Guido Guidesi: “Ecco la ricetta della Lombardia per la ripartenza”

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La Regione Lombardia da più di un anno paga più di tutti le conseguenze dell’epidemia: è il motore economico non solo dell’Italia, ma dell’Europa e inoltre ha subito (e subisce) vergognose pressioni politiche e mediatiche. Ne abbiamo parlato con Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Regione guidata da Attilio Fontana.

Come sta la Lombardia? Quali sono le condizioni per una ripresa del motore economico dell’Italia?

La pandemia ha colpito fortissimamente la nostra regione e purtroppo sta continuando a farlo. Oggi però possiamo dire che stiamo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel: i vaccini. La nostra capacità di vaccinazione dipenderà dalle dotazioni di cui disporremo e non vediamo l’ora di mettere in campo tutte le risorse umane e logistiche di cui disponiamo. Siamo stati i primi ad autorizzare le aziende, dopo la vaccinazione degli anziani e dei fragili, a vaccinare i loro dipendenti: una disposizione che è stata ripresa dal nuovo piano di vaccinazione del governo.

Draghi mercoledì scorso ha detto che le regioni trascurano gli anziani a favore di altre categorie di persone…

Noi abbiamo l’obiettivo di vaccinare entro la seconda settimana di aprile gli over 80 con la prima e la seconda dose. Alcune regioni hanno fatto altre scelte, sicuramente discutibili, ma le polemiche finiranno nel momento in cui avremo il potenziale per vaccinare più categorie nel minor tempo possibile. Non dimentichiamo poi il problema delle sospensione temporanea di Astra Zeneca, che sicuramente non ha aiutato. Vorrei aggiungere poi che, dal punto di vista mediatico, alla Lombardia viene spesso riservata un’ “attenzione” che non viene estesa (fortunatamente per loro) ad altre regioni.

Quale “attenzione”?

La Lombardia ha subito più di altre regioni il colpo della pandemia, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane. Sicuramente qualcuno ha voluto strumentalizzare questa nostra situazione di debolezza per compiere degli attacchi politici. E’ evidente che in una situazione di emergenza, quando nemmeno i virologi sono in grado di dirci cosa è realmente successo, si possono commettere degli errori, ma da qui a dire che non stiamo vaccinando le persone ce ne passa. Basta consultare i dati pubblicati dal Governo per accorgersi che stiamo facendo il nostro dovere.

Lei ha citato spesso il “saper fare” lombardo…

Sì, è la ricetta vincente della Lombardia: l’ingegno dei nostri imprenditori e la qualità dei nostri lavoratori. Da qui avverrà la ripartenza.

Le partite iva sono state oggetto di attacchi ideologici di una parte politica

Noi il momento peggiore lo abbiamo vissuto con il Governo Conte 2, che aveva inserito la sanzione penale per il datore di lavoro che si trovava un dipendente contagiato in stabilimento. Questo rende l’idea dell’astio profondo nei confronti del lavoro autonomo e delle partite iva. Non puoi continuare a far riaprire e chiudere: questi continui start and stop sono una situazione ingestibile per i titolari di bar, ristoranti e palestre ed è allucinante sentirsi dire che tanto sono tutti degli evasori e quindi non devono essere indennizzati. Le partite iva vanno difese fino in fondo, perché sono proprio le imprese a fornire quel gettito fiscale che rende possibili i servizi pubblici. Alcuni imprenditori hanno addirittura compensato in proprio le mancanze dello Stato, anticipando la cassa integrazione dei loro lavoratori, ma nonostante questo nel nostro Paese c’è ancora un clima politico e culturale ostile verso il mondo dell’impresa: è l’invidia nei confronti di persone che ce l’hanno fatta.

Quando riaprirà la Lombardia?

Lo dobbiamo chiedere al Ministro della Salute. Io auspico subito dopo Pasqua.

Quanto è cambiata la Lega a oggi?

La Lega è il primo partito italiano ed è il partito più vecchio nel panorama politico. Hanno fatto di tutto per farla sparire, ma non ci sono riusciti. La Lega è il sindacato del territorio e da questo punto di vista non è mai cambiata e oggi gode di una leadership, quella di Matteo Salvini, che fa la differenza.

