nostro Piemonte le risorse necessarie per una ripartenza solida. Essere riusciti ad aumentare del 50% la dotazione del Fesr è un risultato di cui andare fieri, ma che non sarebbe potuto essere raggiunto senza l’impegno e la collaborazione della Commissione europea. Pertanto voglio esprimere un sincero ringraziamento alla Commissaria Ferreira per aver dimostrato in maniera concreta la vicinanza dell’Europa ai territori e al Piemonte in particolare. Quella del Piemonte con i fondi europei è una storia di successo, e per questo motivo partiremo molto velocemente con l’attuazione del Fesr, soprattutto per dare risposte concrete a cittadini e imprese rispetto alle difficili sfide che abbiamo di fronte, sia dal punto di vista della ripresa economica, sia rispetto alla crisi energetica che stiamo vivendo”.

Gli assessori regionali Andrea Tronzano (Sviluppo delle Attività produttive) e Fabrizio Ricca (Internazionalizzazione), sottolineano che “un miliardo e mezzo consentirà di dare veramente seguito alla politica industriale che abbiamo in mente e che vogliamo attuare dopo esserci confrontati con i territori. La manifattura d’eccellenza, l’automotive, l’aerospazio, la chimica, i semiconduttori sono alcuni dei settori in cui si andrà a investire per un gioco di squadra con il sistema imprenditoriale piemontese quanto mai utile per far crescere il nostro tessuto produttivo”. Matteo Marnati (Ambiente, Energia e Innovazione), rileva che “poco meno di 500 milioni saranno destinati a progetti nel campo della transizione ecologica, della mobilità urbana sostenibile e dell’energia, temi oggi più che mai cruciali alla luce dei cambiamenti climatici in atto e della crisi energetica con la quale ci stiamo confrontando. Vogliamo costruire un nuovo Piemonte più sostenibile e più digitale con l’obiettivo di far crescere l’economia”.

IL DETTAGLIO DELLE MISURE

Il nuovo Fesr può essere riassunto come “energia per rinnovare il Piemonte”, accompagnata da 6 segni +:
+RISORSE, con oltre 500 milioni in più rispetto alla programmazione precedente
+BENEFICIARI grazie all’ampliamento della platea e alla maggiore possibilità di accesso per imprese ed enti locali
+SEMPLIFICAZIONE con lo snellimento delle procedure e l’abbattimento degli oneri amministrativi
Il tutto finalizzato a un Piemonte:
+COMPETITIVO E INTELLIGENTE
+VERDE E SOSTENIBILE
+VICINO AI CITTADINI

Cinque le priorità:
* Competitività e transizione digitale, per sviluppare ricerca e innovazione, cogliere i vantaggi della digitalizzazione, rafforzare la crescita sostenibile delle imprese e la creazione di posti di lavoro, sviluppare le competenze.
* Transizione ecologica e resilienza, per promuovere l’efficienza energetica, ridurre i gas serra, sostenere le energie rinnovabili negli edifici pubblici e privati, promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione dei rischi, favorire l’economia circolare, tutelare la biodiversità.
* Mobilità urbana sostenibile, con particolare attenzione alla mobilità ciclistica
* Sviluppo delle competenze, per migliorare la parità di accesso a servizi di qualità e inclusivi nel campo dell’istruzione e della formazione
* Coesione e sviluppo territoriale, che dovrà sviluppare le strategie urbane di area e dare impulso alle aree interne Terre del Giarolo e Valsesia.

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