Scopri quali sono le polpette dei poveri

0

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

La cucina delle piccole cose, del poco ma buono, delle proporzioni, dell’equilibrio dei sapori, e che riesce a trasformare anche la materia più povera in qualcosa di prelibato.

Quasi tutti i nostri ricordi sono legati alla memoria dell’odore e dell’olfatto e, proprio per questo, il ricordo legato al cibo rappresenta uno dei momenti più alti dell’esistenza umana.

Come per la “Maddalena di Proust” e nei racconti pirandelliani, il cibo e la tavola evocano un passato ormai lontano fatto di ricordi che caratterizzazione ambienti e persone: attraverso gli odori e i sapori della tradizione, come il profumo del pane caldo e dell’ammoniaca nei dolci, o del “parrozzetto” che fa scendere una lacrima a d’Annunzio, ci tornano alla mente madri, nonne, sensazioni e momenti passati.
Tra i piatti della memoria ci sono le polpette e una loro variante senza carne, le “pallotte cacio e ova”, ricetta squisita che il Molise condivide con l’Abruzzo, regioni caratterizzate dalla loro cucina ricca e forte, fatta di sapori antichi e autentici.

Gabriele d’Annunzio amava il cibo della sua Terra e non ne faceva mistero. Su biglietti simili a poesie e a volte a suppliche, annotava a “Suor Intingola”, -la cuoca Albina-, le pietanze dell’infanzia: i maccheroni alla chitarra, la frittata, il pane rozzo, il “polpettone magistrale” e le pallotte, perché il cibo delle sue origini era il preludio all’amore.

La ricetta è semplice: pane raffermo, uova, formaggio di stagione, prezzemolo, olio per friggere, e salsa di pomodoro. Il procedimento pure: sbriciolare la mollica di pane, aggiungere uova, formaggio, prezzemolo e sale, amalgamare tutto, formare le pallotte e friggerle in abbondante olio, per poi aggiungerle al sugo di pomodoro, cotto a parte, e lasciare insaporire per circa 15 minuti.

Le mie preferite? Quelle del Ristorante Volturno, a Colli a Volturno, “le petit Paris” del Molise, appellativo dato dal generale Charles De Gaulle quando passò in rassegna proprio qui i suoi soldati insieme a quelli italiani di Liberazione.

ABBONATI A CULTURAIDENTITA’

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

4 × 4 =