Se dovesse sintetizzare con tre parole l’identità lombarda?

Direi genio, coraggio e innovazione.

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9 Commenti

  1. Iene, sciacalli, animali “vigliacchi” per antonomasia. Ma lo sciacallaggio esiste anche in politica. Forse che lo “strabismo” della sinistra non è una forma di sciacallaggio? Non lo è anche l’immancabile doppiopesismo? La Lombardia rappresenta da sempre un obiettivo da colpire perché è la regione che traina l’economia e dove tutto “gira” essendo governata dal centrodestra. Quindi, è ovvio, nel momento di crisi del sistema Lombardia le iene e gli sciacalli sono accorsi numerosi. Non solo, ma la Lombardia ha dovuto e deve fare i conti con un governo ostruzionista che soffia sul fuoco…

    • non solo sxciacalli, sono gente stupida ipocrita e soprattutta piene di idee fallimentari.. a loro piacerebbero i gulag, eccome che li vorrebbero. ma non si accorgono che nei gulaga che si sono creati mentalmente ? vivono da reclusi disperati perchè la *profezia + di una nuova urss non si avvera..

  2. Premetto che non sono lombardo anche se a Milano ho passato diversi anni ai tempi dell’Università. Sono siciliano pertanto molto distante dalla Lombardia. Non ci vuole altro che un po’ di intelligenza per capire questi attacchi della sinistra alla Lombardia. Non sono mai riusciti, i sinistri, ad avvicinarsi alla produttività ed al benessere dei lombardi, pertanto sono rossi da un’invidia che li fa uscire fuori di testa. Invece di fare in modo di produrre quanto i lombardi, preferiscono attaccarli e criticarli, indice di davvero poca intelligenza.

  3. Cari commentatori la Lombardia girava bene anche quando era governata dalla sinistra.
    Sono altri i motivi per cui questa regione gira bene, non certo la guida attuale di centro destra.
    Se oggi ci sono cose che non girano bene, la colpa non può che essere di chi amministra attualmente la regione. Perché negarlo. Dovremmo far finta di nulla.
    Pensiamo a quel tipo strano di Fontana che voleva riaprire tutto inviano numeri di contagiati taroccati, per poi essere costretto a rimangiarsi tutto e chiedere umilmente un ultimo sforzo.
    Il problema è che se salta Fontana salta Salvini quindi difesa ad oltranza anche se questi non mostra capacità all’altezza della situazione critica.

  4. scrivo da Bergamo, nel momento peggiore, quando qui si moriva già c’era chi puntava il dito contro l’organizzazione e l’amministrazione della regione. Prima abbandonati dallo Stato e poi anche criticati!! per chi non vive qui, non è facile immaginare che con 3 aeroporti in 100km, stazioni dei treni e il tratto autostradale più trafficato d’Europa, da qui passa il mondo…… e quando noi si chiedeva di chiudere, Zingaretti e Gori facevano gli “APERITIVI”. il solito vizio Italiano, criticare senza dare soluzioni senza costruire nulla, anzi demolire per eliminare. tanto lo stipendio, quello a loro non manca mai. soprattutto se in Italia è vietato Votare e girare pagina

  5. Pierpi dici sciocchezze. Fontana venne preso in giro quando si fece vedere con la mascherina mentre i soliti asini rossi si prodigavano in aperitivi e abbracci coi cinesi ragliando che ‘Milano non chiude’ e la Lombardia prima regione ad essere contagiata ha fatto da apripista certamente con qualche inevitabile errore a tutti quanti quando ancora nemmeno i medici sapevano cosa stesse succedendo e se dici che la regione andava bene anche con la sinistra dici una sonora stupidata confermata dal fatto che oggi Milano con quel babbeo di sala ha perso gran parte del suo antico fascino ……..

  6. Alla sinistra brucia il lato “B” perchè la Lombardia è il traino econimico del Paese e non la controllano loro.

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