Fino al 25 settembre si rinnova l’appuntamento con la Passione di Sordevolo, dopo le 200 candeline spente nel 2015 e lo stop forzato dell’estate 2020.
In questo paese di poco più di 1300 abitanti in provincia di Biella, posto lungo il percorso dei Sacri monti fra Oropa e Graglia, viene così riproposta con il sostegno della Regione Piemonte una rappresentazione della Passione di Cristo unica in Italia e nel mondo e che quest’anno punta al tutto esaurito. Nel 2015 vi hanno assistito circa 31.000 persone provenienti da Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Polonia, USA, Ecuador, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Sudafrica e altri Paesi.
La scenografia, realizzata interamente con i mezzi e le competenze dei sordevolesi, ricostruisce un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 dopo Cristo: la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il Cenacolo, il monte Calvario. Tutte le 29 scene si svolgono nell’anfiteatro da 4.000 metri quadri e 2.400 posti realizzato appositamente 15 anni fa e nel quale si sono esibiti anche artisti del calibro di Ennio Morricone.
Lo spettacolo della Passione come è conosciuto oggi è incominciato sì 200 anni fa ma le sue origini sono ben più remote. A Roma, tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, la Compagnia della Confraternita del Gonfalone recitava nel Colosseo un testo della Passione. La prima edizione a stampa è stata pubblicata sempre a Roma nel 1500-1501. Il testo del fiorentino Giuliano Dati è arrivato a Sordevolo grazie al legame degli Ambrosetti, importanti tessitori sordevolesi, con la Curia papale o grazie alla Confraternita di Santa Lucia di Verdobbio, piccola frazione di Sordevolo, che era affiliata alla Confraternita romana. Il manoscritto è stato rinvenuto nell’archivio della Confraternita del Gonfalone e ora è conservato presso l’Archivio Segreto Vaticano.
La zona di Sordevolo è ricca di spiritualità e di cultura. Quello che era il territorio di villeggiatura di Piergiorgio Frassati (originario di Pollone, confinante con Sordevolo), ma anche di Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Benedetto Croce e molti altri protagonisti del secolo scorso vuole tornare, grazie anche alla Passione, al centro dei grandi itinerari turistici nazionali.