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“Privacy o non privacy a occhio si vede chi dei due è il padre e chi la madre e la nostra legge non permette adozioni gay”: lo diceva l’allora presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nel 2018 quando il Garante della privacy (Antonello Soro, ex parlamentare PD) aveva bocciato il ripristino delle diciture padre e madre sulle carte d’identità per i figli minorenni, preferendo i famigerati genitore 1 e genitore 2. Poi intervenne il Tribunale di Roma, che reputò ingiusta la dicitura madre e padre nei documenti, preferendo invece i suddetti genitore 1 e genitore 2: due madri potevano essere indicate sulla carta d’identità come genitore 1 e genitore 2, appunto.
Ma ora il Governo ha deciso: basta con le qualifiche neutre e pol. corr. genitore 1 e genitore 2 (anche per le coppie dello stesso sesso), sulla carta d’identità restino le diciture madre e padre. E se una coppia formata da due persone dello stesso sesso non è d’accordo può fare ricorso. Più liberale di così.
Siamo andati avanti da sempre utilizzando le parole più normali del mondo sulle carte d’identità, ma le opposizioni progressiste e i grilletti grideranno alla violazione della privacy e invocheranno l’intervento di Bruxelles: intanto teniamo a precisare qualora ve ne fosse il bisogno che le parole madre e padre non sono illegali, non offendono nessuno e l’accusa di voler discriminare la gente è da sciamannati.
Parlano tanto di diritti confondendoli coi desideri (i loro), mentre i diritti dei bambini non pervenuti, zero tituli. La Famiglia non si tocca, men che meno la parole madre e padre, se a qualcuno questo non piace c’è sempre la possibilità di ricorrere in Tribunale. La maternità (e la paternità) sono un valore sociale, ognuno di noi è figlio di un padre biologico e di una madre che dà alla luce un bambino, ma per i progressisti il solo dirlo è offensivo verso presunte minoranze assai rumorose che (lo ripetiamo) con questa decisione non sono messe al gabbio, anzi possono ricorrere in Tribunale.
Intanto però si risistemano le cose, genitore 1 e genitore 2 sono qualifiche da algoritmo non di persone. E i diritti sono i diritti di tutti, compresi quelli del bambino, di cui i “grandi” del PD e compagnia brutta si dimenticano sempre, forse perché come diceva la Cirinnà la famiglia è un’offesa sociale. Loro sono democratici, infatti grazie a loro e agli amici burocrati di Bruxelles l’inverno demografico non è un problema, grazie a loro diventerebbe un inferno democratico.